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dicembre 2021 - L’ultimo regalo al nostro territorio
da parte dell’amministrazione capitolina sono i lavori per
l’istallazione di una Stazione Radio Base in via Grotte di
Gregna n. 25 a pochi passi da una scuola materna, poco distante
dall’I.C. Tullio De Mauro e vicino ad un comprensorio di case
popolari (Delibera Assemblea Capitolina n. 26 del 14/5/2015).
Al di là delle leggi che permettano o meno la costruzione
di questa antenna di telefonia è facile costatare che,
come spesso accade nei provvedimenti politici, non è
stato usato il buon senso nella scelta del luogo dove installarla.
Il provvedimento avrà certamente seguito tutta la prassi
di approvazione ma residenti e associazioni sono giustamente
preoccupati per gli effetti che potrebbe avere su bambini
e adulti e alcuni di loro si sono già rivolti al Presidente
del IV Municipio Massimiliano Umberti affinché intervenga
a fermare i lavori.
Ricordiamo
che proprio nel 2015, in coincidenza con la delibera che autorizzava
l’installazione della stazione radio, fu approvato un regolamento
comunale – votato anche dall'allora consigliera Virginia Raggi
– che prevedeva una distanza di almeno 100 metri tra le antenne
e i siti sensibili, come chiese, scuole e case di cura.
Da
un punto di vista normativo in tema di installazione di ripetitori
telefonici vicino alle abitazioni, dobbiamo risalire al 2002,
quando il decreto Gasparri ha concesso maggiori libertà
nel posizionamento di ripetitori per la telefonia mobile sul
territorio nazionale. Da quel momento ha avuto inizio una
proliferazione incontrollata dei ripetitori soprattutto nei
centri abitati. Secondo questa legge, infatti, i ripetitori
dovevano considerarsi vere e proprie opere di urbanizzazione
primaria ed essere trattati, dunque, allo stesso modo di strade,
fogne, illuminazione pubblica, ecc.
Secondo questa normativa, le antenne telefoniche sono inoltre
ritenute compatibili con qualsiasi destinazione urbanistica
e quindi possono essere realizzate in ogni parte del territorio
comunale, sia in zone residenziali che in zone industriali,
anche se i Comuni possono indicare le aree più idonee
alla loro installazione e quelle, invece, da escludere per
motivi ambientali e paesaggistici.
Nonostante
non siano ancora chiari gli effetti dell’elettromagnetismo
sulla salute umana a lungo termine, la comunità scientifica
suggerisce prudenza, inibendo l’installazione d’impianti di
radiofrequenza nelle vicinanze di ospedali, scuole ed asili.
Esiste
una via di uscita? - Laddove l’amministrazione comunale
abbia autorizzato l’installazione di un ripetitore telefonico
attraverso regolare concessione edilizia, ciò non le
impedisce di chiedere (a tutela della salute dei cittadini),
l’emissione di provvedimenti urgenti come la rimozione o la
disattivazione dell’impianto, qualora questo non abbia rispettato
il progetto costruttivo o abbia superato i limiti di tollerabilità
delle emissioni.