9
agosto 2020 - Quattro associazioni territoriali modificano
la loro azione per il Casale della Cervelletta passando dalla
rivendicazione alla proposta,
sperando che quest’ultima possa risvegliare l’interesse dei
cittadini e, soprattutto, quello di chi è preposto
alla tutela e alla salvaguardia dei beni della comunità.
Uniti per la Cervelletta, Vivere a Colli Aniene, Università
Popolare Michele Testa e Agezia di Quatiere di Tor Sapienza
disegnano e sostengono una Nuova Mission per la Cervelletta:
Recupero e Valorizzazione del Casale Fortificato al tempo
del Covid 19.
Il Complesso storico della Cervelletta (torre del 1300 e casale
del 1500) è di proprietà del Comune di Roma
dal 2001. Da allora il Complesso non è mai stato oggetto
di manutenzione. In questi ultimi anni è stato lasciato
nel più profondo degrado, nonostante gli obblighi di
tutela di cui gode. Ora finalmente sarà messo in sicurezza.
Ciò è stato reso possibile grazie all’impegno
costante negli anni delle Associazioni del territorio ed in
particolare al voto di 14.065 cittadini nell’ambito della
Campagna FAI“I Luoghi del Cuore” del 2018, che lo scelsero
come bene da salvare.
Ma la messa in sicurezza, fondamentale per non perdere questo
monumento, non può e non deve bastare.
Gli oltre 2.000 mq di spazi potenzialmente utilizzabili del
Casale, posti all’interno della Riserva Regionale Naturale
della Valle dell’Aniene, periferia Est della Città
di Roma, devono ri-vivere e sperabilmente diventare una occasione
di rilancio del territorio, senza perdere di vista il dovere
della tutela architettonica, ambientale e culturale dei luoghi.
Il Casale va reso nuovamente fruibile per i cittadini e va
diffusa la memoria storica degli avvenimenti che lo hanno
visto protagonista, in particolare alla fine dell’800, epoca
in cui la Cervelletta divenne sinonimo di importanti innovazioni
e centro propulsore di sviluppo economico in campo agricolo
con la tecnica delle “marcite”, in campo sanitario con la
cura della malaria e sociale con l’istituzione delle prime
“scuole contadine” della campagna romana.
Dalla
Pandemia ad una Nuova Prospettiva di Sviluppo Economico, Sociale
e Culturale
La pandemia, con i problemi e i gravi lutti che ha comportato,
può ora diventare occasione di crescita, per ripensare
il lavoro e lo sviluppo non più in contrasto con l'ambiente,
rivedendo radicalmente il modello di sviluppo attuale che
mostra sempre più i suoi limiti e la non sostenibilità.
L'Europa, già prima del Covid, aveva già messo
a punto una strategia di crescita, il "Green New Deal
(GND)", che ri-orienta lo sviluppo finanziando progetti
economicamente sostenibili con la decarbonizzazione dell’economia,
l’economia circolare, il supporto all’imprenditoria giovanile
e femminile, la riduzione dell’uso della plastica e la sua
sostituzione con materiali alternativi, nonché la rigenerazione
urbana, il turismo sostenibile, l’adattamento e la mitigazione
dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico
e, in generale, programmi di investimento e progetti a carattere
innovativo e ad elevata sostenibilità ambientale e
che tengano conto degli impatti sociali.
Con l'introduzione, a seguito della pandemia, del "Recovery
Fund" (ribattezzato "Riparare i danni e preparare
il futuro per la prossima generazione europea”, attualmente
in via di perfezionamento), l'Europa batteva un secondo importante
colpo, predisponendo un piano molto corposo che dovrà
rendere l’Ue più verde, più digitale e più
resiliente.
Una
nuova Missione per la Cervelletta
E’in questo nuovo contesto che la Cervelletta, con il suo
borgo ormai quasi del tutto diroccato, può trovare
una sua collocazione specifica. Il Casale in questi ultimi
decenni ha perso il suo importante ruolo nel tessuto sociale
ed economico dell’allora Agro Romano. La periferia di una
grande capitale europea, non può trascurare un asset
del territorio così importante, tutelato da vincoli
architettonici e paesaggistici, immerso in una bella riserva
naturale e "guardiano" di una area umida di straordinario
pregio alle porte di Roma. Alla Cervelletta va assegnata una
nuova missione, rispettosa dell’ambiente in cui si trova e
degli indirizzi europei menzionati. Una missione che faccia
leva sulle sue evidenti ricchezze architettoniche, culturali
ed ambientali, oggi messe pericolosamente in ombra. Il Casale,
con il suo borgo, deve tornare ad essere nuovamente, per tutto
il suo antico territorio motore culturale, sociale ed economico,
per fornirgli quelle cure di cui ha profondamente bisogno.
Di fronte al piano straordinario di interventi che si profila,
il Governo nazionale, la Regione Lazio e Roma Capitale hanno
l'obbligo di pensare una Mission di "innovazione e sviluppo
verde, digitale e di resilienza" da attribuire al "Colosseo
di Roma Est".
Tutto ciò potrà avvenire inserendo il Complesso
della Cervelletta all'interno dei piani nazionali e regionali
di sviluppo che verranno presto approntati per realizzare
le politiche europee di cui si è accennato.
La Cervelletta potrebbe svolgere, ad esempio, una funzione
di congiunzione e di servizio tra il mondo della formazione,
dei cittadini e del territorio e delle migliori realtà
laziali e nazionali della ricerca, sviluppo e sperimentazione
dei servizi per l'ambiente e la cultura.
Affidiamo queste considerazioni in particolare ai “decisori”
della cosa pubblica regionale e comunale per aprire tempestivamente
il dibattito sul tema del recupero e valorizzazione della
Cervelletta e non si perda una occasione unica di rilancio
del Casale, come parte del piano di rilancio della periferia
est di Roma Capitale.