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marzo 2021 - L’argomento che desidera trattare oggi
un nostro caro lettore è sugli alberi posti vicini
alle abitazioni che spesso vengono additati come pericolosi
quando in realtà danno fastidio solo a qualche condomino.
Purtroppo negli ultimi due anni abbiamo assistito al taglio
di diversi alberi che non costituivano alcun pericolo per
la popolazione a cominciare da tre grossi pini in viale Franceschini,
all’altezza del civico 66, che forse davano fastidio solo
all’esercizio commerciale che vi stazionava sotto e che ora
è stato chiuso dal municipio. È evidente che
la manutenzione della alberature ha un costo eccessivo per
l’amministrazione capitolina ma, prima di rimuovere qualsiasi
albero, deve risultare evidente che la sua presenza può
costituire una reale minaccia per le persone e le cose.
Ecco
il messaggio del lettore:
«Le
specie protette si attraggono. Le graziose tortore dal collare,
specie protetta, amano trascorrere la mattinata nella chioma
del pino, albero protetto. Un albero davanti alla finestra
è una grazia di Dio. Eppure qualcuno vorrebbe abbatterla,
la grazia di Dio, con dispiacere delle tortorelle e dispiacere
mio. Anzi, due pini vorrebbero abbattere. Le ragioni? Le ho
esposte qualche giorno fa al dottor Piermario Imperi, responsabile
dell'Ufficio Giardini del IV Municipio di Roma. Così:
"Alcuni inquilini del palazzo dove abito, hanno richiesto
ai Vigili della Polizia Locale, di far abbattere due pini
che crescono vicino all'edificio. Le ragioni sarebbero le
seguenti: i pini oscillano quando tira vento (ma guarda un
po'), e quindi potrebbero cadere e fare danni. Un'altra ragione
è che un inquilino soffre d'allergie e i pini lo fanno
starnutire. Ora, poiché i due pini a mio modesto parere
sono fortissimi, giacché non sono caduti con tutto
il vento che ha soffiato negli ultimi tempi, e poiché
sempre a mio parere avere alberi vicino alle finestre è
una vera fortuna, soprattutto d'estate, perché significa
avere in dono ossigeno e frescura, mi sembrerebbe opportuno
al più potare gli alberi, ma non abbatterli. Ovviamente
se un perito da Voi incaricato, dovesse riscontrarne la pericolosità,
il discorso cambia". Renato P.»