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giugno 2019 - La struttura mobile in legno dell’asilo
nido “Il Brontolo” di via D’Onofrio è stata data alle
fiamme nella notte scorsa. Un fatto che appare doloso perché
il fuco sarebbe stato appiccato in più punti di origine.
Difficile capire i motivi che hanno portato “il disadattato
di turno” a commettere questo atto vandalico che in apparenza
sembrerebbe senza senso. Sui vari social network si fanno
le ipotesi più inverosimili sui motivi che avrebbero
portato a questo sconsiderato gesto ma la verità è
che sulla vicenda c’è il buio assoluto e bisognerà
attendere che gli inquirenti raccolgano tutti gli indizi e
le prove su questo ennesimo fatto che nasconde la mano di
un piromane. Del resto l’atto vandalico in se stesso è
il risultato del danneggiamento o deturpamento ed imbrattamento
di cose per il puro gusto di “distruzione”. È la tendenza
di una mente instabile a rovinare e distruggere senza necessità
e senza alcun motivo, per il solo gusto perverso o per sciocca
e malintesa ostentazione di forza. Questi emarginati sono
aiutati anche dalla legge che ha depenalizzato in gran parte
il reato di vandalismo. La derubricazione del reato ex art.
635 del codice penale è avvenuta a inizio 2016 e ha
riformato radicalmente la concezione dell’illecito: da allora
il cosiddetto “danneggiamento semplice” non è più
reato penale tranne che per alcuni casi eccezionali previsti
dalla legge. Perché sia stato fatto è un mistero
ma questa modifica di legge rende certamente più arroganti
gli autori di questi eclatanti gesti. Alle insegnanti,
al personale della scuola, ai genitori dei bambini, all’impresa
proprietaria va tutta la solidarietà della nostra associazione.
Antonio
Barcella
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