Scempio
al parco della Cervelletta – Insieme alle erbacce è stata
sfalciata la flora spontanea che andrebbe protetta
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18
maggio 2021 - Erano stati affissi in tutto il parco
naturale della Cervelletta, area protetta, gli inviti a non
cogliere i fiori soprattutto gli iris gialli che in questo
periodo sono al massimo della fioritura. Ebbene ci hanno pensato
gli operatori incaricati dall’amministrazione capitolina per
lo sfalcio di erbacce a compiere un vero scempio che ha indignato
i residenti del tiburtino. Solo grazie all’intervento dei
membri del Coordinamento Uniti per la Cervelletta, che hanno
contattato RomaNatura e la Regione Lazio, che questo disastro
è stato fermato… anzi solo limitato. In seguito alle
pressioni l' ordine dei lavori è stato cambiato: lo
sfalcio è stato ridotto a 30 cm dalla passerella e
non ad oltre 1 mt come stavano facendo distruggendo molte
piante di iris giallo e l’altra flora dell’area protetta.
In un parco Naturale, la flora spontanea, la fauna e tutto
l’ambiente devono essere tutelate e il fatto che sia stato
fermato lo sfalcio indiscriminato dimostra che i cittadini
avevano ragione nelle loro proteste.
Un
conto è togliere le erbacce dalle aree attrezzate e
la pulizia dei sentieri un altro è eliminare la flora
nell'area umida che poi è la nostra ricchezza. Evidentemente
in queste operazioni non c'è nessuna direttiva e manca
qualsiasi coordinamento. Dall’esterno non siamo in grado di
stabilire da chi sia stato operato il danno, se da chi ha
impartito l’ordine o dagli operatori che lo hanno travisato,
ma qualcuno deve assumersi le proprie responsabilità.
Non può finire tutto a tarallucci e vino come ormai
è diventato prassi nella pubblica amministrazione.
La prima cosa che occorre fare è chiamare i guardiaparco
di Roma Natura e fare rilevare i danni. Poi, come associazionismo,
dobbiamo presentare un esposto scritto a RomaNatura e per
conoscenza alla Direzione Generale Ambiente del Comune di
Roma.
Roma.
Riserva Naturale della Cervelletta violata dalle motoseghe
18
maggio 2021 - Hanno fatto come quei parrucchieri
che, o perché si lasciano prendere la mano
dalle forbici o perché ci prendono gusto, tagliano
più capelli di quanti dovrebbero. Se poi li
tagliano nel momento sbagliato, magari d'inverno quando
fa freddo, c'è rischio che il malcapitato cliente
si trovi privo di chioma e col raffreddore. Potrei
anche sbagliare, ma ho immaginato che così
abbiano fatto, questa mattina, gli operai muniti di
motosega nella Riserva Naturale dell'Aniene. L'intenzione
era forse quella di tagliare la vegetazione che sporgeva
sulla passerella di legno che porta al Casale della
Cervelletta, e hanno tagliato in maniera esagerata,
eccessiva. C'era bisogno di radere al suolo metri
e metri della rigogliosa, bellissima vegetazione?
E c'era bisogno di farlo nel momento sbagliato, giacché
le iris gialle, i meravigliosi giaggioli acquatici,
sono ancora in piena fioritura? Al sottoscritto, abituato
a vedere intatta la vegetazione della Riserva, non
verrà il raffreddore, però per la stizza
potrebbe venire una gastrite. Anche per il dispiacere
di veder distrutte le splendide piante di calla che
crescevano vicino alla passerella e che da parecchi
giorni teneva d'occhio. Rase al suolo anche quelle.
Se ne saranno accorti gli appassionati tagliatori
d'erba? Renato Pierri
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