Tanti nuovi amici per il Casale della Cervelletta
e per il suo parco naturale
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20
novembre 2020 - Basta vedere per una volta il Casale
storico della Cervelletta e il parco naturale in cui è
immerso il monumento per innamorarsene e non dimenticarlo
mai più. È per questo che, negli ultimi giorni,
tanti nuovi amici si stanno aggiungendo a chi sta lottando
da tanto tempo per la salvaguardia del Casale seicentesco
e della sua torre medievale creando un vero movimento culturale
a difesa del nostro patrimonio storico. L’UICI (l'Unione Italiana
Ciechi e Ipovedenti UICI - sezione di Roma) ha stretto una
collaborazione con la pagina Facebook Salviamo la Cervelletta
e con il Coordinamento Uniti per la Cervelletta al fine di
rendere l'ultimo Museo dell'Arte Contadina di Roma, custodito
nelle stanze sigillate del Casale della Cervelletta, accessibile
anche ai non vedenti mediante la realizzazione di un percorso
apposito. Un'iniziativa che va ad affiancare la ristrutturazione
delle altre stanze, prevista nel progetto come Luogo
del Cuore FAI. Con questo accordo l’UICI vuole dare il
suo aiuto per il recupero di una tenuta e del suo casale,
e per dare vita ad un percorso tattile tra storia, fatti e
aneddoti sugli usi, i costumi e gli attrezzi dell’epoca usati
nelle attività agricole.
Un cultura da non perdere, parte della nostra storia nata
in un luogo, oggi chiuso al pubblico, talmente affascinante
e ancora sconosciuto a molti che ha lasciato sempre meravigliati
coloro che hanno avuto la fortuna di visitarlo.
Un Parco e un Casale che fu stazione sanitaria per la prevenzione
della malaria sperimentando l’immunizzazione mediante la somministrazione
del chinino in un luogo adatto perché insediato dalla
malattia nelle zone allora paludose della valle dell’Aniene.
Da qui partì l’alfabetizzazione dei contadini con la
scuola serale, gli attuali istituti agrari, e ancora, fu centro
di riferimento per la bonifica delle paludi, tecniche arrivate
fino ai giorni nostri.
Insomma una meraviglia, patrimonio di Roma tutto da scoprire,
ma occorre l’aiuto di tutti i romani e non, per riportare
all’antico splendore questa struttura così unica e
straordinaria.
Nel Casale della Cervellezza e nel suo parco naturale ci si
può immergere nella storia in un viaggio nel passato
che lascia a bocca aperta dove è possibile ritrovare
la vita a dimensione dell’uomo di quel tempo. Se non lo hai
già fatto è arrivato il momento di consegnare
il tuo voto al Parco e Casale della Cervelletta sui Luoghi
del Cuore del FAI e se lo hai già fatto puoi chiedere
ai tuoi amici la stessa cosa. È veramente importante
salvare questo monumento identificato come il Colosseo di
Roma Est. Invita più persone possibili e sarai ospite
insieme a noi del suo futuro!
Chi
sono gli amici dell’UICI - L’Unione Italiana dei
Ciechi (dal 2010 Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti)
nasce a Genova il 26 ottobre 1920 da un gruppo di non vedenti
guidati da Aurelio Nicolodi, un giovane ufficiale trentino
che aveva perso la vista in uno scontro sul Carso, durante
la prima guerra mondiale. Convinto assertore della necessità
di emancipazione dei non vedenti, insieme ad altri reduci
fondò l’Unione Italiana Ciechi (UIC), di cui fu il
primo presidente. La sua attività alla guida dell’UIC
fu caratterizzata dalla spinta verso l’indipendenza personale
e lavorativa dei non vedenti, raggiungibile attraverso un’adeguata
istruzione. In tal senso Nicolodi riuscì a trasformare
gli istituti, all’epoca nient’altro che ospizi, in luoghi
di educazione ed istruzione, primo passo verso l’attuale inclusione
scolastica e lavorativa. Tre anni più tardi, nel 1923,
l’associazione fu riconosciuta come Ente Morale. Oggi l’UICI
è un ente con personalità giuridica di diritto
privato (Legge 1047/47 ribadita nel DPR 23/12/78 n.1919),
riconosciuta Organizzazione Non Lucrativa di Utilità
Sociale (ONLUS) nel 1997, e rappresenta e tutela gli interessi
morali e materiali dei minorati della vista, presso le pubbliche
amministrazioni e tutti gli enti o istituzioni che hanno come
scopo l’assistenza, l’educazione e la formazione professionale
dei ciechi.?Nel 1991 l’UICI ha costituito L’I.Ri.Fo.R. (Istituto
per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione) come strumento
operativo per l’integrazione sociale, scolastica e lavorativa
dei disabili visivi. L’UICI e l’I.Ri.Fo.R. hanno la sede centrale
a Roma e sezioni regionali e provinciali su tutto il territorio
nazionale.?Obiettivo principale dell’Associazione è
l’integrazione dei non vedenti ed ipovedenti nel contesto
sociale mediante il raggiungimento dell’autonomia personale,
prestando particolare attenzione all’abilitazione/riabilitazione
e all’educazione al recupero del residuo visivo. Il raggiungimento
della massima autonomia costituisce un diritto fondamentale
di tutti, ciechi e ipovedenti compresi, questo è il
principio che da sempre ispira ed orienta l’agire dell’UICI,
e in particolare della sezione di Roma.
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