10
ottobre 2020 - Con un comunicato
sul proprio sito internet anche i lavoratori del sindacato
USB AMA ROMA si schierano dalla parte dei cittadini di Colli
Aniene e contro le decisioni incomprensibili dei vertici della
propria azienda che con un colpo di mano stanno tentando di
annullare una tipologia di servizio che funzionava da 13 anni.
Stiamo parlando della raccolta porta a porta con i bidoncini
negli stanzini e non di quella già stravolta che ha
portato i contenitori in strada. Tra l’altro questo modo di
agire della municipalizzata appare in netto contrasto con
lo spirito e la lettera del Contratto di Servizio in particolare
quando affronta il tema della partecipazione dei cittadini
alle scelte ed alle implementazioni aziendali. Intanto un
gruppo nutrito di associazioni e di cittadini attivi di Colli
Aniene si è costituito in Comitato di Lotta per arginare
l’arroganza dei vertici AMA. Nei prossimi giorni affronteremo
il problema a livello istituzionale ad iniziare dalla Commissione
Ambiente di mercoledì prossimo che avrà come
oggetto “la Raccolta porta a porta di Colli Aniene”. Su questi
tavoli avremo il sostegno del sindacato USB AMA ROMA che ha
dichiarato: “USB Ama sostiene la mobilitazione
dei comitati di Colli Aniene contro l'iniziativa di togliere
il porta a porta e di ripristinare la raccolta stradale con
i cassonetti.”
Ecco
il testo del comunicato
USB AMA ROMA di ieri 9 ottobre:
“A
Colli Aniene indietro tutta di AMA sulla raccolta differenziata:
USB sostiene la mobilitazione contro il ritorno dei cassonetti
In questi giorni stiamo assistendo a una situazione surreale
nel quartiere Colli Aniene, fino a poco tempo fa considerato
il fiore all’occhiello della raccolta differenziata porta
a porta: da una parte l’amministratore unico di AMA, Stefano
Zaghis, uomo di fiducia della giunta Raggi, annuncia la fine
dell’esperienza del porta a porta, cominciando proprio dal
quartiere simbolo di questa modalità di raccolta, posizionando
i cassonetti della differenziata stradale per le vie del quartiere;
dall’altro la neo-assessora con delega ai rifiuti di Roma
Capitale Katia Ziantoni diffida AMA dal prendere decisioni
in contrasto con il socio unico, cioè Roma Capitale,
intimando di rispettare il contratto di servizio.
Ma ancora più paradossale è la motivazione che
dà Zaghis sulla volontà di voler affossare il
porta a porta: la colpa, secondo l’indomito A.U, è
delle ASL perché AMA, nell’espletamento del servizio
e quindi nella movimentazione manuale dei carichi, non rispetta
la normativa che tutela la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Ovviamente questo ragionamento assurdo ribalta le responsabilità,
che non sono certo degli organi di controllo, né tantomeno
del modello di raccolta adottato.
Da tempo denunciamo inadempienze ed irregolarità dell’organizzazione
del lavoro di AMA che provocano tra l’altro patologie a carico
dell’apparato muscolo-scheletrico dei lavoratori che svolgono
mansioni operative.
Respingiamo le opportunistiche speculazioni di chi, accodandosi
a interessi privatistici che stanno dietro queste scelte,
vuole affossare l’azienda pubblica, la raccolta differenziata
“spinta” e la sostenibilità ambientale, favorendo le
lobbies del cassonetto e dei grandi impianti a elevato impatto
ambientale.
USB Ama sostiene la mobilitazione dei comitati di Colli Aniene
contro l'iniziativa di togliere il porta a porta e di ripristinare
la raccolta stradale con i cassonetti.
Roma 9/10/20
USB AMA”