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Persone che hanno lasciato un segno importante nella nostra comunità: Vincenzo Pasetti

24 agosto 2019 - Ci sono persone che hanno lasciato un segno indelebile nella comunità di Colli Aniene e il cui ricordo è presente nei nostri pensieri anche a distanza di diversi anni dalla loro scomparsa. Vogliamo ricordarli nei nostri articoli sicuri del vostro apprezzamento. Oggi rivolgiamo il nostro piccolo omaggio a Vincenzo Pasetti, una persona molto attiva nello sport e nel sociale del nostro territorio, che ci ha lasciato oltre 10 anni fa. Ho avuto modo di conoscerlo e di apprezzarne il carattere e la sua tenacia quando le mie ragazze erano impegnate nel volley che, in quegli anni, spopolava nel quartiere arrivando fino a conquistare la massima serie del torneo nazionale, la coppa internazionale CEV e diversi titoli giovanili. L’impegno di Pasetti non si fermava allo sport. Era uno strenuo difensore del territorio e un arguto giornalista. Il ricordo più bello di lui ce lo consegna il suo amico Luigi Matteo: “Tutti a Colli Aniene ricordano Pasetti come sportivo, come fondatore della Polisportiva Colli Aniene e come giornalista. Per oltre 25 anni ha girato con la sua bici in tutto il circondario a caccia di notizie (preferiva quelle belle) che poi pubblicava sui giornali di quartiere ora presentando un pittore ora uno sportivo, ora una squadra, ora un problema, ora un poeta, ora un politico. La gente l’ha conosciuto così in estrema semplicità. Eppure Pasetti, che si è spento alle 12 del 1 aprile 09 presso l’Ospedale S. Giovanni dei Cavalieri di Malta alla Magliana dove era in riabilitazione dopo una delicata e riuscita operazione al Pertini, aveva alle spalle un curricolo ragguardevole di cui vantarsi e andar fiero. Preferiva però non parlare della Croce d’argento al merito di servizio del 1966 e la Croce d’oro ottenuta nel 1974 nella sua attività di finanziere o del titolo di Cavaliere della Repubblica al merito conferitogli nel 1981. Nessuno a Colli Aniene sapeva di queste onorificenze peraltro abbondantemente meritate. Vincenzo si proponeva come uomo modesto e schivo facendo man mano scoprire e prevalere nella sua personalità il tratto umano e leale, la simpatia immediata. Lo contraddistingueva quel suo parlare per metà nordico (era nato a Zibello, vicino Parma l’8 settembre del 1928) e per metà romanesco. Come a rispondere ad una vocazione, appena andato in pensione, si buttò a capofitto nell’informazione di quartiere collaborando, in cicli diversi, con le testate storiche del nostro territorio come L’Aniene è, Abitare a, Nuove proposte, The Athletes Magazine, L’Occhio, Il Corriere Laziale ecc. e contribuendo, con un’informazione scarna ed essenziale - e soprattutto senza peli sulla lingua - alla crescita culturale, sociale e politica non solo di Colli Aniene ma di tutto il V Municipio. La sua amicizia con tutti gli esponenti di spicco del territorio (un nome tra tutti lo scultore Alfiero Nena con il suo studio in Via del Frantoio a Tiburtino Terzo da lui visitato quasi giornalmente) conferma il suo stupore candido di fronte al bello e la sua stima incondizionata davanti al valore. Lo rimpiangono la sua famiglia, la moglie Anna con cui ha festeggiato la ricorrenza delle nozze d’oro nel giugno 08, le figlie, i nipoti, per una dipartita comunque inattesa. Lo rimpiangono le associazioni culturali, sportive, i Centri Anziani, i Comitati di Quartiere cui per lo più dedicava i suoi pezzi che faceva pubblicare e ancora freschi di stampa andava personalmente a consegnare, infantilmente felice per aver fatto una cosa gradita a chi la riceveva. Basterà sfogliare gli archivi di quei giornali per apprezzare quanto e quale sia stato il lavoro di Vincenzo per il nostro territorio. Con la morte di Pasetti sentiamo morire molta parte della memoria storica di Colli Aniene, sentiamo affievolirsi quel senso di appartenenza nato con le sue battaglie, con le sue denunce e con i suoi articoli che facevano cemento in una coscienza collettiva nata in fretta, all’improvviso, dove, solo trent’anni fa erano montarozzi e acquitrini. Pasetti è stata la voce pulita di Colli Aniene, la voce del cittadino che ama il territorio e l’ambiente in cui vive, di chi crede in un’armoniosa convivenza civile e democratica senza rimanere impantanato nelle beghe politiche. Siamo in debito con lui; sarebbe bello che Colli Aniene, il suo quartiere, lo ricordasse con una via, uno slargo, una piazzetta in riconoscenza e per vincere l’oblio. L. Matteo

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