Estesa
a Roma la raccolta olii esausti nei Municipi
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23
marzo 2021 - Come previsto dal Protocollo d’Intesa
sottoscritto tra Roma Capitale, AMA e CONOE (Consorzio nazionale
di raccolta e trattamento degli oli esausti), dopo una prima
fase sperimentale in V Municipio, è stata avviata anche
nei Municipi IV, VI, IX, XIII, XIV e XV la raccolta, dedicata
alle utenze domestiche, degli oli vegetali esausti.
Il servizio, che verrà progressivamente esteso all’intero
territorio cittadino, prevede che gli oli utilizzati in cucina
possano essere conferiti in appositi contenitori collocati
all’interno dei mercati rionali, delle sedi municipali o dei
Centri di Raccolta AMA.
Per gli oli raccolti potrà così avere inizio
un ciclo virtuoso di recupero finalizzato alla produzione
di biocarburanti e di glicerine per i saponi, evitando il
rischio di conferimento negli scarichi domestici che crea
gravi problemi alle attività di depurazione delle acque
e contribuisce all’inquinamento dell’ambiente. Basti pensare
che 1 Kg di olio vegetale esausto è in grado di inquinare
una superficie d’acqua pari ad un chilometro quadrato, un’estensione
corrispondente a 140 campi di calcio. L’elenco delle postazioni
di raccolta, che verranno aumentate col tempo per facilitare
i conferimenti, è disponibile sullla pagina
di AMA contenente le nuove postazioni di raccolta degli olii
esausti.
Le tre nuove postazioni del IV Municipio (Tiburtino) sono
le seguenti:
• Mercato Pietralata - via di Pietralata, 503
• Mercato S. Romano - via San Romano, 14
• Mercato via Filippo Meda - via Filippo Meda
Ricordiamo che nel mercato comunale di Colli Aniene in viale
Sacco e Vanzetti è già presente una postazione
di recupero degli olii esausti. Basta depositare nel bidone
giallo una bottiglia chiusa con l’olio raccolto. Un’operazione
molto semplice a tutto vantaggio dell’ambiente.
Gettare l’olio esausto nello scarico del lavandino o nel water
può sembrare un gesto innocuo ma in realtà si
tratta di un comportamento deprecabile. L’olio esausto utilizzato
per cucinare e friggere, così come l’olio presente
negli alimenti sottolio, non è biodegradabile
e va smaltito in maniera corretta per evitare di inquinare
le acque. Versando l’olio nel lavandino di casa, oltre a danneggiare
le tubature ed intasare gli scarichi, crea un grave danno
all’ambiente. Dagli scarichi domestici, l’olio può
raggiungere le falde acquifere diventando un agente altamente
inquinante per i terreni coltivati e per i pozzi di acqua
potabile, che diventano inutilizzabili.
Inoltre, l’olio provoca non pochi problemi ai sistemi di depurazione
delle acque, poiché intasa gli impianti e rallenta
il processo di trattamento. Quando poi l’olio raggiunge fiumi
e mari, forma una patina sulla superficie dell’acqua impedendo
il passaggio dei raggi solari e, di conseguenza, alterando
l’equilibrio degli ecosistemi acquiferi.
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