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È in atto lo sgombero e la chiusura della ex Fabbrica di Penicillina di via Tiburtina

10 dicembre 2018 - È un atto annunciato da giorni e conseguente alle ruspe che hanno già effettuato la bonifica. Era necessario? La domanda ha una sola risposta: il degrado e le attività illecite che accompagnavano l’occupazione abusiva dell’edificio non potevano essere tollerate; Roma non ha bisogno di queste bidonville create da una falsa politica dell’accoglienza. Accogliere significa dare un possibilità di vita agli esseri umani che entrano nei tuoi confini e mantenere al tempo stesso la sicurezza dei tuoi cittadini. La seconda domanda che tutti ci poniamo: sarà un provvedimento efficace e risolutivo? Su questo nutriamo tanti dubbi e ve ne spieghiamo i motivi. Lo sgombero è arrivato oggi dopo tanti annunci, pochi interventi sociali che hanno riguardato una trentina di persone in condizioni di fragilità, e ha dato il tempo agli altri occupanti di spostarsi in altri edifici abbandonati del territorio. Se andiamo ad analizzare la situazione, molte di queste persone erano gli stessi occupanti di via Scorticabove, della Stazione Tiburtina e della palazzina di via Raffaele Costi che migrano da un edificio all’altro della nostra periferia portando con loro il carico di degrado e di disperazione che li accompagna. Non è stata predisposta nessuna soluzione abitativa per evitare nuove occupazioni e quindi passerà poco tempo prima che sia speso altro denaro pubblico per un nuovo sgombero in un luogo diverso ma con gli stessi occupanti. Del resto, se dei 18 milioni di euro di fondi stanziati dal Governo per la periferia di Roma Capitale ben 13 di questi vengono spesi per ristrutturare una palazzina ad Ostia, ad uso e consumo istituzionale, ne rimangono ben pochi per togliere un po’ di degrado a questo territorio. Non bastano le briciole per risistemare il tiburtino. Oltretutto non basterà certamente un ordinanza della sindaca che intima alla proprietà determinate prescrizioni per evitare una nuova occupazione. Siamo convinti che solo l’abbattimento dell’edificio della ex fabbrica di penicillina e la riconversione dell’area possa rimuovere tutte le brutture che l’hanno accompagnata fino ad oggi ed evitarne altre per il futuro.

Intanto la polizia locale di Roma Capitale ha emesso un comunicato in merito alla chiusura del transito veicolare di oggi sulla tiburtina.

Il Comando della Polizia Locale di Roma Capitale ha predisposto misure finalizzate al potenziamento dei servizi di viabilità nelle località maggiormente interessate dalle possibili ripercussioni traffico, derivanti dalle chiusure che si renderanno necessarie per motivi di ordine pubblico dalle ore 8.00 di oggi in via Tiburtina.
In particolare le limitazioni al traffico riguarderanno il tratto di via Tiburtina da via Casal De' Pazzi, carreggiata direzione GRA.
La Polizia Locale adotterà tutti i provvedimenti necessari al fine di ridurre il più possibile l’impatto sulla mobilità cittadina, che interesseranno i territori dei municipi II, III, IV e V.
Dalle ore 08.00 del 10 dicembre 2018 e fino a cessate esigenze per motivi di ordine pubblico interdizione totale al transito veicolare della carreggiata direzione Grande Raccordo Anulare di Via Tiburtina, nel tratto compreso tra il civico 1020 (altezza rampa stabilimento Vitrociset) e Via del Casale di S. Basilio, e interdizione al transito veicolare in Via Elena Brandizzi Gianni.
Si consiglia come percorsi alternativi:
1-Via Furio Cicogna o Via di Casal Dei Pazzi-Viale Kant-Via Nomentana-Via del Casale di San Basilio
2-Viale Palmiro Togliatti-Tratto Urbano della A24-Via di Tor Cervara

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