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luglio 2019 - Ci sono persone che lasciano una traccia
permanente della loro esistenza per quanto hanno saputo realizzare
per l’arte e per la cultura ma, soprattutto, per quello che
hanno rappresentato per la loro comunità. Tullio Scatena
era uno di questi e con queste poche righe vogliamo rendergli
il giusto tributo a tre anni dalla sua scomparsa che ha lasciato
in tutti noi un vuoto incolmabile. Valente commediografo e
attore brillante Tullio, insieme alla sua compagnia teatrale
dei Guitti di Colli Aniene, ha portato sul palcoscenico l’umorismo
amaro che riesce a strapparti un sorriso pur inviando messaggi
seri ed importanti. Ha rappresentato le miserie della vita
e le sue contraddizioni con quello spirito che solo i grandi
autori possono esprimere in maniera concreta e con quell’ironia
che riesce a strappare applausi. Un grande improvvisatore
che non si arrendeva neanche di fronte a qualche battuta dimenticata
e riusciva a rendere l’impasse ancora più comica. La
spontaneità era la sua dote più rilevante che
incantava gli spettatori e li coinvolgeva nelle storie create
dalla sua prolifica creatività. Ha riportato sul palcoscenico
la romanità antica e mai volgare, in uno stile di vita
che aiuta ad affrontare con ironia e comicità i grandi
temi sociali e familiari dei nostri giorni.
Quest’anno
l’associazione Vivere a Colli Aniene ha istituito,
nell’ambito del suo VII Concorso Letterario Caterina
Martinelli, il “Premio Tullio Scatena
per il migliore testo teatrale”. Detto premio
sarà consegnato nella cerimonia di premiazione che
si terrà alla fine del prossimo mese di ottobre.
Ciao Tullio, amico mio, Riposa in pace!
Alcune
delle sue opere che ancora ricordiamo con piacere:
“È robba da matti!” - In questo lavoro
l’autore mette in correlazione il livello di inquinamento
urbano e la follia umana giungendo alla tesi paradossale che
il primo sia conseguenza dell’altro. Si tratta logicamente
di una “follia anomala”, che non ha nulla di normale, e sembra
condizionare soprattutto i nostri governanti con i loro provvedimenti
e le tasse demenziali.
“Uno
spicchio di Paradiso” - Due atti all’insegna del
buon umore che portano lo spettatore a riflettere sui danni
che stiamo portando al nostro pianeta in termini di inquinamento
per i quali nemmeno i “marziani” hanno il coraggio di avvicinarsi
a questo pianeta puzzolente. Ambientato in un bar di Piazza
dei Miracoli dove i frequentatori abituali assistono ad un
miracolo di “Giggetto”, chiamatelo come vi pare ma è
sempre Lui, che infonde nuove speranze di sopravvivenza.
"Il
vento della vita" - l'autore mette in evidenza
l'imprevedibilità della vita paragonando il destino
al vento che, a volte, non sempre soffia nella direzione che
vorremmo, sospingendoci in situazioni nelle quali non avremmo
mai immaginato di trovarci. In sintesi...mai dire mai!...
“C’è
scappato er morto!” - La trama è incentrata
sulle vicissitudini familiari di gente semplice e povera che
cerca di sbarcare il lunario in questo grave momento di crisi
economica che sta attraversando il nostro paese, contando
sulla pensione sicura del nonno. Una storia dal finale sorprendente
e paradossale che mette in evidenza l’ormai “vitale” importanza
dei genitori nell’ambito della famiglia. Per dirla in parole
povere, dal dopoguerra in poi, le generazioni sono sempre
state autosufficienti ma oggi non è più così:
se un giovane ha un padre e una madre pensionati INPS è
fortunato, se poi ha pure un nonno e una nonna con la pensione
è Superfortunato!
“Tutti
sul tetto” – E’ stato il cavallo di battaglia di
Tullio. L’autore mette di fronte un padre ed una figlia in
uno scontro generazionale ambientato nei giorni nostri.
"Caro
Babbo Natale..." - Una commedia divertente in
cui la trama, oltre a far sorridere, stimola tanti spunti
di riflessione su temi di attualità.
“Che
fate a Natale?” – l’autore mette in evidenza i primi
sintomi della solitudine inevitabili con l'età che
avanza.
E
per chi vorrà rivedere una sua esibizione potrà
farlo attraverso questo link: “Herp!”.
Chiudiamo
con le parole di Tullio che ogni volta ci ricordava le difficoltà
per chi vuole fare arte nel nostro territorio: “Uno spazio,
un po’ di gente … e per il resto non chiediamo niente!”