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novembre 2018 - Riceviamo il seguente messaggio di
un caro lettore e volentieri lo pubblichiamo: "Mi
lascio alle spalle il tronco rimasto in piedi, dell’abete
che nei giorni di forte vento si spezzò abbattendosi
ai piedi della palazzina dove abito. Abbiamo pensato noi inquilini
a liberare il marciapiede ingombro, ma non possiamo tagliare
il brutto alto tronco. Quando verranno i giardinieri del Comune
a tagliarlo e a controllare gli altri alberi pericolanti e
malati? Proseguo lungo il cumulo di spazzatura permanente,
cui siamo ormai rassegnati. Quando vedremo solo i cassonetti,
ordinati, senza spazzatura intorno e sopra? Devo stare attento
sul marciapiede fuori del cancello, perché l’asfalto
è saltato via a causa delle radici degli alberi. Quando
lo ripareranno? Attraverso viale Palmiro Togliatti, m’avvio
per la strada che porta al parco, devo scendere dal marciapiede
perché è occupato da un albero caduto sempre
nei giorni del forte vento. Quando provvederanno a toglierlo?
Ed eccomi a Piazzale Loriedo. Sosta per un caffè. Che
tristezza passare vicino al già bellissimo giardino
di Piazzale Loriedo, ora chiuso perché impraticabile.
Rami spezzati dappertutto, le piante selvatiche si sono impadronite
dei vialetti lastricati, gli alberi caduti mostrano il gigantesco
pane di terra cui le radici si aggrappavano. Lo zampillo centrale
della fontana continua a svettare verso il cielo. Stranamente.
Come una protesta. Fino a quando? Se Virginia Raggi non getta
la spugna prima, probabilmente ancora per un paio d’anni.
Poi, con l’avvicinarsi delle elezioni verranno a tagliare
il tronco spezzato, ad asfaltare il marciapiede fuori del
cancello, e il bel giardino di Piazzale Loriedo vedrà
ancora nonni e bambini intorno alla splendida fontana. Renato
P."