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ottobre 2020 - “Tutti dovranno sottoporsi al
vaccino antinfluenzale entro metà settembre”,
comunicava diverse settimane fa il governatore del Lazio Nicola
Zingaretti. Doveva essere tutto pronto in coincidenza con
la riapertura delle scuole e prima della seconda ondata del
Covid-19. Ma la realtà è sempre molto diversa
dalle intenzioni. Siamo a metà ottobre e ben pochi
cittadini tra quelli elencati come soggetti a rischio hanno
già ricevuto la propria dose di vaccino e quelli che
cercano di prenotarsi presso alcuni centri ASL ottengono come
risposta: “Non possiamo prenotarvi prima della metà
di dicembre”. Proprio in questi giorni, alcuni di noi
hanno ricevuto un’email da parte del proprio medico per nulla
rassicurante come quella che segue: “Gentile sig. XXXXX,
Le confermiamo che lei è registrato/a per eseguire
il vaccino ma al momento non sono ancora stati resi
disponibili i campioni a lei assegnati.
Pertanto non siamo in grado di fornirle una data definitiva
per la vaccinazione. Abbiamo registrato il suo indirizzo e-mail
e le manderemo un'e-mail con il suo appuntamento non appena
il suo vaccino sarà disponibile. In base alla
pianificazione attuale il tempo di attesa previsto è
di circa 32 (o anche 39) giorni dalla data di ricezione di
questa e-mail (ndr: quindi dal 15 novembre ai primi
di dicembre).
Da parte sua non sono richieste ulteriori azioni, quindi la
invitiamo ad attendere la mail di conferma dell'appuntamento.
Grazie.”
Quindi
stando a queste avvertenze ci sono quantomeno due
mesi di ritardo rispetto all’obiettivo comunicato
dal Governatore del Lazio. Problemi di consegne del
farmaco o ritardi dei medici nel somministrarli?
Difficile rispondere come stanno veramente le cose ma in un
periodo di pandemia andava effettuata una programmazione più
puntuale e certa. Che cosa significa che “al momento
non sono ancora stati resi disponibili i campioni a lei assegnati”?
Non credo che la ASL fornisca i vaccini in base al nominativo
e nemmeno mi risulta che sia stata compilata una distribuzione
in base alle esigenze (che già sarebbe una forma condivisibile
di distribuzione del farmaco). E allora che cosa sta
accadendo? Mi risulta che qualche medico del quartiere
sia già in fase avanzata di distribuzione del vaccino
(addirittura lavorando il sabato per farlo) mentre altri non
hanno neppure iniziato. Da che cosa dipende questa situazione?
Quest'anno
il virus influenzale circolerà contemporaneamente al
SARS-CoV-2 (Coronavirus) e questo rende la vaccinazione contro
l'influenza ancora più importante. Il vaccino, utilizzato
da oltre quarant'anni come principale strumento ed opportunità
di prevenzione, si è dimostrato efficace e sicuro.
Per
questo motivo la Regione Lazio ha raccomandato fortemente
la vaccinazione alle persone dai 60 anni di età garantendone
la gratuità. La vaccinazione è raccomandata
e gratuita anche per i bambini dai 6 mesi ai 5 anni compiuti.
La vaccinazione antinfluenzale assume una particolare importanza
perché aiuta a semplificare la diagnosi e la gestione
dei casi sospetti, contribuisce a ridurre le complicazioni
da influenza nei soggetti a rischio e a gestire meglio gli
accessi al pronto soccorso. Inoltre quest’anno, insieme alla
vaccinazione antinfluenzale, specialmente per chi soffre di
patologie croniche, è raccomandata la vaccinazione
anti-pneumococcica, utile a prevenire le polmoniti batteriche.
E
allora che cosa si aspetta a vaccinare la popolazione ?