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Concerto “Le parole e la musica della memoria” della pianista Sara Matteo a Cassino

2 settembre 2019 - Luigi e Sara Matteo, due nostri cari concittadini che con il loro impegno artistico danno lustro alla nostra comunità, parteciperanno ad un importante evento che si terrà Giovedì 5 settembre 2019 alle ore 20.30 presso i giardini della Villa comunale di Cassino. L’Amministrazione comunale, con il contributo del Parco dei Monti Aurunci, a conclusione del 75° anniversario della distruzione di Cassino e di Montecassino, invita al concerto “Le parole e la musica della memoria” con la pianista romana Sara Matteo, con ingresso libero. Dopo il saluto del Sindaco Enzo Salera, degli Assessori Danilo Grossi e Barbara Alifuoco e l’ambientazione storica delineata da Pino Valente presidente dell’Associazione Parco di Montecassino – Linea Gustav – Hotel Association, la Consigliera Gabriella Vacca presenterà la serata illustrando innanzitutto il cursus della pianista e quindi il significato della declamazione delle due poesie.

Sara MATTEO, nata a Roma è diplomata in pianoforte, in Musica da Camera, e si è laureata di II livello con specializzazione Musica da Camera presso il Conservatorio di S. Cecilia in Roma. E’ in possesso anche di un diploma di clavicembalo col massimo dei voti presso la Royal School of Music di Londra sotto la guida del Maestro Andrea Coen. Vincitrice di concorsi pianistici nazionali e di molti premi, annovera al suo attivo numerosi concerti sia in veste di solista che in formazioni da Camera. Tra gli impegni più significativi ricordiamo le sue numerose partecipazioni all'Estate Romana, le lezioni-concerto tenute in vari istituti superiori e licei della capitale, i concerti del Tempietto, i recitals a Palazzo Barberini, alla Sala Baldini di Roma, su invito dell'Ambasciata di Francia presso il Centro S. Louis de France, i concerti per l'ONU e UNICEF, poi nel teatro "Filippo Marchetti" di Camerino, nel teatro del Casinò di Sanremo, nel Palazzo de' Nobili per gli "Amici della Musica di Catanzaro”, nell’Auditorium Parco della musica di Roma, nel Teatro Palladium, all’Accademia di Ungheria. Ha partecipato quasi sempre alla manifestazione internazionale annuale "Flautissimo" e al festival "Severino Gazzelloni" accompagnando i nomi più prestigiosi del flautismo mondiale. Ha inciso per Radio Vaticana ed è stata ospite in molte trasmissioni televisive. E' Direttore artistico della Scuola di musica "Anton Rubinstein" di Roma che ha fondato nel 2003. Dal 2014 ad oggi ha ricevuto l’incarico in qualità di Collaboratore al pianoforte per le classi di strumenti ad arco, fiato e percussioni presso il Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila.

Inframmezzate al concerto la declamazione di due poesie.
La prima, “Vagliola mi”, fu scritta una dozzina di anni fa quando l’autore Luigi Matteo, in una passeggiata sopra le colline delle Muraglie e di Santa Giusta a S. Vittore del Lazio, vide per la prima volta la sperduta croce del soldato Fred Trotter. Non sapeva nulla di lui. Non sapeva che quella croce apparteneva ad un sergente americano (di origini italiane) morto da eroe. Anzi l’aveva pensato tedesco. Volle immaginare in qualche modo la sua morte. E da quel “pòvr uagliòn!” spontaneo davanti a quella croce scaturì una serie di considerazioni che mise in versi continuando a pensare e a scrivere in dialetto. E dedicò quel piccolo componimento ai tredici soldati americani e ai trentatre soldati tedeschi (anch’essi vittime di un’ideologia aberrante prima e della guerra poi) venuti a morire n’gòpp’ àlla R’fenza tra Cervaro e S. Vittore del Lazio il 7 gennaio 1944 dalle più lontane regioni della terra.
Fred Trotter (13.8.1915 - 7.1.1944) nato nella prima guerra mondiale e morto a S. Vittore del Lazio nella seconda. Dalle ricerche risulta che Fred Trotter fu un valoroso sergente americano del 168° Reggimento Fanteria originario del Sud Carolina ma di origini italiane e presso la collina sopra Santa Giusta a San Vittore del Lazio trovò la morte da eroe. A fine guerra fu anche decorato - post mortem - al valore. La mattina del 7 gennaio 1944, nell’ultimo assalto degli alleati per la liberazione di S. Vittore, sulla collina 396 - la R’fènza - (Hill 396), il plotone dello Staff Sergeant Fred Trotter era rimasto improvvisamente senza munizioni. Senza esitare egli abbandonò la trincea o riparo dove stava al sicuro e carponi strisciò fino al campo di battaglia. Recuperò una decina di bandoliere o cartucciere di mitragliatrice; tornando però fu visto e fu ferito ad una gamba. Si trascinò sanguinante per una trentina di metri ma riuscì a lanciare le munizioni ai compagni. In quel momento fu falciato da un fucile mitragliatore e morì. I compagni però, con quelle munizioni, riuscirono a rintuzzare e a vincere l’ultimo contrattacco tedesco che ripiegarono verso Cervaro e quindi verso Cassino.
La seconda, dedicata a Robert Capa e intitolata “La Ballata di Robert Capa e di zi Mnguccj alla Radicosa – 4 gennaio 1944” ci riporta a 75 anni fa quando, in un terrificante inferno di fuoco gli Alleati stanno avanzando da sud verso Roma. Ci troviamo a pochi km da Cassino, nelle alture di S. Vittore del Lazio. A cavallo del versante Nord di Monte Sambucaro e precisamente alla Forcella del Moscuso, la mattina del 4 gennaio 1944 il supercommando della Forza speciale canadese (FSSF), dopo una notte di combattimenti sfonda e si trova nei pressi della Radicosa che gli Alleati useranno come “campo base” per la conquista di Monte Maio. Tra i soldati c’è un fotografo di guerra, corrispondente della rivista Life. La storia confermerà il suo coraggio e la sua arte.
Endre Erno Friedmann detto Robert Capa (Budapest, 22 ottobre 1913 – Thai Binh, Vietnam 25 maggio 1954) è considerato universalmente il caposcuola dei fotografi di guerra. E’ sua la celebre foto del miliziano ferito a morte in Spagna. Documentò tutti i conflitti del Novecento, Fu alla Radicosa nel 1944 e scattò importanti foto delle battaglie e della liberazione. La notte del 3-4 gennaio 1944, a S. Pietro Infine o a Le Noci, si unì ai soldati della Forza d’assalto della FSSF (First Special Service Force) canadese. Dopo una notte infernale di combattimenti, giunse alla Forcella del Moscuso per poi passare alla Radicosa (una sperduta frazione montana di San Vittore del Lazio, FR). Qui conobbe Domenico Matteo (Zi Mngùccj) (1878-1944), abitante del luogo, un tempo emigrato in Russia a S. Pietroburgo, fotografo anche lui, con cui entrò in confidenza tanto che degli scatti che si conservano di quel giorno molti lo raffigurano in diverse situazioni: Capa restò un giorno alla Radicosa. Poi tornò via per documentare, venti giorni dopo, lo sbarco di Anzio (24 gennaio 1944) e in Normandia (6 giugno 1944).
Domenico Matteo (che è nonno del narratore quantunque nella poesia venga detto zizì o zì Mnguccj), il 18 gennaio 1944, solo quattordici giorni dopo quegli eventi morì tragicamente per lo scoppio di una mina. Aveva 66 anni.
Dieci anni dopo, Capa morì altrettanto tragicamente in Indocina (Vietnam) per lo scoppio di una mina il 25 maggio 1954, accomunato a Domenico “amico sconosciuto per un giorno” nella stessa morte. La moglie di Domenico, Carolina Cascarino (zì Carlina), sopravvisse per altri 22 anni fino al 1966. Fu lei a raccontare al narratore, ancora bambino, alcune circostanze di quei giorni. Lo scenario raccontato è a una quindicina di km a sud di Cassino sul Monte Sambucaro che i cassinesi vedono proprio di fronte, in direzione Napoli,.
La Ballata di Robert Capa e di zi Mnguccj alla Radicosa – 4 gennaio 1944” scritta da Luigi Matteo (nipote di zi M’nguccj) in dialetto sanvittorese - molto simile al cassinese - è stata presentata per la prima volta nell’Aula consiliare del Comune di S. Vittore del Lazio il 12 gennaio 2019 per la Celebrazione del 75° anniversario della liberazione della Radicosa (4 gennaio 1944) e di S. Vittore del Lazio (7 gennaio 1944). La scelta del dialetto è stata fatta pensando ai bambini, ai ragazzi, come mezzo per avvicinarli nel modo più semplice e immediato alla grande storia. La Ballata è presente su Youtube scrivendo “Robert Capa Radicosa 1944” con i sottotitoli in 5 lingue.

La pianista è la pronipote di Domenico Matteo co-protagonista della “Ballata”. E’ suo il commento musicale al pianoforte in sottofondo.
La manifestazione, patrocinata dal Comune di Cassino, è stata sponsorizzata dal Parco dei Monti Aurunci e sostenuta anche dalle Associazioni “Parco di Montecassino – Linea Gustav – Hotel Association” e “Battaglia di Cassino, studi e ricerche”

7° CONCORSO LETTERARIO CATERINA MARTINELLI

Scaduto il 30 Giugno 2019 il termine delle iscrizioni - In attesa dei risultati

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