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dicembre 2021 - «Anziani e bambini insieme
a fare qualcosa che interessi entrambi, senza restare sia
gli uni sia gli altri imbarazzati e muti.
Certo,
la figura del mediatore è indispensabile, però
deve scoccare un genuino interesse da entrambe le parti, perché
in questo caso non è semplicemente la visita forzata
del nipotino al nonno che sta in una casa di riposo.
In
questo caso si tratterebbe di trovare qualcosa che diverte
sia gli uni sia gli altri, un ponte genuino e direi anche
omogeneo, nel senso che non c'è chi insegna o ricorda
e chi ascolta educatamente e impara.
Cosa
conoscono poco sia i bambini sia tantissimi cittadini italiani,
vecchi o giovani che siano? Di certo la nostra Costituzione,
a partire della parola stessa, e cioè cosa costituisce
il cuore e la mente di un paese.
"Niente
di più noioso" Forse penserà chi sta leggendo,
però proviamo a sfogliarla insieme con la curiosità
generosa di un bambino e la saggezza infantile di alcuni anziani.
Prendiamo un articolo a caso, per esempio L'ARTICOLO
13: "La libertà personale è inviolabile"
che corrisponde all'argomento "Diritti e doveri dei cittadini.
Rapporti civili"
Secondo
questo articolo, soltanto se un giudice decide che una persona
debba essere messa in prigione oppure debba essere perquisita
o si debba ispezionare la sua casa, le forze dell'ordine possono
farlo, altrimenti no.
È
punita inoltre ogni violenza fisica e morale sulle persone
che stanno in prigione. Ora vediamo queste cose dal punto
di vista dei bambini.
Fino
a che punto i loro genitori si possono permettere di frugare
fra le loro cose quando diventano grandicelli o di picchiarli,
a qualsiasi età, oppure di trattarli in modo offensivo?
Cosa
ricordano i vecchi rispetto alle modalità educative
dei propri genitori? I bambini si sentono mai in prigione
a casa propria?
I
vecchi si sentono in prigione nella casa di riposo?
Se
l'argomento accende l'interesse possono emergere tante problematiche,
tante soluzioni, tanti ricordi.
Andiamo
all' ARTICOLO 21:
"Tutti
hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero
con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni
o censure". Parliamone.
Cominciamo
dai bambini a scuola.
Quanto
possono esprimersi liberamente?
Se
pongono delle domande che vengono considerate dai professori
"impertinenti", i professori dicono loro che quelle
domande "non sono pertinenti", cioè sono
fuori contesto.
Se si chiedono cose troppo profonde, si rischia di essere
presi di mira da professori sciocchi che non hanno il coraggio
di dire: "Non lo so, mi informerò e ti farò
sapere"
Se si chiedono cose troppo semplici, si rischia di essere
presi in giro dall'intera classe.
Se
si chiedono cose originali, si rischia di essere considerati
degli "strani".
Allora,
piano piano, non si chiede più nulla.
Vogliamo
fare un gioco in cui i bambini fanno ai vecchi e vecchi ai
bambini domande impertinenti, domande profonde, domande semplici
semplici, domande originali?
Ora
parliamo invece del fatto che venga proposto un gioco in cui
si deve rispondere immediatamente a questa domanda:
"Cosa
penso in questo preciso momento?"
Sia
bambini sia i vecchi comincerebbero a fare opera di censura.
"Mi
scappa la pipì ma non so come posso dirlo né
a chi" Censura.
"Non
ne posso più di questa pizza, vorrei essere fuori a
fumarmi un sigaro". Censura.
"Il
posto dove state non somiglia ad una casa, perché vi
hanno tolto da casa vostra?" Censura
"Però non siamo poi così diversi, noi vecchi,
da loro nel modo di ragionare!" Censura.
"Però non siamo poi così diversi, noi ragazzini,
da loro nel modo di ragionare!" Censura. Libertà
di pensiero e di parola: censura oppure buona educazione?
Forse
se le risposte verranno scritte in stampato maiuscolo su bigliettini
anonimi, alcune censure saranno eliminate, poche, però.
Ecco
che si evidenziano immediatamente i limiti, nella vita comune,
della libertà di parola. Riguardo la libertà
di stampa, se esistono quotidiani di destra e di sinistra,
ci si domanda come, giorno dopo giorno, i giornalisti possano
sempre pensare in modo conforme al tipo di giornale per il
quale scrivono.
I
ragazzi si domandano a volte, a mano a mano che crescono,
come si può essere così allineati all'interno
di un'idea, di un partito, o di una religione da non dissentire
mai.
Ora
che la Chiesa chiede scusa per gli abusi perpetrati sui giovanetti
da parecchi dei propri membri, ci si chiede, da parte di molti
adolescenti, come mai i loro genitori hanno potuto non fare
una piega quando per caso ne erano venuti al corrente, non
naturalmente all'interno della propria famiglia o dei propri
amici, bensì attraverso i mezzi di comunicazione. Si
inserisce nel gruppo la domanda:
"Cosa
ti indigna, cioè ti fa arrabbiare davvero tanto nel
comportamento degli altri?" Anche qui bigliettini anonimi
scritti in stampato maiuscolo.
Ora
parliamo dell'ARTICOLO 1: "L'Italia
è una repubblica democratica fondata sul lavoro".
Qual è il lavoro dei vecchi e dei bambini?
Girano
i bigliettini e noi stavolta li leggiamo a voce alta.
Sono
anonimi e scritti, come sempre in stampatello maiuscolo.
Non
possiamo sapere se le grafie un po' tremolanti appartengono
ai vecchi o ai bambini.
Ne
leggiamo uno a caso: "Io il lavoretto non so proprio
farlo. Però sono capace di preparare la tavola e mamma
dice che è il più grande regalo del mondo quando
gliela faccio trovare pronta quando torna stanca dal lavoro
suo".
Un'altra
"Noi lavoravamo 10 ore al giorno per 6 giorni a settimana.
Se
stavi male non ti pagavano.
l'Italia
allora non era fondata sul lavoro di tutti. Questi bambini
si potranno permettere un lavoro interessante e adatto alle
capacità di ciascuno e non massacrante com'era il nostro?"
Un
altro ancora:" Quando io ero giovane o ti sposavi o facevi
la maestra, se eri riuscita a prenderti il diploma. Io ho
fatto entrambe le cose e sono sempre stata sgridata sia in
casa sia a scuola per la mia scelta. Ora le donne sono sgridate
sia in casa sia al lavoro se non sono perfette e pure allegre.
Insomma, pare che la Costituzione sia per soli uomini".
Un
altro: "Ci dicono sempre che la scuola è il nostro
lavoro: perché allora non ci danno lo stipendio a fine
mese?"
Un
altro ancora: "Le maestre preferiscono noi bambine perché
siamo obbedienti, pulite e ordinate, però lodano i
maschi perché sono, secondo loro, intelligenti.
Allora
il nostro paese è fondato sul lavoro maschile e sulla
capacità femminile di fare le pulizie?"
Ora
la perla: "Noi siamo disoccupati da sempre. Mio padre
dice sempre che siamo possidenti, ma
secondo
me lo dice per non farci preoccupare".
ARTICOLO 15
"La
libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni
altra forma di comunicazione sono inviolabili.
Per
poter violare questo articolo occorre l'autorizzazione di
un giudice".
Se
chiediamo ai bambini cosa ne pensano, probabilmente non saprebbero
cosa rispondere.
Per
moltissimo tempo scuola e famiglie hanno avuto questi piccoli
messaggeri che raccontavano soltanto parte di ciò che
accadeva sia in un luogo sia nell'altro.
Se
era proprio necessario i genitori venivano convocati oppure
ricevevano una nota sul diario.
Se
in famiglia si viveva una situazione difficile, come nel caso
delle separazioni, spesso i bambini tacevano il proprio dolore
e questo in un certo senso li aiutava a riposarsi in un luogo
neutro rispetto all'inferno che stava accadendo nelle loro
case e alla paura che era entrata nei loro cuori.
Con
la didattica a distanza la scuola è entrata nelle stanze
delle famiglie e le famiglie sono entrate nella scuola.
Il
registro elettronico riporta voti e compiti, il computer mostra
in parte l'ambiente nel quale i bambini vivono: il livello
economico, sociale e culturale delle famiglie degli allievi
è balzato improvvisamente alla vista di tutti.
È
molto diverso vivere il lockdown in un appartamento con giardino
o terrazzo e stanze per ogni membro della famiglia rispetto
ad un monolocale in cui si affollano tre o quattro persone.
Sarebbe
assurdo chiedere ai vecchi di aiutare on-line, nei compiti,
i bambini che ne hanno bisogno? Sarebbe assurdo scrivere nei
bigliettini in stampato maiuscolo in cosa alcuni bambini vorrebbero
essere aiutati e in cosa alcuni vecchi si ritengono competenti
e desiderosi di aiutarli?
Se
si organizzasse una cosa del genere sarebbe una catena, come
sempre ce ne sono state nelle società "cosiddette"
meno civilizzate, che genera progresso vero, senza spese e
senza retoriche.
ARTICOLO
37
La
donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità
di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore".
Per
questo articolo forse dovrebbero parlare le mamme dei bambini,
però sicuramente i bambini hanno sentito le loro mamme
dire qualcosa e potrebbero scriverlo nei bigliettini.
Le
mamme si lamentano di non essere retribuite come gli uomini
a parità di lavoro, cioè di fare le stesse cose
e ricevere meno soldi.
Le
mamme si lamentano di fare carriera con molta più difficoltà
dei colleghi maschi, cioè che non diventano dei capi
anche se ne sarebbero capaci.
Le
mamme però spesso raccontano ai bambini che prima per
le donne era impossibile frequentare l'università e
fare lavori come il pilota aereo oppure il medico.
Dicono anche che, piano piano, si arriverà alla parità.
I
vecchi spesso invece dicono che avevano sperato che le donne
fossero considerate uguali agli uomini e che potessero aspirare
alla stessa carriera, se ne erano all'altezza.
Soltanto
pochi continuano ad affermare che il posto delle donne è
in casa ad accudire ai bambini e a fare le faccende domestiche.
I
bambini si sentono un po' confusi perché intorno agli
8 -10 anni fra femmine e maschi spesso non corre buon sangue
e i maschietti tendono a sottovalutare le bambine.
Quello
che viene fuori dai vari bigliettini è che del discorso
su quello che possono fare le donne se ne dovrebbe parlare
molto di più in casa, perché ancora tante cose
non sono state chiarite.
ARTICOLO
11
"l'Italia
ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà
degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali e favorisce le organizzazioni internazionali
rivolte ad assicurare la pace e la giustizia tra le Nazioni".
Questo
significa che, come cittadini italiani, noi dovremmo essere
tutti sia contro la guerra, se è fatta non per difendersi
ma per danneggiare gli altri paesi sia come sistema per mettere
fine a litigi che eventualmente possono esserci fra i vari
paesi.
Leggiamo
qualche bigliettino anonimo e in stampato maiuscolo.
"Quando
i compagni mi trattano male perché non sono bravo come
gli altri a scrivere, allora io mi posso difendere! Se lo
dice la Costituzione, allora per difendermi, se proprio non
posso fare la guerra, almeno posso dare qualche calcio negli
stinchi!"
"Per
me queste sono solo parole: come europei noi siamo schiavetti
della Germania e come Stato del Mondo siamo schiavetti degli
Stati Uniti e adesso anche della Cina. Chi ha più soldi
comanda, tutto il resto è chiacchiera"
ARTICOLO 6
"La
Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche".
Vediamo
i bigliettini.
"Questo
vuol dire che se io parlo sempre in dialetto posso farlo anche
a scuola?"
"Qual
è la lingua dei Rom o degli zingari, come vengono comunemente
chiamati? Esistono dei mediatori linguistici per la loro lingua?"
"Quando
viene un bambino proveniente da un altro paese, perché
la maestra non gli chiede di insegnarci come si dicono le
cose nella sua lingua?"
"Non
ho capito proprio niente di questo articolo. Quali sono le
minoranze linguistiche? Mi pare che neanche i vecchi ci abbiano
capito un granché!"
"Mamma
dice che noi adolescenti parliamo in gergo: possiamo considerarci
una minoranza linguistica?"
ORDINAMENTO
DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Il
PARLAMENTO è formato dai rappresentanti politici scelti
dal popolo attraverso le “Elezioni” Il Parlamento discute
e approva le leggi cioè ha il POTERE LEGISLATIVO ed
è composto da due Camere: la Camera dei Deputati e
la Camera dei Senatori.
Il
GOVERNO ha il compito di fare applicare le leggi ed ha il
POTERE ESECUTIVO, inoltre amministra il denaro pubblico e
prepara il bilancio dello Stato.
Il
Governo è formato dal Presidente del Consiglio dei
Ministri e dai Ministri. Ogni Ministro ha un suo compito,
fra i quali: Istruzione, Salute, Economia e Finanze, Giustizia,
Attività culturale e Turismo e politiche alimentari.
Il
Governo è espressione della maggioranza parlamentare,
cioè rimane in carica fino a quando ha la fiducia della
maggioranza delle Camere. Se infatti il Parlamento non manifesta
più la sua fiducia verso il Governo, può farlo
cadere.
La
nostra Repubblica è definita “Parlamentare” perché
al centro c’è appunto il Parlamento.
Il
POTERE GIUDIZIARIO consiste nel giudicare chi non rispetta
le norme ed è compito della MAGISTRATURA, cioè
dei giudici.
Ora
che siamo riuniti vediamo un po' quanti sono fra noi i piccoli
e quanti i grandi.
Abbiamo
11 piccoli e 13 grandi.
I
piccoli e i grandi insieme rappresentano tutti gli abitanti
dell'Italia.
Ora
dobbiamo eleggere i nostri capi: ognuno deciderà chi
vuole come capo fra i piccoli e chi vuole come capo fra i
grandi.
Ognuno
quindi scriverà due bigliettini in stampato maiuscolo,
senza il proprio nome, e li metterà dentro il recipiente
che abbiamo preparato.
Ora
apriamo tutti i bigliettini e vediamo prima fra i piccoli
chi è stato nominato più volte. Per esempio
abbiamo tre Luigi, quattro Alessandro, due Marco e due Francesco.
Tutti gli altri sono nominati chi una volta chi mai.
Fra
i grandi è stato nominato 6 volte Nicola, tre volte
Alessandro, tre volte Luca, due volte Marco, due volte Simone,
due volte Francesco e due volte Tiberio. Sono stati eletti
perciò 4 piccoli e 7 grandi.
I
piccoli formeranno la Camera dei deputati e i grandi la camera
dei senatori: insieme formano il Parlamento.
Il
Parlamento è quello che decide quello che l'Italia
deve e può fare.
Se
l'Italia fosse la vostra classe il Parlamento dovrebbe decidere
a che ora si entra a scuola, quanto durano le lezioni, quanto
dura la ricreazione, come si devono comportare gli insegnanti
rispetto ai voti, se si faranno o no le gite scolastiche,
quali saranno i periodi o i giorni di vacanza.
Però
essendo separati i piccoli cioè i deputati da grandi
cioè i senatori se i due gruppi non sono completamente
d'accordo, la decisione non passa.
Per
esempio mettiamo che i piccoli decidano che per ogni ora di
lezione ci dovrà essere un ora di ricreazione.
I
grandi non accettano.
Si
prova allora con un'altra proposta: tre ore di scuola, un'ora
di ricreazione con una merenda, altre due ore di scuola e
poi tutti a casa.
I
grandi stavolta accettano quindi questa decisione diventa
legge.
Però
perché la legge venga applicata occorre un altro tipo
di votazione questa volta fatto dai membri del Parlamento.
Quindi
i sette grandi e i quattro piccoli eleggeranno chi fra di
loro rappresenterà il Governo.
Il
governo sarà formato dai ministri ognuno dei quali
si occupa di un certo gruppo di cose per esempio ci sarà
il ministro della ricreazione, il ministro delle ore scolastiche,
il ministro delle vacanze, eccetera.
Per
punire chi non rispetta le regole ci sarà fra quelli
che non sono state eletti un gruppo che controllerà
che tutto sia fatto come stato deciso e questo gruppo formato
da 6 dei bambini e sei dei grandi che non hanno nessuna carica
formerà la magistratura.
A
capo di tutti quanti eletti e non eletti ci sarà il
presidente della Repubblica, a capo del Governo ci sarà
il capo dei Ministri.
Se
i ministri litigano, il Parlamento li può cacciare
e si eleggono nuovi ministri» di Mercedes Caligiuri
(Leggi
le altre pubblicazioni dell'Università Popolare Michele
Testa )