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ottobre 2018 - Le infiltrazioni d’acqua dal tetto
non sono una novità per le scuole del quartiere ma
ce ne sono alcune in cui questo problema si ripete costantemente
nel tempo e tra queste c’è il Nido La Mongolfiera Magica.
Una struttura pubblica che ospita bambini da uno a tre anni
e solo per questo dovrebbe essere un ambiente confortevole.
Ma la situazione che segnalano i genitori dei bambini è
ben diversa: muffe sui pavimenti e infiltrazioni di acqua
dal tetto. Come accade frequentemente, l’intervento del Municipio
avviene dopo che gli animi sono esasperati, senza mai effettuare
una manutenzione preventiva e i dovuti controlli prima dell’apertura
delle scuole. “Ma come si fa a prevedere un fatto come
questo?”, vi starete certamente chiedendo. La questione
delle infiltrazioni d’acqua dai tetti delle scuole è
perfettamente conosciuta ed è frutto di una edilizia
molto economica che ha realizzato le strutture tra gli anni
’80 e ’90. La Risoluzione n. 18 del 2011 del Consiglio dell’ex
V Municipio (tiburtino) riportava: “…che la quasi totalità
delle coperture degli edifici scolastici presenti nel V Municipio
sono state realizzate a terrazzo; che la commissione scuola,
nei numerosi sopralluoghi effettuati, ha constatato che nella
maggioranza dei casi di infiltrazione di acqua piovana la
causa è da imputare all’ostruirsi dei tombini dei condotti
di scolo; che le continue infiltrazioni, oltre agli evidenti
disagi alle scolaresche, sono causa di cadute di pezzi di
intonaci e parti di controsoffitti con evidente pericolo di
incidenti. Considerato che generalmente ai
bordi dei terrazzi non è presente alcuna protezione
(ringhiera, parapetto); che, per i tecnici del servizio UOT,
la mancanza di qualsiasi protezione non consente la normale
manutenzione di tombini per la conseguente mancanza di sicurezza
del personale. Risolve di impegnare il Presidente
del Municipio ad intervenire presso l’Assessore ed il Dipartimento
competente affinché si programmino lavori urgenti di
messa in sicurezza dei terrazzi degli edifici scolastici.”
Pensate che sia stato fatto qualcosa? La risoluzione, come
tante altre del Consiglio del Municipio, è rimasta
carta straccia. Tutt’ora non viene eseguita la manutenzione
e la pulizia dei tetti delle scuole e si preferisce gettare
denaro pubblico per tamponare le emergenze continue per le
infiltrazioni d'acqua senza potersi rivalere sui lavori commissionati
(garantiti dieci anni) che durano al massimo dai 4 ai 5 anni.
Ieri una mamma ha scritto alla Sindaca Raggi. Ecco le sue
parole: “Sono un’onesta cittadina, ho sempre pagato le
tasse, multe prese, bolli e rette scolastiche dei miei due
figli. Mi sono sempre comportata bene nei confronti dell’istituzione
e dei cittadini. Non faccio niente di particolare ma bensì
il mio dovere. Ecco mentre io faccio il mio dovere c’è
chi non fa il suo! Mio figlio frequenta il Nido comunale La
Mongolfiera Magica nel IV municipio. Per colpa della pioggia
il nido è chiuso da lunedì 21 fino a domenica
28. La cosa che mi fa alterare è questa: non è
stata trovata (neanche cercata) una soluzione di appoggio
per i bambini rimasti a casa, pertanto i genitori lavoratori
sono costretti a pagare una baby sitter oppure stanno a casa
rischiando di perdere il posto di lavoro. Non ci è
stato detto di pagare una retta inferiore, visto il disagio,
pertanto il prossimo mese mi ritrovo a pagare 380 € nonostante
mio figlio non abbia frequentato il nido per 5 giorni. Ma
la cosa che mi fa alterare ancora di più è che
il nido ha un problema al tetto da 5-6 anni per il quale si
ritrova puntualmente allagato. Le pareti e il pavimento sono
piene di muffa. Mio figlio ha un anno e mezzo. Lei farebbe
dormire e giocare suo figlio in camere piene di muffa? Allora
noi genitori ci siamo rimboccati le maniche per far sistemare
i problemi e in questi giorni stanno ripulendo la muffa e
cambiando il pavimento. Lei magari penserà, no vi accontentate
mai voi genitori, no perché il tetto non è stato
sistemato e non si sa neanche quando lo faranno. Da quando
abbiamo iniziato questo anno scolastico è già
la seconda volta che il bambino sta a casa per colpa dell’acqua
piovana che entra… e siamo solo ad ottobre!...”
Antonio
Barcella
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