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febbraio 2019 - Ecco il risultato del completo stato
di abbandono del Casale della Cervelletta: occupazione abusiva
da parte di una o più persone di colore. Ieri abbiamo
pubblicato sul nostro gruppo Facebook un filmato, preso da
molto lontano, che mostrava una persona all’interno della
struttura . Prima di diffondere la notizia sul nostro sito
web abbiamo voluto verificare di persona se la segnalazione
corrispondesse al vero e purtroppo è proprio così.
Le telecamere di una troupe televisiva, che erano lì
per un servizio, hanno ripreso casualmente uno degli occupanti
intento a rimuovere con la scopa alcuni dei tanti rifiuti
posti nel cortile dell’edificio. Abbiamo perfino parlato con
questa persona, che ci guardava con occhi imploranti quasi
come se chiedesse scusa di essere lì, avvertendola
che il Casale è chiuso per motivi di sicurezza e che
per la sua incolumità era meglio abbandonare quel luogo.
Poi alla domanda su quanti erano gli occupanti, il giovane
ragazzo di colore ha risposto in maniera elusiva e titubante,
per poi affermare che era solo. L’occupazione non ci sorprende
più tanto, l’avevamo già prevista nei nostri
articoli e sicuramente non è la prima e non sarà
l’ultima. Del resto i continui sgomberi di altri edifici abbandonati
del IV Municipio, senza una soluzione abitativa, costringono
questi disperati a vagare da un posto all’altro in cerca di
un riparo dove trascorrere la notte. Avevamo già notato
i segni inequivocabili di “visite” per occupazioni temporanee
del manufatto o di violazione dei locali per tentare di arraffare
qualcosa. E qui non possiamo fare altro che chiamare in causa
ancora una volta il proprietario di questo edificio storico,
ossia il Comune di Roma – Assessorato al patrimonio, cioè
l’ente che aveva il dovere di controllare e di conservare
un monumento che è sotto la tutela della Sovrintendenza
ai Beni Culturali. Invece l’amministrazione pubblica si comporta
come se questo bene della collettività non rientrasse
nei suoi compiti senza pensare che questo tipo di comportamento
potrebbe avere delle conseguenze penali. Tornando alla “temporanea
occupazione” auspichiamo quanto prima che il Campidoglio intervenga
per un controllo e siamo certi che non sarà difficile
trovare una dimora per quelle poche persone che, pur di avere
un riparo, sono costretti a soggiornare in qualche rudere
o sotto strutture pericolanti.