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settembre 2021 - Domenica 3 e lunedì 4 ottobre
si svolgeranno le consultazioni elettorali per l’elezione
del Sindaco e del Consiglio Comunale di Roma (scheda colore
azzurro) e dei Presidenti e dei Consigli dei Municipi (scheda
colore grigio). Come abbiamo già dichiarato, per assicurare
il diritto di informazione e conoscere i programmi dei partiti
a livello locale, daremo a tutti i candidati che si presenteranno
per la presidenza del IV Municipio le stesse opportunità.
Abbiamo invitato tutti i candidati a rispondere alle nostre
domande lasciando ai lettori la possibilità di valutare
la concretezza degli impegni presi.
Il secondo tra gli aspiranti alla maggiore carica del IV Municipio
che ha risposto ai nostri quesiti è Massimiliano UMBERTI
che si presenta per la coalizione di centrosinistra (Partito
Democratico – Civica per Gualtieri Sindaco – Demos – Europa
Verde – Sinistra Civica Ecologista – Roma Futura).
1.
Come giudica la seguente affermazione fatta da uno dei candidati
a Sindaco della Capitale: “I fondi per risolvere i problemi
delle scuole ci sono ma non vengono spesi a causa della mancanza
di preparazione dei progetti da parte degli uffici tecnici
o per l’eccessiva complessità della macchina burocratica?”
Concordo, in molti casi, soprattutto per i fondi europei
o della regione, mancano più che i fondi i progetti
esecutivi. Il personale degli Uffici tecnici è sottodimensionato
e non ha ricevuto una adeguata formazione sulle procedure
e sui regolamenti.
2. La manutenzione delle strade in periferia è
praticamente inesistente complicata per di più da un
sistema che porta i manutentori a mettere una pezza alle buche
più piccole tralasciando quelle più grandi oppure
operando in maniera frettolosa e non professionale (ultimamente
abbiamo fotografato una buca in cui la toppa risultava quattro/cinque
centimetri sotto il livello della superficie stradale). Non
crede che sarebbe proficuo istituire dei controlli capillari
o modificare le regole contrattuali inserendo le cosiddette
“penali” per chi non rispetta i capitolati di appalto?
Il sistema degli appalti della manutenzione delle strade
e dei marciapiedi va rivisto. Occorre assegnare sulla base
della qualità del servizio offerto e della sua rispondenza
ai capitolati tecnici di gara. La logica del prezzo più
basso determina di fatto una scarsa qualità. Più
che alle penali – che già ci sono e che possono essere
rafforzate laddove necessario – vanno rafforzati i controlli
durante l’esecuzione delle opere e i collaudi e le certificazioni
vanno fatti verificando sul posto il lavoro eseguito. Nel
programma abbiamo previsto di accelerare i lavori per l’ultimare
i cantieri incompleti che danneggiano la viabilità
dalla “tiburtina promessa” alla stazione tiburtina lato est
ed un piano straordinario per il rifacimento e la manutenzione
delle strade e dei marciapiedi.
3.
A Colli Aniene, dopo ben 13 anni, siamo tornati indietro con
il sistema di raccolta dei rifiuti (dal Porta a Porta ai maxi
contenitori stradali). Una scelta che va contro qualsiasi
logica e che va soprattutto contro l’ambiente. Grazie a questo,
è tornato il rovistaggio dove era sparito, è
tornato il pendolarismo dei rifiuti, è stato reso più
facile lo smaltimento abusivo di calcinacci e materiale RAE
che dovrebbero essere portati in discarica, abbiamo strade
più sporche e paghiamo una TARI tra le più alte
d’Italia e d’Europa. Senza dimenticare che tutti i quartieri
sono o sono stati in sofferenza per i disservizi della raccolta
rifiuti e che la “percentuale di differenziazione del rifiuto”
a Roma è il simbolo di un fallimento di una politica
che non può certo definirsi ambientalista. Quali sono
i progetti e le idee che intende portare in campo per invertire
questo trend negativo e riportare Roma a livelli decenti del
servizio di raccolta dei rifiuti?
Quanto accaduto a Colli Aniene è semplicemente
assurdo. Non vi è una logica in quello che è
stato fatto. Dobbiamo aumentare la raccolta differenziata
e questo è possibile farlo soprattutto con la raccolta
porta a porta, specialmente laddove i fabbricati permettono
la presenza interna di contenitori condominiali.
La corretta gestione della raccolta dei rifiuti è un
servizio dovuto ai cittadini che pagano la TARI più
alta d’Italia, è il presupposto fondamentale per un
efficace ciclo di rifiuti, è indispensabile per mantenere
un minimo di decoro urbano (sporcizia e cattivi odori sono
ritornati sulle strade del quartiere) e di sicurezza ambientale
(igiene precaria, topi e uccelli) e di sicurezza personale
(attrazione di rovistatori).
Nel nostro programma e in quello del candidato sindaco Gualtieri
(molte delle problematiche dei rifiuti urbani sono di competenza
del Campidoglio) prevedono:
- estensione della raccolta domiciliare “porta a porta” e
ripristino del servizio dove è stata soppressa;
- campagne di sensibilizzazione per la prevenzione e la riduzione
dei rifiuti;
- riduzione dello spreco alimentare attraverso il sostegno
alle attività dei banchi alimentari e della rete per
le eccedenze alimentari;
- ristrutturazione di AMA con AMA di municipio con manager
di zona che gestiranno con piena responsabilità e adeguate
risorse il servizio nel territorio di competenza, con controllo
in tempo reale della sede centrale;
- istituzione dei punti di raccolta delocalizzati temporanei
per il conferimento di rifiuti ingombranti e speciali come
olii esausti, batterie, e realizzare compostiere di comunità
per la raccolta dei rifiuti organici;
- attuazione della “tariffa puntuale” che premi chi produce
meno rifiuti e differenzia di più;
- pubblicazione di un cronoprogramma degli interventi di pulizia
delle strade e dei marciapiedi.
4.
La manutenzione del verde dei quartieri è quasi completamente
in carico ai cittadini. Per di più i cittadini non
hanno neppure il diritto di detrarre dalle tasse quanto spendono
per avere un ambiente decente operando al posto del Comune
di Roma. Che impegni intende prendere per aiutare i cittadini
e le associazioni a non abbandonare la cura del verde pubblico?
Ricordiamo che a causa della crisi sanitaria ed economica
nessuno vuole più versare quote per un servizio di
competenza del Comune e questo potrebbe portare nuovo degrado
nelle periferie.
Mai come oggi la questione ambientale è una questione
centrale. Vogliamo dare il contributo fondamentale del nostro
Municipio per costruire una città rispettosa dell’ambiente
e capace di curare il proprio territorio; una città
che ripensi i suoi parchi.
Vogliamo incrementare le risorse umane ed economiche per la
manutenzione e la gestione di parchi, aree verdi e ville storiche.
La sostenibilità ambientale è una cultura che
va insegnata e promossa sin dall’infanzia. Per questo con
uno specifico programma ci faremo parte attiva e proporremo
la diffusione dell’esperienza educativa all’aria aperta e
a contatto con la natura.
Promuoveremo convenzioni con associazioni e gruppi di volontariato
per adottare e manutenere aree verdi.
Vogliamo stipulare accordi con istituti penitenziari e istituti
agrari finalizzati alla cura del verde come strumento per
le pene alternative, i lavori socialmente utili e il reinserimento
lavorativo.
Potenzieremo le esperienze degli orti urbani, sociali e didattici,
anche nelle scuole.
Favoriremo la costituzione di cooperative per le attività
di gestione, produzione e distribuzione dei prodotti degli
orti.
Stimoleremo la realizzazione di una rete di piste ciclabili
che colleghino le aree verdi.
Avvieremo una campagna per la piantumazione di alberi nel
Municipio; in questa azione riteniamo fondamentale l’inclusione
dei giovani quali parte attiva dei processi decisionali legati
alle questioni ambientali.
Con essi, con le scuole e in collaborazione con il Servizio
Giardini, vogliamo piantare un albero al giorno, responsabilizzando
i giovani nella individuazione delle aree ove piantumare e
nella manutenzione delle nuove alberature.
Realizzeremo, prevedendo anche sponsorship di privati, una
rete WiFi per permettere di lavorare, studiare o essere connessi
ai tanti romani che frequentano i nostri parchi pubblici.
Il fiume Aniene: la presenza nel territorio municipale del
fiume Aniene ci impone una riflessione sul ruolo che lo stesso
può avere come risorsa naturalistica da vivere come
patrimonio ambientale collegato al contesto urbano. Da luogo
a sé stante, separato e non vissuto, alla sua valorizzazione
mediante l’attuazione del “Contratto di Fiume”. Saremo presenti
laddove possibile per favorire la bonifica del fondo, degli
argini e il disinquinamento delle acque. Favoriremo la manutenzione
delle aree verdi e dei percorsi ciclopedonali esistenti per
realizzare un rapporto stretto tra i cittadini, fruitori della
riserva naturale, e il fiume. Siamo favorevoli al recupero
delle aree attraverso la creazione di nuove attività
sportive, non invasive del contesto ambientale, ed il potenziamento
di strutture sportive e di ristorazione già esistenti.
La creazione di un percorso ambientale, capace di valorizzare
i temi naturalistici e culturali, non può prescindere
dal restauro dell’antico Ponte romano di Ponte Mammolo, dal
collegamento con l’area archeologica di Settecamini e il museo
del Pleistocene di Casal de’ Pazzi. Nello
specifico della domanda siamo per una promozione delle adozioni
da parte di associazioni di cittadini. Occorrerà rivedere
il regolamento in modo da favorire e non penalizzare finanziariamente
coloro che contribuiscono alla manutenzione di aree verdi,
tenendo presente che ciò comporta una riduzione – spesso
significativa – delle spese per le casse comunali.
5.
Il Casale della Cervelletta è ancora chiuso ed occorrono
molti fondi per riaprirlo; da tre anni il parco di piazzale
Loriedo è stato sottratto alla comunità a causa
di una rigidità politica che non ha precedenti e, nonostante
la parziale riapertura del parco, è ancora ben lontano
dalla bellezza che lo aveva portato ad essere un punto di
aggregazione del quartiere. Due ex simboli del territorio
sui quali i cittadini hanno più volte espresso il proprio
disappunto. Che impegni intende prendere a riguardo?
Il Casale della Cervelletta e il parco che lo circonda
sono un patrimonio ambientale del quale non possiamo fare
a meno. Il Casale va ristrutturato cercando fondi laddove
possibile (fondi europei, fondi regionali). Non può,
pertanto, abbassarsi l’attenzione sul possibile utilizzo di
quelle strutture che devono essere destinate a servizi per
la cittadinanza e la valorizzazione e la manutenzione del
parco.
Come per piazzale Loriedo, ben vengano le gare nella più
completa trasparenza, ma non è pensabile che i “privati”
o le “associazioni” possano accollarsi i costi enormi di ristrutturazioni
e messe in sicurezza. A questo deve pensarci l’istituzione
pubblica, affidando poi a terzi la cura e la gestione ordinaria
di questi “beni comuni”.
6.
La scarsa sicurezza nei quartieri è un tema sempre
più ricorrente. Microcriminalità, piromani,
spacciatori e vandalismo agiscono per lo più indisturbati.
Come si restituisce la fiducia degli abitanti della periferia
romana verso le istituzioni preposte alla tutela della sicurezza
dei territori?
Sul tema abbiamo dedicato nel programma uno specifico
capitolo alla sicurezza e alla legalità a cui aggiungerei
anche quello del “decoro urbano” perché strettamente
collegati tra loro.
Sicurezza e legalità rappresentano un binomio imprescindibile.
La legalità è precondizione della sicurezza.
Senza sicurezza non si affermano i principi di legalità.
Per garantire la normale vita sociale ed economica del territorio
occorrerebbe adottare strategie di prevenzione come la sorveglianza
del territorio, le ordinanze che sanzionano specifici comportamenti,
arredi urbani dissuasivi.
Sul lato sociale devono essere adottati interventi a favore
dei giovani, politiche abitative che garantiscano accesso
agli aventi diritto e lotta all’abusivismo e alle occupazioni,
rafforzamento delle iniziative contro la dispersione scolastica,
politiche attive per il lavoro e per l’integrazione degli
immigrati, sostegni alle campagne contro le slot machine,
e più in generale interventi di mediazione sociale
nei contesti più deprivati del tessuto urbano.
La visione strutturale della prevenzione, sia essa di tipo
urbanistico, sia essa di tipo sociale, favorisce pratiche
di ricomposizione dei conflitti, ristrutturazioni urbanistiche
che favoriscono, ad esempio, la socialità e collegamenti
agevoli tra le diverse zone delle città.
In questo contesto la Polizia Locale dovrebbe rappresentare
il principale trait d’union tra il cittadino e le istituzioni.
Una Polizia Locale di prossimità corrisponde all’esigenza
di ridare centralità al radicamento territoriale, alla
conoscenza dei problemi locali ed alla costruzione di un rapporto
di conoscenza e fiducia con i cittadini.
Ci impegneremo per la riapertura della Stazione dei Carabinieri
di Settecamini e per l’apertura del Commissariato in Via Achille
Tedeschi.
Proporremo al Sindaco l’istituzione, d’intesa con la Prefettura,
delle “Consulte municipali per la sicurezza”.
Costituiremo nel Municipio la “consulta municipale delle associazioni
di Protezione Civile”. E’ essenziale, infatti, creare una
rete di collaborazione e di conoscenze per una pianificazione
degli interventi di prevenzione e di monitoraggio delle situazioni
critiche e per coordinarne, unitamente alle sale operative
comunale e regionale, gli interventi emergenziali. Favorire
con esse le attività di formazione e di informazione
di “protezione civile” (ambiente, disastri, emergenze, prevenzione
incendi …) nelle scuole.
Predisporremo, d’intesa con gli uffici capitolini, un Piano
regolatore del commercio per la garanzia della legalità
nell’assegnazione e nell’utilizzo delle postazioni commerciali
su suolo pubblico, comprese quelle dei mercati saltuari e
saremo attivi e inflessibili nella lotta all’abusivismo.
Nelle scuole favoriremo, con enti e associazioni, iniziative
per la diffusione della cultura della legalità, l’uso
consapevole dei social network, la prevenzione degli atti
di bullismo, il superamento delle diseguaglianze anche di
genere.
Lavoreremo, infine, per una trasformazione delle fermate di
metropolitane, dei capolinea degli autobus di linea e dei
nodi di scambio, in stazioni “animate” da esercizi commerciali
e punti di aggregazione.
Crediamo che la questione dei campi nomadi e degli insediamenti
abusivi sia una situazione complessa che deve essere gestita
con interventi che non alimentino nella cittadinanza applausi
momentanei, pregiudizi duraturi e proteste non giustificate.
Il Municipio non può tirarsi indietro: pur senza efficaci
strumenti operativi, dovrà impegnarsi a promuovere
azioni coordinate con le istituzioni comunali capaci di risolvere
le questioni, in modo sostenibile e risolutorio, favorendo
allo stesso tempo azioni utili ai processi di integrazione.
Se da una parte non accetteremo la creazione estemporanea
o organizzata di nuovi campi nomadi, considerato anche lo
squilibrio esistente tra i 15 Municipi, ci attiveremo per
la loro graduale chiusura: obiettivo questo che va prioritariamente
portato avanti e sollecitato, definendo un quadro cittadino
di sostenibilità e di equa ripartizione delle sofferenze
che ne derivano.
Promuoveremo un progetto per una soluzione definitiva della
ex fabbrica penicillina mediante il recupero e la valorizzazione
dell’area e delle eventuali strutture ancora utilizzabili.
Su queste problematiche e sulle possibili soluzioni intendiamo
coinvolgere i cittadini attraverso i comitati di quartiere
affinché sia il problema che la sua soluzione siano
partecipati e condivisi.
7.
Che cosa intende fare di “concreto” e di “speciale” per il
IV Municipio, che si possa misurare, nel primo anno del suo
mandato?
Nel IV Municipio abbiamo in questo momento delle criticità
difficilmente riscontrabili negli altri contesti territoriali
romani:
- C’è stata e c’è una scarsa attenzione per
le esigenze dei cittadini più vulnerabili e per le
politiche sociali territoriali: gli strumenti primari per
l’esercizio delle politiche attive sono stati soppressi, gravando
in modo importante sui servizi di assistenza alla cittadinanza;
il piano sociale municipale è disatteso da ben tre
anni e la spesa per i servizi di assistenza domiciliare alle
persone con disabilità e gli anziani è diminuita
notevolmente negli ultimi anni.
- C’è una bassa attenzione ai diritti dei bambini,
all’educazione e ai bisogni delle famiglie che, in questa
fase di profonda trasformazione del mercato e del modo di
lavorare, affrontano a fatica la conciliazione dei tempi di
vita e di lavoro; significativa è la diminuzione dei
posti nido offerti alla popolazione da 0-2 di età per
la chiusura di ben 7 nidi (3 comunali e 4 convenzionati o
in convenzione), scarsi sono i servizi per la fascia 0-6.
- Abbiamo numerose situazioni di degrado e di mancata manutenzione
in molti degli alloggi popolari.
- I cittadini dei “piani di zona” vivono ancora con preoccupazione
le incertezze sulle procedure di affrancazione e di trasformazione
che condizionano la possibilità di vendita e di affitto
delle proprie abitazioni.
- La raccolta dei rifiuti: in alcuni quartieri è stata
annullata la modalità di raccolta dei rifiuti “porta
a porta” e non si hanno più notizie sull’estensione
della stessa in altre parti del territorio municipale.
- Tutti constatiamo una presenza ormai cronica di “lavori
in corso” su tutto il territorio: Mercato di Casal Bertone,
via “Tiburtina”, SDO - Stazione Tiburtina lato est, ristrutturazione
del teatro/cinema ex Gerini, centro culturale Settecamini.
- L’attuale sede del municipio è fatiscente e degradata
e non rispondente alle esigenze di funzionalità, di
accessibilità e di vivibilità per i lavoratori
e per i cittadini che vi accedono.
Di
fronte a questa situazione emergenziale il nostro primo impegno
sarà recuperare l’ordinaria attività per il
ripristino efficace dell’erogazione dei servizi, fortemente
compromessa dalle scelte del governo pentastellato e dalla
chiusura anticipata della consiliatura.
Ci impegniamo, quindi, a:
- Ripristinare la consulta per la disabilità.
- Attivare il “tavolo di concertazione” con la ASL Roma 2,
sindacati, università, il mondo del volontariato e
tutte le realtà istituzionali, laiche, religiose, produttive
presenti o operanti sul territorio per aggiornare e rivalutare
i bisogni emergenti dei cittadini condividendo la programmazione
di percorsi inclusivi sociosanitari, formativi, lavorativi,
di sviluppo e di ricerca.
- Riattivare i “tavoli tematici” previsti dal piano sociale.
- Programmare lo scorrimento delle liste d’attesa per l’assistenza
domiciliare per i minori, i disabili e gli anziani (S.I.S.M.I.F.,
S.A.I.S.H., S.A.I.S.A.).
- Riattivare i coordinamenti pedagogici municipali per creare
una rete tra le scuole e i centri culturali del nostro territorio,
dal museo pleistocenico di Casal de’ pazzi all’area archeologica
di Settecamini per passare attraverso le strade percorse e
vissute da Pier Paolo Pasolini, da villa Farinacci alla Cervelletta.
- Istituire “sportelli unici” o canali dedicati per consentire
un disbrigo rapido di tutte le pratiche burocratiche alle
parrocchie, alle associazioni ed ai comitati di quartiere
per lo svolgimento di feste e l’organizzazione di eventi ludici
e culturali.
- Valorizzare il territorio e il suo passato attraverso una
“rassegna ragionata” di film e scritti per il centenario della
nascita di Pier Paolo Pasolini con il coinvolgimento delle
associazioni culturali e delle scuole superiori del territorio.
Il
futuro della Tiburtina può trovare una prospettiva,
replicabile anche sul piano comunale, solo se alcune forze
politiche di centro e di sinistra unitamente ad alcune componenti
sociali dell’associazionismo e del volontariato, trovano l’intelligenza
per incontrarsi ed accordarsi su una visione del futuro per
restituire un orizzonte di speranza e di fiducia ai cittadini,
da attuare con un programma equilibrato di rinnovamento e
di sviluppo.
Vogliamo ribaltare il modello del “così fan tutti”,
prevenire la convinzione diffusa “chiunque va al governo …
“. Una diffusa convinzione che si può e si deve contrastare
con la “rivoluzione della serietà”: partecipazione,
programmazione e trasparenza e soprattutto un modello organizzativo
del Municipio che preveda un ruolo attivo di imprese, sindacati,
comitati, associazioni. Il futuro è adesso e insieme
possiamo governarlo.