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novembre 2018 - Probabilmente non abbiamo mai visto
tanta attività sulle alberature del nostro quartiere
come in questo periodo. Alcuni alberi sono stati tagliati
ed altri liberati dai grossi rami in procinto di cadere. Dopo
la strage di piante in città e i danni causati dai
grossi tronchi precipitati al suolo si cerca di rimediare
ad anni di ostentata trascuratezza. Ora improvvisamente sono
state trovate le risorse per sistemare qualcosa ma la prima
considerazione che mi balza alla mente è: “Quanto
avrebbe potuto risparmiare l’amministrazione capitolina, in
termine di risarcimento dei danni prodotti dalle alberature
cadute, se fosse stata fatta una manutenzione preventiva adeguata?”.
Inoltre ci chiediamo quanto durerà questa attività
sul patrimonio arboreo e se questa sarà sufficiente
a mettere in sicurezza almeno le situazioni più critiche.
A
tal proposito, anche oggi ci è giunta da un nostro
caro lettore l’ennesima segnalazione di un albero caduto e
un potenziale problema su piante ad alto fusto: “Era una
notte che pioveva e che tirava un forte vento... No, non siamo
nel '15 - '18, e non era notte, era il 28 ottobre del 2018
e pioveva e tirava un forte vento, ma non era notte, erano
circa le ore tredici, quando il vecchio e malato abete si
è abbattuto sul marciapiede lungo la palazzina 3 di
Via A. Mammucari, a Roma. Qualche minuto prima sul quel marciapiede
era passato un inquilino del palazzo, che cammina piano aiutandosi
col bastone. Se l’è scampata per miracolo. Abbiamo
chiamato i vigili urbani. Sono prontamente arrivati, i vigili
urbani. Abbiamo fatto loro notare che c’è un altro
abete che sembra malato e potrebbe cadere da un momento all’altro.
E abbiamo manifestato la preoccupazione nostra per un pino
altissimo che oscilla paurosamente quando tira vento. I bravi
vigili hanno sicuramente avvertito chi di dovere, hanno messo
un bel nastro giallo intorno agli alberi, pensando forse che
abete e pino cadendo, si rimpiccioliscano e si affloscino
su se stessi. Altrimenti il nastro giallo è perfettamente
inutile. Quanti giorni sono trascorsi? Una decina? L’abete
caduto è ancora lì che intralcia il passaggio
sul marciapiede, e abete malato e pino che oscilla paurosamente
quando c’è vento, aspettano invano d’essere controllati
dagli esperti. Quanto tempo ancora dovrà passare? I
disegni di Dio (oppure della giunta Raggi?) sono imperscrutabili.
Carmelo D.”
Antonio
Barcella
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