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febbraio 2021 - La maggiore presenza di controllo
del territorio da parte della polizia locale a Colli Aniene
è un argomento che ha sempre diviso i residenti. Ma
tra l’assoluto abbandono del quartiere e un controllo asfissiante
dello stesso esiste, forse, una via di mezzo: il poliziotto
di quartiere. Il servizio fu predisposto per la prima volta
in Italia a partire dal 2003, ma già nel 2010 si registrava
un sostanziale abbandono del progetto. La vicinanza di prossimità
ai residenti di un quartiere è il carattere più
evidente di questo modello, che tende a garantire al cittadino
adeguate forme di comunicazione e collaborazione creando i
presupposti per una tranquillità sociale e una maggiore
percezione della sicurezza. Non ci occorre il vigile con il
libretto delle contravvenzioni in mano ma il punto di riferimento
per risolvere i problemi del territorio (dalle buche stradali
alle barriere architettoniche, dalla segnaletica obsoleta
alle alberature che costituiscono un pericolo, etc.)
Un
argomento che certo non si può dibattere in poche parole
ma al quale vogliamo aggiungere il pensiero di un nostro lettore:
“Tutto preso dal suo cellulare, gironzolava non dentro
l'area cani, ma intorno all'area cani, col suo di cane, un
bulldog bianco, senza guinzaglio e senza museruola. Mi ha
abbaiato contro, l'animale (il cane, non il padrone), mi sono
allontanato in fretta, con un po' di timore, mentre l'intelligentissimo
(il padrone, non il cane) continuava tranquillo a smanettare
sul cellulare. Se qualche volta, non dico tutti i giorni,
ma anche un giorno qualsiasi della settimana, un giorno solo,
anche un'ora sola, si vedesse un vigile urbano nel quartiere
di Colli Aniene, a Roma, forse ci sarebbe in giro qualche
mentecatto in meno, ci sarebbe qualche furto in meno, qualche
scippo in meno, e forse, chissà, il vigile potrebbe
anche accorgersi che molte strade del quartiere sono impraticabili,
a causa dell'asfalto dissestato, delle buche e delle voragini.
E se camminasse sui marciapiedi, forse si accorgerebbe che
anche questi sono impraticabili a causa della pavimentazione
sconquassata e delle erbacce. A proposito di erbacce, le chiamano
così, in senso dispregiativo, ma spesso sono belle,
allegre. Persino oleandri spontanei riescono a crescere e
a fiorire sui bordi dei marciapiedi. Belli, ma non è
il loro posto. Renato P.”