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gennaio 2021 - Abbiamo conosciuto qualche mese fa
la leggenda di Cerasella l’ultima asinella del Casale della
Cervelletta. Una leggenda in qualche modo impressa nel murales
che, tra le altre cose andrebbe salvato, dipinto da un artista
anonimo intorno agli anni sessanta all’interno del fabbricato,
adibito proprio a stalla per l’asinella.
Lo stesso fabbricato, da qualche tempo però ospita
su una parete esterna un’altra opera. L’immagine apparsa all'improvviso
raffigura un bambino con uno zaino mentre indossa l’ormai
obbligatoria mascherina, rivolto verso una signora seduta
su un trono di pietra, vestita con un tunica bianca, incuriosito
dalla sua cornucopia colma di fogliame.
Ci siamo molto incuriositi, e messi sulle tracce per scoprire
l'anonimo artista che dopo alcune ricerche abbiamo rintracciato
e raggiunto per parlare con lui della sua opera. Si chiama
Enrico Allegritti ed è un rinomato Street Art. Cosa
hai voluto raffigurare con quest’opera? chiediamo ad Enrico
- "Ho voluto rappresentare il momento che stiamo
attraversando, raffigurando Cerere la Dea dell'agricoltura
– Cerere, la cui figlia Proserpina era identificata con Persefone.
La credenza greca secondo la quale alla sua gioia di unirsi
nuovamente alla figlia si doveva a ogni primavera la rinascita
della natura e l'abbondanza di frutta e di raccolti sulla
terra, fu introdotta a Roma nel V secolo a.C., e il suo culto
divenne molto popolare soprattutto fra i plebei. La parola
"cereali" infatti deriva dal suo nome e la sua festa
principale, chiamata Cerialia, si celebrava intorno alla metà
di aprile. E quindi vuole essere di buon auspicio – continua
Enrico – anche se rappresenta la Natura malata."
Mi
piace però lasciare alla libera interpretazione ad
ognuno che guarda l’opera, per immergersi con la propria immaginazione
nel significato che pensa di leggerci.
Non resta quindi che venire al Casale della Cervelletta per
sentire i profumi della storia e gustare il piacere dell’arte.