Arriva
dai giovani un'interessante proposta per il recupero del Casale
della Cervelletta
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26
novembre 2021 - Vogliamo dare “UN NUOVO VOLTO ALLA
CERVELETTA” soprattutto ascoltando i giovani del territorio?
Certamente sì! E per questo abbiamo raccolto immediatamente
l’appello di un gruppo di 3 studentesse di ingegneria edile-architettura
alla Sapienza di Roma che, nel corso di quest'anno, ci sono
occupate del Casale della Cervelletta per l'esame di Restauro
dei monumenti. Abbiamo esaminato gli elaborati di progetto
sull'evoluzione del luogo e sul restauro del casale nonché
delle idee molto interessanti sul riuso e abbiamo deciso di
renderne partecipe la comunità che potrà giudicare
questo eccellente lavoro. Metteremo a disposizione le planimetrie
per gli uffici del IV Municipio che, meglio di noi, potranno
giudicare la fattibilità del progetto e i costi necessari.
«Nel corso dell’ultimo anno di ingegneria edile-architettura
– scrive Annalisa in rappresentanza del gruppo di studio -
abbiamo affrontato il laboratorio progettuale di restauro
architettonico.
Ci veniva richiesto di scegliere un luogo di edilizia storica
di interesse che presentasse concreti problemi conservativi,
da restaurare e da valorizzare; la nostra scelta è
ricaduta sul casale della Cervelletta, luogo in cui ci eravamo
imbattute per caso due anni prima e che ci aveva colpito profondamente.
Il primo passo è stato tracciare un’evoluzione storica
del territorio analizzando le trasformazioni avvenute a livello
urbanistico nell’ area (T1)
per poi passare all’ evoluzione tipologica dei casali romani
(T2)
e avere un quadro d’ insieme per comprendere al meglio l’evoluzione
del casale della Cervelletta.
Dopo aver ricostruito cronologicamente la storia e l’evoluzione
del casale (T3)
siamo entrate nel merito dei singoli ambienti studiandone
le funzioni che hanno ospitato (T7);
soffermandoci poi sullo studio della torre e della facciata.
(T8)
Siamo passate poi ad aspetti più tecnici concentrandoci
sul prospetto d’ ingresso, quali l’analisi delle tipologie
murarie (T9),
l’individuazione dei materiali presenti (T10),
per poi analizzarne il degrado (T11)
al fine di individuare i relativi interventi di conservazione
(T12)
e presentare il nuovo aspetto della facciata dopo il restauro.
(T13)
L’ obiettivo del corso prevedeva per le tempistiche di soffermarsi
solo su alcune parti del casale sia per la parte di conservazione
(per questo l’analisi è ricaduta sulla sola facciata)
che per la parte di progettazione vera e propria.
La nostra proposta progettuale parte dall’ individuazione
delle maggiori criticità del luogo: la scarsa fruibilità
degli ambienti interni e dei cortili e la mancata presenza
di funzioni di interesse che possano renderlo un polo attrattivo
per la nostra città.
Abbiamo quindi ipotizzato nuove funzioni per il casale che
permettessero di sfruttarlo quotidianamente e sotto diversi
aspetti prevedendo ambienti per la didattica quali biblioteca,
e laboratori artistici e ambienti flessibili aperti al pubblico
quali un piccolo auditorium e delle aree espositive. (T14
– T15)
Particolare attenzione è stata posta nei confronti
dell’accessibilità dei luoghi da parte di tutti progettando
una pavimentazione che risolva le attuali disconnessioni,
irregolarità, e dislivelli di quella attuale.
La scelta è quindi ricaduta su un battuto di tufo,
materiale compatibile a livello chimico con l’edilizia storica
e in grado di adattarsi alla cromia e allo stile rustico del
casale che abbiamo voluto mantenere. (T14)
La mancanza di un collegamento con il piano superiore delle
stalle ci ha suggerito di prevedere un collegamento verticale
in un ambiente limitrofo alla torre, e accedervi tramite un
sistema di rampe e scale. (T16)
Quest’ ultimo è stato progettato inserendo del verde
e delle sedute in modo da rendere il cortile minore un ulteriore
punto di incontro.
Per l’interno ci siamo soffermate sulla progettazione di una
sala espositiva all’ interno delle stalle. In particolare
è stata posta l’attenzione sulle mangiatoie perimetrali
che ci raccontano la funzione che il luogo svolgeva un tempo
e nella proposta riacquistano valore diventando parte integrante
dell’esposizione. (T17)
Annalisa
Gulino, Gaia Del Vecchio, Ludovica Gianni
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