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febbraio 2019 - Oltre cento persone hanno partecipato
all’evento
di venerdì scorso organizzato dal Coordinamento
Uniti per la Cervelletta e dall’Associazione Vivere a Colli
Aniene per dire grazie alle quattordicimila persone che hanno
indicato il Casale Storico come luogo del Cuore del FAI. Quelle
quattordicimila firme sono servite a posizionare questo monumento
al primo posto della città di Roma e al primo posto
della Regione Lazio ma non a risvegliare le coscienze di chi
può e deve fare qualcosa per salvare questo bene della
comunità. È quantomeno doveroso sottolineare
che a questo evento hanno risposto tutti, dalle scuole alle
associazioni territoriali, dai ragazzi del Cinema America
all’Ente Roma Natura, dal FAI alle Università e soprattutto
la partecipazione della comunità che “pretende” che
siano approntati i lavori per salvare questa porzione di Storia
del Territorio. Mancava a questo incontro solo chi poteva
decidere in merito alla questione ossia chi detiene la proprietà
di questo bene e si trova in forte imbarazzo nel rispondere
ai cittadini. Perfino i Consiglieri Municipali presenti non
hanno voluto partecipare al dibattito dichiarando di essere
lì solo a titolo personale. “Ma che cosa vi aspettavate
– sosterrà qualcuno – se Municipio e Comune non hanno
avuto neppure il coraggio di commentare questo risultato straordinario
delle quattordicimila firme che avrebbe dovuto inorgoglire
chi porta la fascia tricolore in questa città?”
Ci
aspettavamo quantomeno quel risultato minimo di un progetto
atto a salvare la Torre Medievale dal pericolo imminente di
un possibile crollo. Volgendo uno sguardo al passato, già
una torre risalente al medioevo e con le stesse funzioni (Tor
Sapienza) crollò al suolo grazie alle truppe di occupazione
naziste che la fecero brillare durante la ritirata nel periodo
conclusivo della seconda guerra mondiale. Siamo certi che
questa amministrazione non voglia passare alla Storia come
responsabile del crollo della Torre della Cervelletta anziché
tutelare un bene storico della comunità come è
scritto nei suoi doveri istituzionali sanciti dal codice penale
e civile.
Ma
noi che siamo abituati a vedere il bicchiere sempre mezzo
pieno, vogliamo trovare elementi positivi anche da una serata
che poteva concludersi meglio.
Sottolineiamo e ringraziamo la presenza della Presidente della
Associazione Bianchi Bandinelli, del Direttore didattico dell’
I.S.S Croce Aleramo, della rappresentante dell’I.T.T. Bottardi,
dell’arch. Anna Lei (responsabile FAI luoghi del cuore), della
Consigliera Comunale Cristina Grancio, del paesaggista Luigi
Cherubini, del Piccolo Cinema America e delle tante associazioni
di Colli Aniene e Tor Sapienza.
Tanti sono stati gli interventi delle rappresentanze che si
sono succedute al microfono, che è impossibile riportarli
tutti. Estrapoliamo dal contesto solo qualche frase per far
capire che tutti sono pronti a fare la propria parte; i progetti
ci sono già, ma il via deve essere dato da chi detiene
la proprietà del Casale e la sua responsabilità.
Dr.ssa
Sofia Bosco – Direzione della sede di Roma del FAI:
“La cosa più importante è che una comunità
si sia mossa. È una cosa straordinaria che parrocchie,
scuole, associazioni, si siano attivate per salvare un monumento.”
Dott.ssa
Margherita Pasquali della Sovrintendenza Capitolina ai beni
culturali: “La Sovrintendenza Capitolina non
ha mai avuto in consegna il bene ma c’è la disponibilità
sia da parte della Sovrintendenza Capitolina, sia da parte
del SIMU, sia da parte del Patrimonio di fare una riunione
e vedere il da farsi e chi fa cosa.”
Dr.
Giuseppe Morganti – Presidente regionale del FAI:
“Ora il ruolo del FAI passa da cassa di risonanza ad un
ruolo di coordinamento per inserire sul progetto altri soggetti
istituzionali in grado di dare un contributo. Occorre rendere
seducente l’operazione per attirare qualche sponsor viste
le carenze di risorse pubbliche.”
Dr. Gubbiotti – Presidente di Roma Natura:
“Dobbiamo riportare la comunità a vivere questi
luoghi che sono a ridosso dei quartieri come abbiamo già
fatto con l’iniziativa del cinema nel parco. Nei prossimi
giorni inizieranno dei lavori che riguardano i sentieri e
l’illuminazione dell’area. Un obiettivo che sembrava lontano
ora diventa più concreto.”
Dr.
Zampilli – Università Roma 3: “Sono dieci
anni che stiamo lavorando ai rilievi e al materiale per un
progetto di restauro del Casale della Cervelletta. Ho già
proposto di istituire una borsa di studi per un ricercatore
per riprendere questo progetto. Riguardo alla torre non possiamo
dire con certezza quando crollerà ma possiamo dire
che la torre medievale ha bisogno di un intervento urgente.
Credo che con poche decine di migliaia di euro la torre potrebbe
essere messa in sicurezza provvisoria. Noi possiamo dare tutta
l’assistenza tecnica.”
Voci
importanti e dichiarazioni impegnative ma non esaustive. Confidiamo
che il Comune di Roma saprà affiancare, come nel passato
censimento, la volontà delle migliaia di cittadini
che hanno espresso questo luogo del cuore.
Come scritto dal prof. T. Montanari nel quotidiano La Repubblica:
“in nome del popolo salvate quel Casale”