20
aprile 2020 - Legambiente fa opera di sensibilizzazione
per quei rifiuti davvero “speciali”, come mascherine e guanti,
gettati in strada o non correttamente smaltiti. A parte la
gravità del gesto, che può essere fonte di contagio,
questi rifiuti speciali alla prima pioggia, attraverso il
reticolo idrografico minore, finiscono con l’alimentare l’enorme
problema dell’inquinamento terrestre e marino.
"Ci arrivano le prime segnalazioni di abbandoni per
strada e nelle vicinanze di alcuni supermercati di guanti
e di mascherine chirurgiche monouso. In previsione di una
fase 2 con la riapertura di piccole e medie aziende, di alcuni
uffici facciamo appello al senso civico e alla responsabilità
dei cittadini ma soprattutto è importante far partire
una campagna di informazione e sensibilizzazione seguendo
le indicazione dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss)dove
viene specificato come smaltire i presidi anti infezione quali
mascherine e guanti". Lo chiede Mariateresa Imparato,
presidente Legambiente Campania.
"Questi
articoli - aggiunge - sono tutti da conferire nella
raccolta indifferenziata. E' bene avvolgere questi rifiuti
in due o tre sacchetti, per essere sicuri che niente fuoriesca,
e chiuderli bene. Per chiudere il sacchetto è bene
usare dei guanti monouso, che poi andranno in un altro sacchetto
che andrà sempre nella raccolta indifferenziata. Ricordiamo
che i dispositivi sanitari sono molto resistenti e potrebbero
durare nell'ambiente decine di anni come accade per le buste
di plastica più spesse o i flaconi di liquidi più
resistenti".
"Responsabilizzare
e informare i cittadini per combattere maleducazione e inciviltà
è fondamentale - conclude - soprattutto per
evitare di ritrovarci in autunno, quando riprenderemo le nostre
campagne ambientali, a dover liberare piazze strade e giardini
da tanti guanti e mascherine oltre ai soliti rifiuti in plastica".