Riapriamo
le scuole !
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24
marzo 2021 - In un paese chiuso per decreto, quelli
che pagheranno un prezzo troppo alto alla pandemia sono i
ragazzi. Prima gli abbiamo tolto la socialità, l’abbraccio,
la possibilità di esperienze necessarie a crescere;
gli abbiamo creato problemi psicologici per i quali sarà
dura rimettere a posto i pezzi. L’ultimo colpo inferto è
stato la chiusura delle scuole con i conseguenti problemi
per figli e genitori. L'adolescenza è una fase della
crescita nella quale il ragazzo o la ragazza iniziano a subire
le modifiche somatiche e psicologiche e a perdere le caratteristiche
dell'infanzia. È proprio a questa età che la
sessualità raggiunge la forma erotica e supera l'egocentrismo
infantile. È in questa fase che i ragazzi hanno più
bisogno di sostegno proprio quello che arrivava dalla famiglia
e dalla scuola. Perdere uno dei due principali punti di riferimento
può essere traumatico per i soggetti più fragili
ma anche per quelli apparentemente più forti. Ci sono
poi i più piccoli, quelli che in una videoconferenza
per la didattica a distanza risultano i più spiazzati
e non riescono a comprendere perché la scuola è
chiusa e viene sostituita da un monitor che il più
delle volte funziona male. Tra questi ci sono bambini che
hanno una invalidità temporanea con disturbi specifici
dell’apprendimento, svantaggi socio-economico e alunni con
disabilità intellettiva o fisica che avrebbero bisogno
maggiormente del contatto fisico e sociale con gli altri compagni
di scuola. A questa età non si comprendono le chiusure
per decreto, si ha solo la sensazione che qualcosa di importante
gli è stato sottratto. In una società che si
preoccupa ipocritamente dei problemi solo quando la sofferenza
è già emersa, ancora oggi, paghiamo il prezzo
di tutto ciò che non siamo stati in grado di comprendere,
programmare e risolvere prima che il danno diventi definitivo.
A che cosa è servito vaccinare con la precedenza
insegnanti e professori se poi lasciamo le scuole chiuse?
La didattica a distanza non è la soluzione e neppure
la panacea di tutti i mali. La DAD porta con sé un
rischio enorme: diventa uno strumento di trasmissione del
nozionismo completamente scollegato dalla vita reale e privo
di significato. La didattica a distanza ha purtroppo soppresso
tutte le metodologie di insegnamento dove lo studente viene
posto al centro del proprio processo di apprendimento. Esclude
di fatto qualsiasi esperienza didattica di laboratorio.
Ormai è chiaro a tutti che chiudere le scuole non ha
portato alcun beneficio alla riduzione della curva pandemica.
Chi in questo paese decide per tutti non può non essere
a conoscenza che sta costringendo docenti e studenti a una
nuova forma di prigionia. Quando questa pandemia sarà
finita dovremo rileggere i provvedimenti e le inefficienze
di questa nazione alla luce degli errori commessi. Si dovrà
chiedere ragione dei danni subiti da tutti a cominciare da
quelle centinaia di morti quotidiani per i quali si
doveva fare molto ma molto di più di qualche
decreto che non è servito a nulla. Ma per ora rilanciamo
lo slogan che da qualche giorno ha invaso il web: #riapritelescuole
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