La
scelta economica è una via pericolosa che conduce verso
il baratro ambientale
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7
maggio 2021 - Scegliere la tutela dell’economia e
degli affari penalizzando ambiente, sanità, sicurezza
e servizi si sta rivelando una scelta sbagliata e miope. Il
potere economico ha esercitato la sua influenza perfino in
questo periodo di pandemia quando doveva essere messa in priorità
la vita delle persone. Invece, sono stati presi provvedimenti
che serviranno solo come giustificazione in futuro quando
la magistratura inizierà ad indagare sulle conseguenze
di tali decisioni. Prendiamo come esempio le “false” chiusure
covid del 2021, rispetto a quelle “vere” del primo periodo
epidemico, che hanno fatto solo aumentare il contagio e i
decessi senza riportarci ad una situazione di normalità.
Secondo voi le pressioni per questa discutibile scelta da
dove sono arrivate? I provvedimenti senza i controlli non
servono a nulla e le persone hanno potuto fare tutto quello
che volevano. Con le zone rosse attive abbiamo visto gente
viaggiare da nord a sud della penisola senza che nessuno intervenisse
per fermare questo flusso. C’è stata gente infettata
dal virus e i suoi familiari che dovevano essere in quarantena
che uscivano tranquillamente dalla propria dimora e portavano
il contagio ovunque. Sarebbero bastati due mesi di lockdown
vero, con tutti chiusi in casa, con i controlli sanitari e
di sicurezza previsti in caso di epidemie per ottenere risultati
migliori di quelli attuali. Si spera che questo 2021 possa
esser solo un periodo transitorio che prima o poi si risolverà
mentre le scelte ad esclusivo vantaggio dell’economia continueranno
ad influenzare la nostra vita con una strada già aperta
verso il baratro. Probabilmente molti non saranno d’accordo
con questa affermazione ma ci sono dati oggettivi verso questa
tesi che non si possono trascurare. La deforestazione nel
mondo con il continuo consumo di suolo è una scelta
economica, come lo è la continua produzione di nuovi
modelli di auto ad alto inquinamento ed è sempre l’economia
a dettare le regole per l’invasione di plastica nel mondo.
Potremmo continuare con altri cento esempi, di cui tutti siamo
consapevoli, ma non facciamo nulla per arrestare questa corsa
verso il precipizio. Volete qualche previsione di quello che
accadrà ancora in un breve futuro? Le discariche
si riempiranno di televisori obsoleti per l’arrivo delle trasmissioni
ad alta definizione, come in passato si erano saturate di
apparecchi non più adatti al digitale terrestre.
C’è veramente bisogno di questa nuova tecnologia o
è solo la forzatura per far lavorare le grandi industrie
che impongono le loro leggi sul profitto? La stessa cosa si
verifica con gli apparecchi telefonici cellulari per la corsa
inarrestabile verso l’ultimo modello aggiornato, mentre l’industria
continua a sfornare lavatrici, lavastoviglie, robottini vari
per la cucina e per la casa che hanno una durata che spesso
ricopre solo il periodo di garanzia. Queste apparecchiature,
quando diventano obsolete o si guastano, prendono il nome
di RAEE ( Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche)
ed hanno un percorso speciale di smaltimento dai costi altissimi.
I principali problemi derivanti da questo tipo di rifiuti
sono la presenza di sostanze considerate tossiche per l'ambiente
e la non biodegradabilità di tali apparecchi. La crescente
diffusione di apparecchi elettronici determina un sempre maggiore
rischio di abbandono nell'ambiente o in discariche e termovalorizzatori
con conseguenze di inquinamento del suolo, dell'aria, dell'acqua
con ripercussioni sulla salute umana.
Il clima globale della terra sta cambiando ad opera esclusiva
dell’uomo. I fatti parlano chiaro. La totale dipendenza delle
nostre economie dai combustibili fossili e di quanto già
detto sul consumo di suolo, deforestazione e l’eccessivo smaltimento
di rifiuti stanno aumentando le concentrazioni di gas a effetto
serra nell’atmosfera che, a loro volta, determinano un cambiamento
globale del clima. Alcuni territori potrebbero essere colpiti
a breve da vasti fenomeni di ondate di calore e siccità
(desertificazione), mentre altre da tempeste più gravi
e frequenti. Lo sostiene il mondo della scienza e di gran
parte dell’opinione pubblica.
Mettere l’economia al centro di tutto e lasciare tutto il
resto a girare intorno è stato l’errore più
grave che l’uomo potesse concepire. Per evitare di andare
oltre il ciglio del baratro serve un capitalismo che privilegi
l'umanità e non l'economia.
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