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ottobre 2020 - Ieri, presso la sala Falconi a Colli
Aniene, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dell’anno
accademico 2020/2021 dell’Università Popolare Michele
Testa (UPMT) alla presenza del rettore prof. Giorgio Sirilli
e del co-fondatore dell’istituto prof. Nicola Marcucci. Pur
con le limitazioni sanitarie che impongono un pubblico ristretto
erano presenti in sala allievi e docenti dell’università
popolare. Il rettore ha dato il via ai nuovi corsi di formazione
e ai seminari che seguiranno sottolineando l’importanza di
fare cultura ad ogni età e di essere sempre “cittadini
attivi” seguendo e partecipando alle iniziative del proprio
territorio. È stato poi sottolineato come il virus
non abbia bloccato i corsi dell’UPMT che nel periodo di lockdown
e nei mesi successivi sono proseguiti on-line. Al tempo stesso
è emersa l’importanza dal punto di vista sociale di
tenere alcuni corsi in aula per favorire il confronto e il
dialogo tra i partecipanti.
Il prof. Nicola Marcucci ha comunicato che i primi tre corsi
che partiranno saranno: I martedì letterari, il Seminario
di Filosofia e Storia dell’Arte. Sarà data comunicazione
di orari e giorni delle lezioni dopo la verifica della disponibilità
della Sala Falconi. Il rettore ha ringraziato Maurizio Puggioni
e l'AIC per la disponibilità dei locali e l'accoglienza.
Le
università popolari sono istituti
che si diffusero a partire dall'Ottocento in tutta l'Europa.
I principi ispiratori di tali enti, in tutto il continente,
furono quelli di fare avvicinare alla cultura tutti i ceti
sociali, specialmente quelli più emarginati (donde
appunto il termine popolare che spesso figura nelle denominazioni
di tali enti). In questa azione sociale operarono soprattutto
membri del movimento socialista e i sindacalisti, ma in seguito
questi principi furono affermati da tutti gli spiriti democratici
e liberali. Le università popolari, in Italia, sono
generalmente associazioni private, che possono (eventualmente)
interagire con le Università di Stato per il rilascio
di crediti formativi (CFU). Nelle università popolari
è possibile studiare un'ampia gamma di materie, dal
latino alla psicologia, dall'inglese al disegno. Esse sono
rivolte prevalentemente alla popolazione adulta. In Italia
la più grande università popolare è l'Università
Popolare di Roma (UPTER): nata nel 1987, ha raggiunto i 30.000
iscritti nel 2006. Oltre ai corsi, organizza viaggi, visite
culturali, concerti e altre attività culturali e sportive
che promuovono socialità e formazione. (fonte wikipedia)
Chi era Michele Testa - È stato un
antifascista italiano, fondatore della borgata Tor Sapienza
a Roma. Consegue il diploma di geometra a Napoli, divenendo,
in seguito, perito agrimensore. Dopo essere entrato in contatto
con i Circoli Socialisti, ritorna a Cercemaggiore, dove entra
in politica e si scontra con il sistema locale ed i soprusi
attuati a danno delle classi più povere, portando dapprima
allo scioglimento del consiglio comunale e poi alla destituzione
del Regio Commissario.
Il 6 novembre 1897 viene eletto consigliere, ma continuerà
per poco le sue battaglie, essendo ormai additato come "bollente,
ricorrente, eversivo e ribelle".
Agli inizi del Novecento entra come capostazione nelle Ferrovie
dello Stato e si trasferisce a Roma nel casello di Tor Cervara.
Qui con un mutuo di 800 mila lire realizza le prime 25 case
della "Cooperativa Tor Sapienza per l'edilizia popolare
rurale" inaugurando, il giorno 20 maggio 1923, la borgata
di Tor Sapienza, con una scuola, una farmacia ed una condotta
medica.
Confinato a Padula nel 1929, collabora a più riviste
antifasciste. Fu perseguitato, picchiato ed incarcerato più
volte per essersi battuto con la parola contro il regime fascista
e, infine, fu processato nel 1935 presso il Tribunale Speciale
che lo condannò a sei mesi di confino.
Scrisse innumerevoli opere letterarie, in poesia ed in prosa,
tra cui un Diario, che riveste un'assoluta importanza per
conoscere il periodo fascista, anche attraverso le pubblicazioni
internazionali dell'epoca.
Il Diario venne iniziato nel 1922 nella speranza di potere
raccontare un giorno ai figli la fine del regime, non solo
le sue mille contraddizioni quotidiane che tendevano ad abbrutire
l'identità e il valore delle persone, riuscendo effettivamente
a soddisfare il suo intento. (fonte wikipedia)