30
gennaio 2019 - Negli ultimi mesi realtà sociali,
associazioni, comitati e abitanti dei quartieri Casal de’
Pazzi-Nomentano, Rebibbia e Ponte Mammolo si sono trovati
di fronte a una nuova emergenza speculativa sul Parco Regionale
Urbano di Aguzzano, riguardante stavolta il Casale Alba 1,
uno dei 5 casali storici dell’Agro romano presenti nel Parco.
Il
Piano d’Attuazione del Parco, punto fermo a tutela di quest’area
verde, prescrive la destinazione d’uso dei casali: attività
socio-culturali rivolte agli abitanti dei quartieri limitrofi.
Nel caso di Alba 1 è prevista una “Casa del Teatro”.
L’estate scorsa è emersa la volontà della Giunta
Municipale Della Casa di mettere a bando, senza curarsi dei
vincoli del Piano, la concessione per l’utilizzo del Casale
Alba 1. La stessa Giunta ha disertato, lo scorso 18.10, una
Commissione Trasparenza convocata in IV Municipio, su pressione
dei comitati, per far chiarezza sulla vicenda. Il 18 novembre
le realtà del territorio hanno organizzato un’iniziativa
pubblica in cui si è ribadita la necessità di
costruire un processo partecipato sulla destinazione del Casale
Alba 1, la sua funzione pubblica e la possibilità di
renderlo al più presto fruibile. Con la delibera n.21
del 12/12/2018 la Giunta Della Casa ha invece stabilito, senza
consultare, come prescritto, l’ente gestore Roma Natura né
la Regione, di mettere a bando la concessione per il Casale
Alba 1 con attività private a tema “food” focalizzate
sulla pizza, violando i vincoli posti dalla Legge istitutiva
del Parco e dal Piano d’Attuazione, e ignorando la richiesta
di processo partecipativo da parte del territorio.
A
seguito della presentazione di un’interpellanza ufficiale
da parte degli abitanti, il 16 gennaio si è tenuto
un Consiglio Municipale straordinario sulla vicenda. L’ordine
del giorno, che chiedeva il blocco dell’iter della delibera
e l’istituzione di un tavolo permanente tra realtà
territoriali, abitanti dei quartieri interessati e istituzioni
coinvolte nella gestione del Parco, è stato bocciato
dalla maggioranza a 5 Stelle La presidente Della Casa e la
maggioranza consiliare pentastellata hanno fatto generiche
promesse di coinvolgimento dei cittadini nelle Commissioni
consiliari, a fronte di una ben altra richiesta di partecipazione
e trasparenza che va avanti da più di 5 mesi. Nei giorni
seguenti al Consiglio, con un tempismo a dir poco sospetto,
le forze dell’ordine hanno fatto visita al Casale Alba 2,
provando a intimidire l’esperienza di autogestione portata
avanti da 6 anni dagli abitanti dei quartieri intorno al Parco
e riportare in ombra l’assurda vicenda del Casale Alba 1.
La
storia di Aguzzano è storia di una comunità
che si è sempre battuta per la sua tutela, a partire
dalla lotta per l’istituzione del Parco nel 1989, che ha strappato
questo polmone verde alla cementificazione. La stessa esperienza
del Casale Alba 2 nasce da un’ampia mobilitazione nata nel
2011 contro un progetto che, al pari della pizzeria ad Alba
1, avrebbe stravolto la natura del Parco e dei suoi casali.
Alba 2, dopo anni di abbandono, dal 2 dicembre 2012 è
vivo e aperto alla collettività in maniera totalmente
volontaria e senza finanziamenti: al suo interno si svolgono
decine di attività gratuite, laboratori, iniziative,
dibattiti, concerti, presentazioni, frequentate da centinaia
di persone. Numerose le collaborazioni con il territorio,
a partire dal Comitato Mammut, l’ASD Mammut Ponte Mammolo,
la Scuola Giovanni Palombini, la parrocchia di S. Gelasio,
il Museo di Casal dè Pazzi, i comitati e le associazioni
della zona, della Tiburtina e di tutta la città. Persone
da ogni parte di Roma, d’Italia e non solo, hanno avuto modo
di attraversare il Casale Alba 2 e capire cosa rappresenti
questo luogo di socialità, condivisione e difesa del
territorio. Un’esperienza che non si può certo cancellare
con un colpo di spugna o con qualche intimidazione.
Il
Parco è, ancora oggi, tutelato dal basso dagli abitanti
e da chi lo frequenta ogni giorno. Esistono già, ad
Aguzzano, realtà che svolgono attività compatibili
con una riserva naturale e con il Piano d’Attuazione: la Biblioteca
Giovenale, l’Orto Giardino di Aguzzano, il Casale Alba 2.
Da queste esperienze si dovrebbe ripartire anche per il futuro
di Alba 1, su cui si potrebbe immaginare un progetto ampio
che, coinvolgendo gli abitanti e le realtà sociali,
non solo rispetti la destinazione d’uso di casa teatrale,
ma includa anche un museo dell’agro romano, una casa del parco,
un luogo a disposizione delle realtà sociali e degli
abitanti, un punto di tutela della biodiversità. Con
l’obiettivo di mettere al centro del suo futuro non il profitto
di qualche privato, ma la gestione e la proprietà pubblica
finalizzata alla conservazione e alla salvaguardia dei Casali
e del Parco.
Torniamo
a ribadire quello che, sin dagli anni ‘80, diceva chi lottava
per il parco: su Aguzzano e i suoi casali non si deve speculare!
Il futuro di Alba 1, come quello dell’intero Parco, deve essere
frutto di un’interlocuzione politica tra istituzioni e territorio,
e non di delibere speculative imposte dall’alto o di visite
intimidatorie della forza pubblica. Si ribadisce la richiesta:
bloccare l’iter della delibera 21 e istituire un forum tra
realtà territoriali e istituzioni coinvolte nella gestione
del Parco (Municipio IV, Comune di Roma, Ente gestore Roma
Natura, Regione Lazio) per il futuro del Casale Alba 1.
Sappiamo
bene che, in questa fase, problematiche del genere sono molto
diffuse, sia nella nostra città che altrove. Perciò,
per parlare di quanto sta accadendo e dei prossimi passaggi,
invitiamo tutti e tutte coloro che vivono il Casale Alba 2
e il Parco, gli abitanti dei quartieri che si affacciano su
Aguzzano, le realtà sociali, i comitati, le associazioni
della zona, di Roma e della provincia ad un’assemblea
pubblica cittadina Sabato 9 febbraio alle ore 17 presso
il Casale Alba 2.
Locandina
disegnata da Zerocalcare