20
gennaio 2022 - Purtroppo non passa giorno senza che
un dirigente scolastico debba affrontare un certo numero di
ragazzi contagiati nel proprio istituto. E così le
scuole piombano nel caos tra contagi, quarantene, DAD e le
innumerevoli assenze degli insegnanti. La colpa non è
di nessuno o meglio è di quel maledetto virus ereditato
da un pipistrello che quel giorno non aveva nient’altro da
fare che infettare il mondo. I contagi non arrivano solo dalla
scuola, in molti casi la scuola li subisce perché il
virus colpisce nelle famiglie, tra gli amici, nei bar e nelle
palestre. In questo momento il gioco più in voga è
"Schiva il positivo" dimostrando che il vaccino
aiuta per un decorso della malattia meno cruento ma non ti
garantisce la sicurezza totale.
Tornando al discorso sulla scuola, è bene sapere che
il Ministero della Salute insieme al Ministero dell’Istruzione
hanno emesso una nota
informativa che da disposizioni su come affrontare il
problema dei contagi secondo il diverso grado di istruzione.
Quindi tra scuola materna, primaria e liceo c’è una
certa differenza operativa. Ad esempio per la Scuola secondaria
di I e II grado e percorsi di istruzione e formazione professionale,
in presenza di un caso di positività nella classe vengono
disposte le seguenti misure.
Per gli allievi frequentanti la stessa classe del caso positivo
si prevede:
• attività didattica: in presenza, con l’obbligo di
indossare dispositivi di protezione delle vie
respiratorie di tipo FFP2 per almeno 10 giorni; si raccomanda
di non consumare pasti a scuola
a meno che non possa essere mantenuta una distanza interpersonale
di almeno due metri;
• misura sanitaria: Auto-sorveglianza.
Per il personale (della scuola ed esterno) che ha svolto attività
in presenza nella classe del caso
positivo per almeno 4 ore, anche non continuative, nelle 48
ore precedenti l’insorgenza del caso,
si applica la misura sanitaria dell’Auto-sorveglianza.
In presenza di due casi positivi nella classe, le misure previste
sono differenziate in funzione dello stato vaccinale:
A) per gli alunni che non abbiano concluso il ciclo vaccinale
primario o che lo abbiano concluso da più di centoventi
giorni, che siano guariti da più di centoventi giorni
e ai quali non sia stata
somministrata la dose di richiamo si prevede:
• attività didattica: è sospesa l’attività
in presenza, si applica la didattica digitale integrata per
la durata di dieci giorni;
• misura sanitaria: quarantena della durata di 10 giorni con
test di uscita - tampone molecolare o antigenico - con risultato
negativo.
B) per gli alunni che abbiano concluso il ciclo vaccinale
primario, o che siano guariti, da meno di
centoventi giorni e per coloro ai quali sia stata successivamente
somministrata la dose di richiamo, si prevede:
• attività didattica: in presenza con l’obbligo di
indossare dispositivi di protezione delle vie
respiratorie di tipo FFP2 per almeno 10 giorni; si raccomanda
di non consumare pasti a scuola
a meno che non possa essere mantenuta una distanza interpersonale
di almeno due metri;
• misura sanitaria: Auto-sorveglianza.
Per il caso in esame corre l’obbligo di precisare che, alla
luce della nuova normativa, i requisiti per poter frequentare
in presenza, seppur in regime di Auto – sorveglianza, devono
essere dimostrati dall’alunno interessato.
Praticamente
un bel ginepraio da cui districarsi per capire in quale caso
si rientra. Comunque fate sempre riferimento ai documenti
ufficiali che vengono aggiornati di volta in volta sul sito
del Ministero della Salute.
In
conclusione, tutto questo ha generato nelle scuole una scarsità
di valutazioni dei ragazzi nelle materie, facilmente riscontrabile
sui registri elettronici, che produrrà pagelle pressoché
inattendibili. Ci sono ragazzi che alla vigilia della conclusione
del quadrimestre in diverse materie non hanno neppure un voto.
Ci sarà il “sei politico” o la corsa sfrenata all’interrogazione
che danneggerà proprio i ragazzi? Ricordiamo anche
che una sola interrogazione in un quadrimestre non è
certamente un fatto positivo perché non si da modo
al ragazzo di valutare il proprio apprendimento e neppure
di recuperare nelle materie dove il voto è stato una
insufficienza.