Scuole e Covid-19 – Non tutto procede bene:
nella succursale del Croce-Aleramo studenti quasi sempre a casa!
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30
settembre 2020 - Dopo qualche settimana dalla riapertura
delle scuole emergono già i primi problemi. Ad esempio
la pioggia di questi giorni ha reso complicata l’uscita da
scuola dei ragazzi di una primaria del quartiere. La scelta
di far uscire tutti dall’ingresso principale, l’unico dotato
di una pensilina coprente, ha annullato il distanziamento
sociale sia tra i genitori in attesa e sia tra gli scolari
in uscita. Situazione complicata ulteriormente dalla pioggia
copiosa e dal muro di ombrelli che chiudevano la visuale ai
genitori costreti ad accalcarsi davanti al cancello. Ma la
situazione più critica appare quella della succursale
del liceo Croce-Aleramo (via Sommovigo) dove risulta molto
scarsa la presenza degli studenti a scuola a causa delle rotazioni
e la didattica a distanza che non decolla. Una situazione
già segnalata sui gruppi Facebook e sulla quale abbiamo
ricevuto un messaggio da un genitore giustamente preoccupato:
“Gentile redazione, scrivo per portare all’attenzione
la difficile situazione che stanno vivendo gli studenti del
Croce-Aleramo, in particolare quelli che frequentano la succursale
di via Sommovigo 40, dove sono ubicati sia l’istituto tecnico-economico
sia dodici classi del liceo linguistico.
In conseguenza del numero elevato di studenti e della mancata
consegna dei banchi monoposto, la dirigenza ha assunto la
decisione di suddividere ciascuna classe della succursale
in cinque gruppi di studenti, di cui soltanto due a rotazione
possono seguire le lezioni in presenza. A ciò si è
aggiunta la chiusura del plesso di via Sommovigo prima per
le elezioni e poi per una disinfestazione, cosicché
molti studenti nel mese di settembre non sono riusciti ad
andare a scuola più di un giorno a settimana e ci sono
addirittura alcuni gruppi di ragazzi che fino ad oggi non
hanno mai potuto mettere piede nella classe (se non per una
sola ora in cui sono state spiegate a tutti le nuove regole
anti-Covid). La situazione è aggravata dal fatto che
la didattica a distanza è partita a singhiozzo – in
parte per problemi “tecnici” in parte per la mancata volontà
di alcuni professori – pertanto coloro che rimangono a casa
non sempre possono seguire le lezioni che vengono svolte in
classe.
Nella sede centrale invece le cose vanno meglio, perché
quotidianamente possono frequentare le lezioni in presenza
due terzi degli alunni, e quindi ciascun ragazzo riesce ad
andare a scuola tre-quattro giorni a settimana. È incomprensibile
come nel medesimo istituto ci sia una così profonda
differenza tra la sede centrale e la succursale. Il diritto
allo studio dovrebbe essere uguale per tutti! – Firmato: Un
genitore preoccupato"
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