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ottobre 2018 - Alfiero Nena è un artista che
il mondo ci invidia. Le sue opere sono collocate in luoghi
suggestivi e importanti: il Cristo Lux mundi in bronzo nella
Basilica di S. Maria del Popolo a Roma inaugurato il 25 maggio
1995 alla presenza dell’allora Presidente del Consiglio Giulio
Andreotti, la Madonna del Soccorso, monumentale statua in
bronzo nei resti romani di Villa Jovis sul Monte Tiberio a
Capri; la Resurrezione in ferro nell'Aula Magna dell'Augustinianum,
la Grande Quercia in ferro all'Ente Enpaia entrambe in Roma,
e il Cristo crocifisso in ferro sulla facciata della chiesa
parrocchiale di Lozzo di Cadore. Altri suoi capolavori sono
stati accolti al Museo del Tesoro di S. Pietro in Vaticano
e, fin dal 1969, nelle Sacre Grotte Vaticane, la Cancellata
in ferro della Cappella Lituana. Altre opere sono in Sicilia,
a Piacenza, a Terni, a Sorrento, al Lago d’Orta, in Francia,
Svizzera, Inghilterra, Olanda, Danimarca, Stati Uniti, Argentina.
Ma quella di cui vogliamo parlarvi oggi è la grande
scultura in ferro "IL NUOVO MONDO" collocata in
una nuova piazza ottenuta da un PUP (Piano Urbano Parcheggi)
posto nelle adiacenze di Via I. Giordani e Via Verdinois,
ai confini di Colli Aniene tra i grandi e popolosi quartieri
Tiburtino e Prenestino. Una scultura in ferro (cm. 900x150x100)
che fu realizzata nel 1997 nello studio di Via del Frantoio
44/A e rappresenta una grande esplosione alla base con squarci
terrificanti nella materia ferrosa. Da questa esplosione s'innalza
esile, filiforme ma audace, un pollone d'albero dal quale
si sospinge in volo un grande gabbiano-colomba come simbolo
di vita e di pace. “IL NUOVO MONDO” è una delle cinque
sculture uscite dalle mani dello scultore trevigiano collocate
in altrettante nuove piazze di Roma (Piazza Montesquieu, Badia
di Cava sulla Cristoforo Colombo, Via Malfante, la pigna-fontana
di S. Maria del Soccorso a Tiburtino III (anche questa ormai
nel degrado) e quella di Via I. Giordani. Oggi questa scultura,
non fosse che è di ferro, sarebbe scomparsa per il
totale degrado ad essa attorno.
Alcune associazioni di Colli Aniene, tra cui la nostra, proporranno
al Sindaco di Roma di rimuoverla dall'attuale collocazione
e di trasferirla in un’area più idonea e più
visibile purché fruibile dalla gente. Siamo disposti
a farci carico delle spese di trasferimento ma questo artista,
trevigiano di nascita ma adottato dal nostro territorio, merita
un trattamento più adatto alla sua grandezza artistica.
Antonio
Barcella
www.collianiene.org
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