Chiusura discoteche e mascherine notturne
I nostri comportamenti sbagliati alla base dei nuovi
provvedimenti
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18
agosto 2020 - Spiagge affollate, discoteche senza
regole, distanziamento sociale non osservato, sanificazioni
inesistenti in diversi locali di ristorazione, mascherine
non portate o portate solo per scusa sono solo alcuni dei
comportamenti sbagliati che ognuno di noi nota negli altri
senza fare un esame di coscienza verso se stesso. Alla base
di tutto questo ci sono alcune ragioni che proviamo ad analizzare.
Per prima cosa è arrivato un messaggio, quantomeno
superficiale, dalla stampa e dalle televisioni che il virus
stava perdendo efficacia mentre i dati lo danno in risalita
in tutta Europa e miete ancora migliaia di vittime nel mondo.
Abbiamo dimenticato troppo frettolosamente le immagini dei
camion militari che trasportavano centinai di bare nel bergamasco,
abbiamo già rimosso le immagini degli ospedali in emergenza
costretti a scegliere chi doveva essere curato e chi lasciato
morire, abbiamo cancellato le morti solitarie di chi era colpito
dal virus e non poteva dare l’ultimo saluto ai propri cari.
Poi c’è lo sciacallaggio politico, quello che pur di
dire che un provvedimento governativo è sbagliato,
per attirare sul proprio partito i consensi di certe categorie,
arriva al “negazionismo” che, oltretutto, ha una facile presa
su soggetti che usano poco pensare con la propria testa. A
seguire ci sono le amministrazioni pubbliche che dovrebbero
controllare l’applicazione del protocollo di sicurezza negli
stabilimenti balneari, nei ristoranti e in tutti gli esercizi
commerciali invece, pur di non andare contro quelle forti
categorie, fanno finta di non vedere quello che accade sul
proprio territorio.
Non ci rendiamo conto della gravità della situazione.
Un nuovo lockdown trascinerebbe nel baratro la nostra economia
con tante famiglie a rischio povertà. Per quanto tempo
ancora lo Stato può sopperire con i finanziamenti a
fondo perduto a famiglie, lavoratori e imprese prima di rischiare
la bancarotta?
Ricordo che nel periodo di lockdown, tutti noi, abbiamo osservato
scrupolosamente le regole, cosa che ci ha permesso di uscire
dall’emergenza. Ora i comportamenti sbagliati ed eccessivi,
rischiano di vanificare gli sforzi fatti, con il rischio che
la curva dei contagi torni a salire.
Raccogliamo il monito
della ASL di Rieti di qualche mese fa ma che vale ancora
oggi: “Rimane fondamentale, anche quando siamo all'aperto,
il rispetto delle distanze di sicurezza e, ove necessario,
l'utilizzo delle mascherine. E' indispensabile evitare assembramenti:
come già detto, per il contenimento della diffusione
del coronavirus è fatto obbligo di usare protezioni
delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso accessibili al
pubblico, inclusi i mezzi di trasporto. E comunque in tutte
le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente
il mantenimento della distanza di sicurezza. Le persone sottoposte
a quarantena non possono lasciare la propria abitazione o
dimora. Le persone con infezione respiratoria caratterizzata
da febbre superiore a 37,5° C devono rimanere a casa e
contattare il proprio medico curante. E' raccomandato a tutte
le persone anziane o affette da patologie croniche, comorbilità
o con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di
evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori
dai casi di stretta necessità. Occorre ricordare, ancora
una volta e con forza a tutte le persone, di fare massima
attenzione perché esporre se stessi al contagio significa
esporre al contagio anche i propri cari. Il virus non è
cambiato, sono soltanto le condizioni di sicurezza adottate
in questi mesi che hanno determinato il miglioramento certificato
dai dati che ogni giorno forniamo alla cittadinanza. E' necessario
pertanto procedere con senso di responsabilità, attenendosi
a tutte le misure di sicurezza in vigore: soltanto attraverso
tale comportamento eviteremo una recrudescenza del virus".
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