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gennaio 2022 - Andiamo oltre l’emergenza Covid e
torniamo a parlare dei tanti argomenti che riguardano il quartiere,
la città, la nazione e il pianeta. Oggi vi riportiamo
un interessante articolo di Legambiente che definisce il 2021
come un anno da codice rosso per il clima in Italia. Secondo
l’associazione ambientalista, nella Penisola sono stati registrati
187 fenomeni meteorologici che hanno provocato danni nei territori
con nove vittime. Sicilia, Lombardia, Lazio, Campania, Veneto
e Sardegna le regioni più colpite. Roma, Napoli, Catania,
Palermo e Milano le città con i maggiori danni.
«È tempo di bilanci per il 2021, - riporta
Legambiente in un comunicato stampa - un anno in cui si
sono accesi nuovamente i riflettori sul clima grazie alla
Cop26 di Glasgow, ma anche in cui si sono manifestati, in
maniera sempre più lampante e frequente, gli effetti
dei cambiamenti climatici, con fenomeni meteorologici estremi
come alluvioni, ondate di calore, trombe d’aria, grandinate
e piogge intense. In Italia nel 2021 sono ben 187 gli eventi
che hanno provocato impatti nei territori e causato la morte
di nove persone. Nello specifico si sono verificati 97 casi
di allagamenti da piogge intense, 46 casi di danni da trombe
d’aria, 13 casi di frane causate da piogge intense, 11 casi
di esondazioni fluviali, 9 di danni da siccità prolungata,
8 casi di danni alle infrastrutture e 3 di danni al patrimonio
storico da piogge intense. Molti gli eventi che riguardano
due o più categorie, ad esempio casi in cui esondazioni
fluviali o allagamenti da piogge intense provocano danni anche
alle infrastrutture. Rispetto al 2020 nell’ultimo anno in
aumento i danni da grandinate intense (17 rispetto ai 9 nel
2020) e le frane da piogge intense (13 rispetto alle 10 nel
2020), mentre allo stesso livello record i dati sugli allagamenti
(97 nel 2021 e 102 nel 2020).
Tra le città più colpite nel corso di quest’anno
svetta al primo posto Roma con 9 eventi estremi, seguita da
Napoli con 5, Catania con 4, Palermo e Milano con 2. A livello
regionale, nello stesso periodo di tempo considerato, la Sicilia
e la Lombardia sono in testa alla classifica con 30 e 23 eventi
estremi. Rilevanti anche i casi della Campania con 16 eventi,
del Veneto e della Sardegna con 14 eventi, del Lazio con 13
eventi, del Piemonte con 12 e della Liguria con 11.
È quanto emerge in sintesi dalla fotografia di fine
anno scattata dall’Osservatorio CittàClima di Legambiente,
realizzato in collaborazione con Unipol e con il contributo
scientifico di Enel Foundation, che traccia un bilancio complessivo
sugli eventi estremi che hanno colpito l’Italia nel 2021,
oltre che offrire un quadro aggiornato di quanto avvenuto
dal 2010 ad oggi.
Un anno da codice rosso per il clima, segnato da un’estate
che ha registrato temperature record in Europa (in Italia
a Siracusa l’11 agosto si sono toccati i 48,8 gradi), ma anche
da piogge intense, forte siccità, violente trombe d’aria
e il passaggio del funesto medicane Apollo.
“Anche il 2021 è stato un anno con impatti terribili
in tutto il mondo e nel nostro Paese. – dichiara Edoardo Zanchini,
vicepresidente di Legambiente – Proprio questi numeri ci ricordano
quanto le città italiane abbiano bisogno di urgenti
interventi di adattamento a un clima che rende piazze, strade
e linee ferroviarie sempre più pericolose durante le
piogge di forte intensità e le case sempre più
invivibili durante le ondate di calore. La nostra richiesta
al Governo per il nuovo anno è che finalmente si approvi
il piano nazionale di adattamento climatico, come hanno fatto
tutti gli altri grandi Paesi europei, con chiare priorità
di intervento in modo da indirizzare le risorse nazionali
e i 2,5 miliardi di euro previsti dal PNRR verso interventi
davvero utili di messa in sicurezza e la riqualificazione
delle città e dei territori italiani”.
I
casi più rilevanti del 2021
Oltre ai dati dell’Osservatorio CittàClima ci sono
le immagini e i video a raccontare gli impatti, sempre più
violenti, degli eventi meteorologici estremi in Italia nell’ultimo
anno. Come quelle dello scorso 26 luglio della grandinata
sull’A1 nel tratto fra Parma e Fiorenzuola, con l’autostrada
chiusa e centinaia di auto distrutte; o del 16 settembre dell’allagamento
dell’aeroporto di Malpensa, con decine di persone evacuate
e messe in salvo con i gommoni. E ancora il 4 ottobre con
il verificarsi, a causa delle incessanti piogge, delle esondazioni
del torrente Letimbro (in zona Santuario di Savona), e dell’Erro
a Pontinvrea (SV), con negozi, scantinati e abitazioni allagate.
Momento in cui viene registrato un nuovo record pluviometrico
nazionale con 496 mm in 6 ore, poi superato nelle stesse ore
a pochi chilometri di distanza, a Rossiglione (GE) dove viene
segnato un primato europeo con 740,6 mm di pioggia caduti
in dodici ore. A preoccupare è stata poi la costa orientale
della Sicilia: a Siracusa l’11 agosto si è registrato
il record europeo di 48,8 °C; il 10 settembre, l’isola
di Pantelleria (TP) è stata colpita da una tromba d’aria
che ha provocato due vittime e il 5 ottobre, una forte perturbazione
caratterizzata da venti record, ha causato danni al centro
storico di Catania, con diversi feriti.
Ancor più grave è quanto avvenuto tra il 24
ed il 29 ottobre con 5 eventi estremi che hanno interessato
questa zona, dovuti al medicane Apollo che ha provocato la
devastazione di intere aree con fiumi di acqua e fango, provocando
la morte di 3 persone, a Scordia e Gravina di Catania. Incredibili
i dati cumulati di pioggia registrati in 48 ore: in particolar
modo i comuni di Linguaglossa (CT) con 494 mm e Lentini (SR)
con 290 mm, arrivando a registrare una quantità di
pioggia pari ad un terzo di quella annuale. Strade inagibili
e trasformate in fiumi a Catania, venti che sulla costa hanno
raggiunto i 100 km/h con intense mareggiate che hanno isolato
per ore Augusta (SR). A Misterbianco (CT), per lo smottamento
di fango e detriti provenienti dal Monte Cardillo, sono state
fatte evacuare quattro famiglie. A Modica (RG), il 17 novembre,
un uomo è rimasto vittima di una violenta tromba d’aria.
Un anno difficile anche per il sud Sardegna che il 14 novembre
ha registrato conseguenze gravi per l’ondata di maltempo:
un anziano è stato trovato morto nella sua auto ribaltata,
non lontano dalla provinciale 73 a Sant’Anna Arresi (CI).
A Villa San Pietro (CA) sono invece state recuperate con l’elicottero
cinque persone rimaste isolate per l’acqua alta, mentre Pirri
e numerose zone dell’area metropolitana di Cagliari sono state
completamente allagate.
I
numeri complessivi dal 2010 ad aggi
In questo report di fine anno, Legambiente ha anche aggiornato
i dati dal 2010 ad oggi. Nella Penisola, dal 2010 ad oggi
sono stati 1.181 i fenomeni meteorologici che hanno provocato
danni nel territorio italiano con 637 Comuni dove si sono
registrati eventi con impatti rilevanti, l’8% del totale.
Ma ancora più rilevante è il tributo che continuiamo
a pagare in termini vite umane e di feriti, 264 le persone
vittime del maltempo dal 2010 ad oggi. A questo si aggiunge,
come monitorato dal CNR, l’evacuazione di oltre 27mila persone,
a causa di eventi quali frane ed alluvioni tra il 2016 ed
il 2020, che diventano 320mila se si considerano gli eventi
avvenuti dal 1971. Le Regioni più colpite dal 2010
ad oggi da eventi estremi sono Sicilia e Lombardia, “in testa”
in questa non felice classifica (rispettivamente con 144 e
124 eventi) anche per quanto avvenuto nel 2021 (30 e 23).
Ma rilevanti sono gli impatti avvenuti nel 2021 in Campania
con 16 eventi, in Veneto e Sardegna con 14 e Lazio con 13.
Così come dal 2010 in Lazio (111), Puglia (94), Emilia-Romagna
(86), Toscana (80), Veneto e Campania (78).
Dati e numeri che, ancora una volta, dimostrano l’urgenza
di intervenire per ridurre le emissioni di gas serra – che
sono la causa dei cambiamenti climatici – e per limitare gli
impatti nei territori e i rischi per la vita e la salute delle
persone. Infatti, secondo i dati del NOAA (National Oceanic
and Atmospheric Administration), le concentrazioni di CO2
hanno raggiunto le 416 ppm (unità di misura “parti
per milione” utilizzata per esprimere la concentrazione di
una sostanza presente in una miscela) in ogni parte del globo
per diversi mesi nonostante i quasi due anni di pandemia ed
i lockdown, causa Covid-19.»