Scuola – I problemi degli edifici scolastici hanno radici
lontane |
16
luglio 2020 - La domanda che mi pongo ogni volta
che si propone un vecchio o un nuovo problema in un edificio
scolastico del nostro quartiere è: “Chi governa
questa città ignora realmente i rischi che corrono
i bambini ogni volta che entrano in una scuola?”. Sono
circa dieci anni che seguo i problemi degli edifici scolastici
di Colli Aniene e vi posso assicurare che ben poco è
stato fatto per rendere più sicure le scuole del territorio
e i problemi che c’erano nel 2010 sono pressappoco identici
a quelli attuali e in, certi casi, con sprechi di risorse
che potevano essere impiegate meglio. Chi pensa che stiamo
esagerando può leggersi il dossier che abbiamo realizzato
nel 2013 “Apprendere
in sicurezza” e paragonarlo con la situazione attuale.
Vi voglio portare qualche esempio tra quelli più eclatanti:
sapete che la maggior parte delle scuole del territorio soffrono
di infiltrazioni di acqua dal tetto perché non viene
eseguita la pulizia e la manutenzione dei tubi di scarico
di discesa delle acque? Quello che forse non sapete è
che quella operazione è prevista e pagata nel contratto
delle ditte che svolgono pulizie nelle scuole ma non viene
eseguita perché i terrazzi non sono a norma con la
sicurezza degli operatori, ossia non sono previsti dispositivi
a protezione degli addetti. Allora sapete che cosa accade?
Quando viene rifatta completamente la copertura di un terrazzo
il costruttore fornisce una garanzia di dieci anni ma, nel
caso di una scuola, se si hanno nuove infiltrazioni d’acqua
a distanza di 3 o 4 anni (come nel caso della scuola materna
Mary Poppins di via Massini) questa garanzia non viene applicata
perché non è stata eseguita correttamente la
manutenzione dei canali di scolo. Non ci credete? Leggetevi
qualche risoluzione dei consigli dei Municipi tra gli anni
2011 e 2013 che chiedevano ai Presidenti di intervenire in
merito, cosa che non è stata mai fatta.
Se qualcuno, oltretutto, pensasse che quanto descritto nel
nostro dossier è sconosciuto al mondo politico si tranquillizzi,
perché insieme a loro abbiamo fatto tanti sopralluoghi
nelle scuole, ottenendo solo vaghe promesse a cui non sono
seguiti i fatti. E’ un decennio che mi sto battendo per il
rifacimento dei profili e delle pareti esterne della scuola
elementare Balabanoff e per la materna Franceschini. Per il
primo caso arrivarono una parte di fondi, circa tre anni fa,
che si sono rivelati del tutto insufficienti per completare
il lavoro necessario e tutt’ora, detta scuola, presenta vistose
crepe con ferri scoperti per lo più trattati con materiale
antiruggine. Nel caso della materna Franceschini la situazione
è ancora peggiore perché i ferri scoperti non
sono neanche stati trattati e la ruggine sta facendo il suo
lavoro di corrosione. In qualsiasi altra nazione europea,
sono certo, che i responsabili sarebbero intervenuti immediatamente
per eseguire i lavori necessari o quantomeno chiudere la scuola
se mette a rischio i bambini e il personale docente. Potremmo
parlare di altro come dei tanti alberi caduti all’interno
dei giardini delle scuole, o di una certa scuola che da tre
anni ha l’impianto di riscaldamento guasto. Ma di questo e
di altro ne parleremo più avanti. Ora la questione
più importante è mettere le scuole in grado
di osservare le normative in tema di distanziamento sociale
in vista del nuovo anno scolastico. Roma ha bisogno di edifici
scolastici sicuri e spaziosi per ospitare i nostri ragazzi.
Credo che su questa affermazione possiamo essere tutti d’accordo.
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