12
marzo 2020 - Nuove restrizioni per tutta l’Italia
sono state varate con un dpcm firmato l’11 marzo dal presidente
del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, per fronteggiare
il contagio del nuovo Coronavirus. Le disposizioni del decreto
saranno in vigore da oggi fino al 25 marzo.
Chiudono
i negozi (eccetto alimentari, farmacie, parafarmacie,
tabaccai, edicole, benzinai).
Il dpcm sospende le attività commerciali al dettaglio,
fatta eccezione per quelle che vendono beni di prima necessità
individuati nell'allegato 1 al documento (dalle farmacie ai
tabaccai, edicole, benzinai). Sono chiusi anche i mercati,
salvo le attività dirette alla vendita di soli generi
alimentari.
Stop
a bar e ristoranti
Resta consentita invece la consegna a domicilio di cibi. Rimangono
aperti anche i posti di ristoro lungo le autostrade e all’interno
di stazioni, aeroporti e ospedali (sempre garantendo il metro
di distanza tra le persone), le mense e il catering continuativo
su base contrattuale a condizione che garantiscano il metro
di distanza interpersonale.
Chiusi
estetisti e parrucchieri
Parrucchieri, barbieri, estetisti devono sospendere la propria
attività. Restano aperti invece i servizi di lavanderia
e di pompe funebri (come specifica l'allegato 2).
Banche,
poste e uffici pubblici aperti
Restano garantiti anche i servizi finanziari, assicurativi
nonché l'attività del settore agricolo, zootecnico
di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che
ne forniscono beni e servizi.
Possibili
limitazioni dei trasporti
I presidenti delle Regioni possono ridurre i trasporti pubblici
locali. Inoltre, il ministero delle Infrastrutture, di concerto
con quello della Salute, può disporre la riduzione
delle corse dei treni, dei voli e dei trasporti marittimi.
Favorire
il lavoro agile il più possibile
Il Dpcm invita le aziende a incentivare ferie, congedi retribuiti
e lavoro agile. Non fa eccezione la pubblica amministrazione,
che deve assicurare lo smart working, a esclusione dei servizi
indifferibili da rendere al pubblico.
Alle
imprese è raccomandato di rispettare i protocolli di
sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare
la distanza interpersonale di un metro come principale misura
di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale.
Per
ulteriori informazioni consulta: Decreto
del Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo 2020