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novembre 2018 - Un risultato che di certo non ci
sorprende, basta guardarsi intorno per capire i motivi della
insoddisfazione dei romani. Cumuli di rifiuti in tutti i quartieri,
buche nelle strade, edifici scolastici disastrati e spesso
con la presenza di ospiti indesiderati, alberi che cadono
alla minima variazione del meteo, parchi e aree verdi come
savane africane. La Capitale perde ben 18 posizioni in base
dall'indagine sulla Qualità della vita nelle province
italiane realizzata da Italia Oggi in collaborazione con l'Università
La Sapienza di Roma, giunta quest’anno alla 20esima edizione.
Bolzano, Trento e Belluno conquistano il podio a conferma
della solidità delle posizioni di vertice ormai raggiunta
dalle città del Nord-Est. L’indagine rileva che si
vive meglio nelle città con meno di 100 mila abitanti:
nelle prime 40 posizioni, infatti, solo Verona e Padova hanno
poco più di 200 mila abitanti tutte le altre hanno
un numero di abitanti inferiore. Questa tendenza è
confermata anche dalle pessime posizioni di classifica delle
metropoli italiane: Milano è al 55° posto, Torino
è al 78°, Roma all’85°, Palermo al 106°
e Napoli al 108°. E la più grande di tutte, Roma,
segna quest’anno un forte balzo all’indietro, sprofondando
da 67° all’85° posto rispetto all’anno scorso, mentre
le altre sono sostanzialmente stabili.
L’indagine
vuole essere uno strumento per stimolare il dibattito sui
percorsi da intraprendere per incrementare il benessere delle
comunità locali; oltre a misurare e rendere di dominio
pubblico il gap dell’azione politica e amministrativa.
Ora
assisteremo al solito balletto di accuse rivolte all’attuale
amministrazione che si difenderà gettando le colpe
su decenni di mala gestione. Intanto i romani continuano a
soffrire respirando roghi tossici, con le strade invase dai
rifiuti, con la sicurezza ai minimi storici e con l’ambiente
che si ribella più dei cittadini.