30
giugno 2020 - Si riuscirà a fare in modo che
il fiume Aniene somigli meno ad una cloaca a cielo aperto
? In parte la risposta sembra positiva grazie al progetto
della Regione Lazio che attraverso una barriera antirifiuti
riuscirà ad intercettare gran parte del materiale plastico
evitando che questo arrivi al mare. La risposta è invece
negativa per quanto riguarda lo scarico nelle acque del fiume
di materiali inaspettati come carcasse di auto e moto, teste
di maiali, frigoriferi, pneumatici e, addirittura, carcasse
di cavalli morti. Ma, per questo fenomeno degli scarichi abusivi
nelle acque del fiume, non c’è barriera che possa impedirlo,
occorre cambiare la testa delle persone e questo non è
affatto facile.
Tornando all’argomento dell’articolo, dopo il successo del
progetto sperimentale di raccolta dei rifiuti galleggianti
sul Tevere, avviato lo scorso ottobre alla foce del fiume
a Fiumicino, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti
ha inaugurato il 22 giugno la nuova barriera antirifiuti galleggianti
sul fiume Aniene nel Comune di Roma all’interno della Riserva
Naturale Valle dell’Aniene di RomaNatura. Il progetto, grazie
a uno stanziamento di 215.499,61 euro diventa più strutturale
e duraturo: le barriere antirifiuti galleggianti diventano
due e rimarranno posizionate per un anno intero sia sull’Aniene
che sul Fiume Tevere lato Comune di Fiumicino in prossimità
della foce.
All’inaugurazione hanno partecipato oggi anche Cristiana Avenali,
Responsabile Ufficio di Scopo Piccoli Comuni e Contratti di
Fiume della Regione Lazio, Antonello Ciotti, Presidente COREPLA
e Maurizio Gubbiotti, Presidente di Roma Natura.
Obiettivo del progetto realizzato dalla Regione Lazio, è
quello di intercettare i rifiuti galleggianti presenti nei
fiumi, costituiti principalmente da materiale plastico, prima
che arrivino in mare. Le plastiche compongono oltre l’80%
del rifiuto presente in mare. I rifiuti marini, provengono
per circa l’80% dalla terraferma e raggiungono il mare prevalentemente
attraverso i corsi d’acqua e gli scarichi urbani, mentre per
il 20% derivano da attività di pesca e di navigazione.
Durante l’evento è stato installato un cartello informativo
dell’intervento e posizionata all’interno della Riserva Naturale
una panchina in plastica riciclata, per rappresentare quanto
può essere prodotto dalla plastica raccolta e avviata
al riciclo, come è avvenuto nella sperimentazione del
progetto sul Tevere, dove è stato attivato un vero
e proprio processo concreto di economia circolare.
RISULTATI
DEL PROGETTO SPERIMENTALE BARRIERE ANTIRIFIUTI GALLEGGIANTI
SUL TEVERE
Il progetto sperimentale delle barriere antirifiuti galleggianti
sul fiume Tevere avviato lo scorso ottobre 2019, della durata
di 6 mesi con un investimento regionale di 80 mila euro, ha
permesso di raccogliere complessivamente 2300 Kg di rifiuti
galleggianti.
Dalle analisi effettuate su questi rifiuti è emerso
che:
Il 66% è costituito da varie tipologie di materiali,
la cosiddetta “frazione estranea”, che comprende tutto ciò
che non è imballaggio in plastica. Nello specifico:
il 27% del campione è costituito da oggetti in plastica
non imballaggio come giocattoli, caschi, seggiolini auto,
ecc., il 19% è materiale organico, il 10% da oggetti
di varia natura come cuscini, scarpe, borse, ecc. e l’altro
10% da stracci, corde, oggetti in vetro, alluminio e acciaio.
Il 34% è costituito da imballaggi in plastica. Nel
dettaglio: il 25% è costituito da bottiglie in pet,
il 3% da contenitori in polistirolo, quasi il 3% da flaconi,
poco più del 2% da film e il restante da altri contenitori
in plastica
sono stati recuperate circa 580 kg di bottiglie, una bottiglia
pesa in media 40 grammi quindi sono state rimosse dall’acqua
14.460 bottiglie circa.
BARRIERE
ANTIRIFIUTI GALLEGGIANTI: IL FUNZIONAMENTO
Le barriere sono ancorate tramite pali alla sponda del fiume
e permettono di fermare le plastiche ed altri rifiuti galleggianti,
convogliandoli in un’area di stoccaggio a ridosso della sponda
del fiume.
I rifiuti accumulati tra la barriera e la sponda sono raccolti
tramite un mezzo da terra e trasportati al deposito temporaneo
posizionato in golena. I rifiuti vengono quindi raccolti e
stoccati in contenitori idonei e successivamente trasportati
in un impianto per la selezione per valutare l’effettiva riciclabilità
dei rifiuti di imballaggi in plastica. La barriera ai fini
della sicurezza idraulica consentirà autonomamente
lo sgancio parziale dagli ormeggi per liberare eventuali ostacoli
per il deflusso delle acque. Le barriere saranno attive per
un anno dal momento della posa in acqua. La barriera sull’Aniene
è costituita da 5 elementi 6,30 metri x 5 =31,5 metri.
La barriera sul Tevere è costituita da 7 elementi,
quindi 6,30 metri X 7 = 44,10 metri.
Partner del progetto sul Fiume Aniene sono l’Ente Parco Regionale
RomaNatura, che provvederà alla sensibilizzazione e
al coinvolgimento di scuole, cittadini e associazioni, a sostegno
del percorso del contratto di fiume, e COREPLA, il Consorzio
Nazionale per la raccolta il riciclo e il recupero degli imballaggi
in plastica, che si occuperà del ritiro dei rifiuti
raccolti, di selezionare il materiale plastico, valutare gli
imballaggi riciclabili e avviarli alla produzione di oggetti
in plastica riciclata.