Lettore:
“Storia di una brutta aiuola a Colli Aniene”
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31
gennaio 2022 - Riceviamo questo messaggio da un nostro
lettore e lo pubblichiamo con un’unica considerazione: ci
sono persone sensibili e altre senza un minimo di cultura
per il bene comune. «Ce ne sono altre nel quartiere
di Colli Aniene, anche più brutte, ma di questa conosco
la storia, giacché quasi tutti i giorni le passo vicino.
Ne scrissi sei anni or sono, sul blog "Italians"
curato da Beppe Severgnini. Trascrivo alcune righe: "Prima
di oltrepassare il cancello che porta al plesso dei palazzi
d’edilizia popolare, c’è una grande aiuola con un albero
nel mezzo. E’ uno spettacolo: erbacce, spazzatura, e un mucchio
di rami e ramaglie che arriva a toccare la chioma dell’albero".
Il mucchio di rami e ramaglie si alzò a poco a poco
fino alla chioma dell'albero, perché il giardiniere
che si occupava delle aiuole nei cortili tra i palazzi, quando
potava le piante o raccoglieva foglie e rami secchi, accatastava
tutto sotto l'albero della grande aiuola, senza chiedere il
permesso all'aiuola e neppure all'albero.
Scrivevo ancora, tre anni dopo: "A proposito di Via Cassiani,
dove questa fa angolo con via Mammucari, c’è un’aiuola
abbandonata con rami secchi che arrivano alla chioma dell’albero
e un po’ di tutto, compresa spazzatura che qualche cittadino
maleducato vi ha depositato".
Dopo un po' un cittadino ancora più maleducato vi depose
due sacchi di calcinacci. Il giardiniere mi disse: "Quella
roba resterà lì per anni". E aveva ragione,
giacché i due sacchi sono ancora lì, lacerati
in più parti a mostrarne il contenuto. Non potrà
rendersi conto d'aver avuto ragione, il povero giardiniere,
giacché ha lasciato questo mondo portato via da un
tumore.
Un
giorno vicino a quei sacchi neri, scorsi una rosa. Scrissi
rivolgendomi a lei, alla rosa: "Ma come ti è venuto
in mente, delicatissima rosa, di crescere in quest’aiuola
ignorata dai giardinieri del Comune di Roma, ma non dai cittadini
maleducati che l’hanno scambiata per una piccola discarica?
Come hai fatto a mantenere il tuo profumo, come hai fatto,
in mezzo a tanta sporcizia? Come hai fatto a crescere così
pura, in mezzo alle erbacce, tra sterpi e sterchi di topi
e gabbiani e cornacchie? Di’ la verità, rosellina,
volevi imitare il fratello che nasce dal fango e resta incontaminato,
il fiore di loto?". Non durò a lungo la rosa che
voleva imitare il fiore di loto: dopo pochi giorni, ripiegata
sullo stelo, aveva tristemente chinato la testa e perso petali.
Recentemente un cittadino maleducatissimo, non volendo forse
che i due sacchi di calcinacci soffrissero di solitudine,
ha pensato bene di aggiungervi altri calcinacci e qualche
blocco di cemento. Il colpo di grazia per la sventurata aiuola.
L'altra mattina nel parco di Via degli Alberini e via Cassiani,
sono venuti i giardinieri del Comune a potare i tigli e a
tagliare l'erba. L'aiuola brutta, a pochissima distanza, chiamava
chiamava, ma a causa del rumore delle motoseghe, i giardinieri
non hanno sentito. Forse. E per ora finisce qui la storia
della brutta aiuola. Chissà se leggendola qualche bravo
assessore, non proverà pena per la sfortunata aiuola
e provvederà a renderla nuovamente bella? Renato Pierri
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