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ottobre 2019 - Si è tenuta ieri sera in via
Mozart la cerimonia di assegnazione del Premio Virgilio Melandri
nell’ambito della XXX edizione de “L’arte nel portico”.
Il tema scelto per quest'anno era "Il Fiume Aniene".
Dodici erano le opere in gara che riproducevano i vari aspetti
naturalistici del corso d’acqua che attraversa il nostro territorio.
La scelta dell’opera vincitrice era demandata alla giuria
presieduta dal maestro Alfiero Nena e dal “gradimento del
pubblico” attraverso i voti espressi dai frequentatori della
manifestazione. Quest’anno, per la prima volta, il giudizio
popolare poteva essere espresso anche attraverso i “like”
facebook inseriti direttamente sulle immagini delle opere.
Coincidenza ha voluto che le due votazioni hanno portato allo
stesso esito.
Il primo premio assegnato dalla giuria è andato al
quadro di Giusy Mattagliano, che ha vinto anche il premio
Gradimento del pubblico. Mentre il secondo premio è
stato assegnato all'opera di Nando Sardella.
Chi
era Virgilio Melandri, l'uomo cui è dedicato
il premio de L'Arte nel Portico e che tutti definiscono come
il fondatore di Colli Aniene? Nato il 5 maggio 1913 a Ostia
Antica (Roma), era discendente di una famiglia di origine
romagnola che aveva fatto parte della prima cooperativa bracciantile
mai costituita al mondo e che, alla fine dell’800, si era
trasferita ad Ostia per la realizzazione della grande bonifica
idraulica del Delta Tiberino. Ebbe il padre ucciso in un’aggressione
fascista. Fece le sue prime esperienze nel movimento cooperativo
contadino e poi nel Centro cittadino delle consulte popolari,
collaboratore di rilievo di Nino Franchellucci. Da questo
primo organismo nasceranno poi una serie di associazioni che
si occuperanno specificamente dei vari problemi della vita
sociale della capitale: quelli degli assegnatari delle case
popolari, degli abitanti in borgate abusive della periferia,
di quanti, baraccati o dimoranti in grotte e tuguri, aspirano
a poter avere una casa vera. È la nascita di un grande
movimento popolare che negli anni a seguire riuscirà
a condizionare il governo della città di Roma, per
nuove strategie di sviluppo. Melandri fu il fondatore dell’Unione
consorzi nuclei edilizi fuori piano regolatore. Nel 1958 fonderà
l’AIC (Associazione Italiana per la Casa) l’ente cooperativo
che sarà in grado di attuare finalmente il grande disegno
tracciato in un decennio di lotte, discussioni e progetti
avviati nelle borgate, nei borghetti, nelle baraccopoli della
cintura periferica romana. Dai primi momenti organizzativi,
alla costituzione dell’AIC, dall’entrata in vigore della legge
167 fino alla lotta per la sua non facile applicazione e alla
realizzazione dei primi complessi abitativi (Pisana, Cinecittà,
Spinaceto, Colli Aniene), attraverso la memoria di coloro
che sono stati testimoni diretti degli eventi, nel documentario
Poi venne la casa vera di Paolo Isaja e Maria Pia Melandri
(figlia di Virgilio), si ripercorrono le tappe del “problema
della casa” a Roma, dal dopoguerra ad oggi, attraverso le
quali un grande movimento democratico ha contribuito a portare
a soluzione alcuni dei più gravi problemi sociali della
capitale nel dopoguerra. Per le sue innate capacità
di discutere con la gente i problemi dell’assetto del territorio
Melandri venne chiamato “l’urbanista dei poveri”.