10
luglio 2019 - In questi giorni abbiamo assistito
ad una serie di notizie informative e disinformative sulla
emergenza rifiuti nella Capitale con il classico rimpallo
di responsabilità. È arrivato il momento di
fare chiarezza perché in questa materia è intervenuta
oggi anche la Procura di Roma che, sotto la spinta di diversi
esposti al Tribunale di Roma presentati da privati cittadini
e associazioni, ha aperto un fascicolo contro ignoti, coordinato
dal procuratore aggiunto Nunzia D'Elia. Il reato ipotizzato
riguarda la violazione dell'articolo 256 sull'attività
di gestione non autorizzata dei rifiuti come contenuto nel
decreto legislativo numero 152 del 2006.
Mentre
la Procura indaga, si sta trattando a livello istituzionale
per mettere fine alla emergenza rifiuti, che non vuole dire
che si stanno cercando soluzioni definitive ma solo di trovare
il modo di uscire il prima possibile dal caos rifiuti nelle
strade e nei depositi condominiali. Per noi è arrivato
il momento di chiarire le competenze in termini di legge dopo
l'acceso dibattito di questi giorni.
Partiamo
dal Campidoglio: la gestione dei rifiuti urbani spetta
ai comuni pertanto è compito del primo cittadino stabilire
le misure per assicurare la tutela igienico-sanitaria del
proprio territorio e determinare la raccolta, lo stoccaggio
e lo smaltimento dei rifiuti prodotti dalla città.
A Roma questo servizio è espletato dall’AMA spa che
ha un solo azionista che è il Comune di Roma e che
si fa forza di un regolamento urbano che, a mio parere personale,
ha molti paragrafi che sembrano scritti apposta per lei e
non per tutelare i cittadini.
La
Città Metropolitana, ossia l’ex Provincia
di Roma, guidata dalla sindaca di Roma ha l’importante compito
di indicare le “aree bianche” dove potenzialmente si possono
creare le discariche ossia zone idonee alla localizzazione
degli impianti di smaltimento dei rifiuti.
La
Regione Lazio ha il ruolo di pianificazione (art.
199 del testo unico sull’ambiente) di cui vi forniamo un piccolo
estratto:
1. Le regioni, sentite le province, i comuni e, per quanto
riguarda i rifiuti urbani … predispongono e adottano piani
regionali di gestione dei rifiuti.
2. I piani di gestione dei rifiuti di cui al comma 1 comprendono
l'analisi della gestione dei rifiuti esistente nell'ambito
geografico interessato, le misure da adottare per migliorare
l'efficacia ambientale
La Regione Lazio ha il suo piano di rifiuti approvato nel
2012 ed è attualmente in proroga perché la sua
durata è di sei anni ma ancora in vigore finchè
non ne verrà approvato uno nuovo.
Per
concludere ci sono competenze a carico di tutti gli organismi
e Roma soffre sulle divergenze politiche e le divisioni istituzionali.
I cittadini sono stanchi di tutto questo e pretendono che
Roma torni ad essere la più bella città del
mondo e, non dimentichiamolo mai, la capitale di questo Stato.
Possiamo sopportare qualche buca sulle strade ma non
tolleriamo che questa città diventi una putrida pattumiera,
quindi invitiamo tutti a fare la loro parte e a rispettare
gli impegni presi con i cittadini.