Ripetuti atti di vandalismo nel quartiere
durante questa settimana
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19
dicembre 2020 - Prima di scrivere questo articolo
ci abbiamo riflettuto molto perché dare risonanza ad
un atto di vandalismo fornisce nuova forza all’autore del
gesto. Ma, di fronte alla ripetizione dell’atto illecito,
abbiamo ritenuto che il dovere di cronaca e di informazione
viene prima di tutto perché queste persone vanno fermate
ed educate. Ben tre episodi di vandalismo si sono succeduti
questa settimana nel quartiere di Colli Aniene o al margine
dello stesso. Il primo è la comparsa di una stupida
scritta di vernice sulla passerella lignea che da Colli Aniene
porta al Casale della Cervelletta: un oltraggio gratuito alle
bellezze del parco, una ostentazione ideologica inutile oltre
che irritante e controproducente. La scritta è stata
subito cancellata da alcuni volontari che si stanno battendo
per il recupero del casale. Rimane la miseria dell’atto. Il
secondo episodio è avvenuto nel parco di via Ruini
dove l’Associazione l’Anfiteatro aveva illuminato il natale
di Colli Aniene piantando un abete e decorandolo con fiocchi,
nastri e lampadine. Evidentemente fare qualcosa per la comunità
da fastidio a qualcuno e il disadattato di turno si è
accanito contro questo simbolo distruggendone i decori. Una
signora testimone dell’atto ha redarguito l’individuo, non
nuovo a queste bravate, e ha prontamente chiamato la polizia
fornendo la descrizione della persona. Il terzo gesto, ancora
più grave dei precedenti e ripetuto almeno due volte,
è stato il lancio di sassi da parte di alcune ragazze
su auto e moto dal cavalcavia di fronte alla metro di Santa
Maria del Soccorso. Una testimone che ha assistito al fatto
ha provato a redarguirle e a farle ragionare ma la loro risposta
è stata "faccio il c***o che mi pare".
Il che la racconta lunga sul livello culturale e sul senso
civico di queste persone e sul fallimento di famiglie, società
e scuole che non riescono a dare un’educazione a questi ragazzi.
Continuare a fornire alibi sul disagio giovanile o a giustificare
qualsiasi azione compiuta dai propri figli non è più
l’atteggiamento giusto. Se sommiamo questi episodi agli appuntamenti
dei ragazzi al Pincio per darsele di sana ragione o quanto
è avvenuto la scorsa estate in alcuni paesi laziali
dove durante le notti non mancava mai la rissa senza motivo
ma solo per il gusto di menare le mani, il quadro che ne esce
fuori non è certo positivo. Continuando di questo passo
non passerà molto tempo prima che anche da noi potrebbero
arrivare le bande giovanili che tanti danni stanno facendo
negli Stati Uniti. È il “branco” che fornisce forza
per le bravate, per dare sfogo alla violenza e al puro gusto
di “distruggere”. Per di più questi disadattati sono
aiutati anche dalla legge che ha depenalizzato in gran parte
il reato di vandalismo. La derubricazione del reato ex art.
635 del codice penale è avvenuta a inizio 2016 e ha
riformato radicalmente la concezione dell’illecito: da allora
il cosiddetto “danneggiamento semplice” non è più
reato penale tranne che per alcuni casi eccezionali. Perché
questa depenalizzazione sia stata fatta è uno dei tanti
misteri del nostro parlamento ma questa modifica di legge
rende certamente più arroganti gli autori di questi
eclatanti gesti.
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