Duro attacco di Legambiente: "sciagurata gestione
del ciclo dei rifiuti a Roma" |
26
marzo 2019 - Dopo l’incendio al Tmb Salario di metà
dicembre 2018, un nuovo rogo si è registrato in un
altro impianto di trattamento dei rifiuti a Roma. Domenica
sera è andato in fiamme il Tmb di Rocca Cencia, l’ultimo
dell’Ama – la municipalizzata dei rifiuti della Capitale –
rimasto in funzione dopo lo stop dell’impianto del Salario.
Nella mattina di lunedì 25 marzo, i pompieri sono riusciti
a spegnere l’incendio, che ha interessato una piccola parte
di un capannone di circa 2.000 metri quadri, messo sotto sequestro.
Nel corso della notte sono state effettuate le operazioni
di smassamento e raffreddamento dei rifiuti incendiati. Al
momento sono in corso le verifiche tecniche e strutturali.
Non è ancora chiara la quantità di materiale
di scarto andata a fuoco. Sul posto sono arrivate le forze
dell’ordine e la Scientifica, che sta effettuando i rilievi
di rito.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine. Nel
fascicolo si ipotizza, al momento, il reato di incendio colposo.
In nottata il pm Carlo Villani si è recato nell’impianto
per effettuare un primo sopralluogo.
Ama ha comunicato che la vigilanza interna avrebbe fatto scattare
subito l’allarme a cui ha fatto seguito l’intervento sia del
personale tecnico della municipalizzata sia dei vigili del
fuoco.
Stando alle prime notizie battute dalle agenzie, sarebbero
bruciate circa 3-400 tonnellate di rifiuti nell’area di ricezione
del pattume. Ma il rogo sarebbe comunque meno esteso rispetto
a quello del Salario. È ancora da valutare se il sito
potrà restare aperto e quali saranno le conseguenze
sulla raccolta dei rifiuti a Roma.
Ad arrivare immediatamente sul posto è stato l’assessore
ai Rifiuti della Regione Lazio Massimiliano Valeriani, che
ha verificato la situazione e i possibili rischi ambientali.
Anche la sindaca di Roma Virginia Raggi si è recata
a Rocca Cencia. “Non ho elementi” ma “se questo è un
attacco e non un incidente chi lo ha fatto deve sapere che
non ci fermiamo”, ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi.
La prima cittadina ha ringraziato i vigili del fuoco.
La sindaca di Roma Virginia Raggi a margine della cerimonia
delle Fosse Ardeatine parlando della questione rifiuti dopo
il rogo del Tmb Rocca Cencia: “Stavamo lavorando sul divieto
di utilizzo delle plastiche monouso a Roma. A questo punto
acceleriamo perché dobbiamo iniziare a sottrarre rifiuti
a questo sistema criminale. Sono certa che i cittadini capiranno
e saranno con noi. Ovviamente daremo un congruo termine a
tutti gli esercizi commerciali e fornitori per gestire giacenze
e scorte”.
Dopo l’incendio all’impianto del TMB Salario le fiamme hanno
avvolto la scorsa notte l’impianto di Rocca Cencia, l’ultimo
di proprietà Ama ancora in funzione nella gestione
del ciclo dei rifiuti romani, ha commentato così Roberto
Scacchi presidente di Legambiente Lazio.
“Roma piomba all’anno Zero nella gestione del
ciclo dei rifiuti già senza diffusione del
porta a porta, senza nuove isole ecologiche, senza aumento
della percentuale di differenziata, senza assessore all’ambiente
e vertici Ama, senza impianti in costruzione e, da oggi, senza
neanche più un impianto di proprietà per gestire
almeno parzialmente l’enorme flusso di rifiuti prodotti. Un
milione e settecentomila tonnellate annue di rifiuti totali
e di questi, a causa di una diffusione della differenziata
ferma da tre anni, un milione di tonnellate sono indifferenziato
che al momento viene portato tutto in altri territori. Centocinquanta
camion pieni di monnezza al giorno già andavano altrove,
dopo l’ennesimo rogo andrà ancora peggio, con costi
economici folli e costi ambientali assurdi per la collettività.
Ci affidiamo agli inquirenti e alle forze dell’ordine per
capire se c’è un disegno doloso dietro a quanto nuovamente
accaduto, e se così fosse i responsabili dovranno essere
assicurati alla giustizia. Intanto pagheremo tutti cara questa
condizione penosa, causata si dagli incidenti ma soprattutto
dalla sciagurata gestione del ciclo dei rifiuti da
parte del Campidoglio, e durante i picchi di produzione
della prossima estate, torneranno inevitabilmente i cumuli
di rifiuti, con i rischi ambientali e sanitari che ne conseguiranno”.
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