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Il ricordo indelebile di Tullio Scatena a tre anni dalla scomparsa

8 luglio 2019 - Ci sono persone che lasciano una traccia permanente della loro esistenza per quanto hanno saputo realizzare per l’arte e per la cultura ma, soprattutto, per quello che hanno rappresentato per la loro comunità. Tullio Scatena era uno di questi e con queste poche righe vogliamo rendergli il giusto tributo a tre anni dalla sua scomparsa che ha lasciato in tutti noi un vuoto incolmabile. Valente commediografo e attore brillante Tullio, insieme alla sua compagnia teatrale dei Guitti di Colli Aniene, ha portato sul palcoscenico l’umorismo amaro che riesce a strapparti un sorriso pur inviando messaggi seri ed importanti. Ha rappresentato le miserie della vita e le sue contraddizioni con quello spirito che solo i grandi autori possono esprimere in maniera concreta e con quell’ironia che riesce a strappare applausi. Un grande improvvisatore che non si arrendeva neanche di fronte a qualche battuta dimenticata e riusciva a rendere l’impasse ancora più comica. La spontaneità era la sua dote più rilevante che incantava gli spettatori e li coinvolgeva nelle storie create dalla sua prolifica creatività. Ha riportato sul palcoscenico la romanità antica e mai volgare, in uno stile di vita che aiuta ad affrontare con ironia e comicità i grandi temi sociali e familiari dei nostri giorni.

Quest’anno l’associazione Vivere a Colli Aniene ha istituito, nell’ambito del suo VII Concorso Letterario Caterina Martinelli, il “Premio Tullio Scatena per il migliore testo teatrale”. Detto premio sarà consegnato nella cerimonia di premiazione che si terrà alla fine del prossimo mese di ottobre.

Ciao Tullio, amico mio, Riposa in pace!

Alcune delle sue opere che ancora ricordiamo con piacere:

È robba da matti!” - In questo lavoro l’autore mette in correlazione il livello di inquinamento urbano e la follia umana giungendo alla tesi paradossale che il primo sia conseguenza dell’altro. Si tratta logicamente di una “follia anomala”, che non ha nulla di normale, e sembra condizionare soprattutto i nostri governanti con i loro provvedimenti e le tasse demenziali.

Uno spicchio di Paradiso” - Due atti all’insegna del buon umore che portano lo spettatore a riflettere sui danni che stiamo portando al nostro pianeta in termini di inquinamento per i quali nemmeno i “marziani” hanno il coraggio di avvicinarsi a questo pianeta puzzolente. Ambientato in un bar di Piazza dei Miracoli dove i frequentatori abituali assistono ad un miracolo di “Giggetto”, chiamatelo come vi pare ma è sempre Lui, che infonde nuove speranze di sopravvivenza.

"Il vento della vita" - l'autore mette in evidenza l'imprevedibilità della vita paragonando il destino al vento che, a volte, non sempre soffia nella direzione che vorremmo, sospingendoci in situazioni nelle quali non avremmo mai immaginato di trovarci. In sintesi...mai dire mai!...

C’è scappato er morto!” - La trama è incentrata sulle vicissitudini familiari di gente semplice e povera che cerca di sbarcare il lunario in questo grave momento di crisi economica che sta attraversando il nostro paese, contando sulla pensione sicura del nonno. Una storia dal finale sorprendente e paradossale che mette in evidenza l’ormai “vitale” importanza dei genitori nell’ambito della famiglia. Per dirla in parole povere, dal dopoguerra in poi, le generazioni sono sempre state autosufficienti ma oggi non è più così: se un giovane ha un padre e una madre pensionati INPS è fortunato, se poi ha pure un nonno e una nonna con la pensione è Superfortunato!

Tutti sul tetto” – E’ stato il cavallo di battaglia di Tullio. L’autore mette di fronte un padre ed una figlia in uno scontro generazionale ambientato nei giorni nostri.

"Caro Babbo Natale..." - Una commedia divertente in cui la trama, oltre a far sorridere, stimola tanti spunti di riflessione su temi di attualità.

Che fate a Natale?” – l’autore mette in evidenza i primi sintomi della solitudine inevitabili con l'età che avanza.

E per chi vorrà rivedere una sua esibizione potrà farlo attraverso questo link: “Herp!”.

Chiudiamo con le parole di Tullio che ogni volta ci ricordava le difficoltà per chi vuole fare arte nel nostro territorio: “Uno spazio, un po’ di gente … e per il resto non chiediamo niente!”

7° CONCORSO LETTERARIO CATERINA MARTINELLI

Scaduto il 30 Giugno 2019 il termine delle iscrizioni - In attesa dei risultati

Racconti, Libri e Poesie

 
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