LEGAMBIENTE:
“Emergenza eventi climatici estremi”
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1
settembre 2022 - Riprendiamo un comunicato stampa
di Legambiente del 19 Agosto scorso che, a causa delle vacanze
estive, non ha avuto l’attenzione che meritava.
“I nuovi dati aggiornati della mappa del rischio climatico
realizzata da Legambiente: da gennaio a luglio 2022 registrati
in Italia 132 eventi climatici estremi, numero più
alto della media annua dell’ultimo decennio.”
“L’Italia continua ad essere l’unico dai grandi paesi
europei ad essere sprovvisto di un piano nazionale di adattamento
al clima in bozza dal 2018. Non si possono continuare a rincorrere
le emergenze senza una strategia, al prossimo governo chiediamo
politiche innovative e interventi puntali”.
Italia sempre più soggetta ad eventi climatici estremi.
Bombe d’acque, trombe d’aria, ondate di calore, forti siccità,
grandinate sono ormai in forte aumento, colpendo soprattutto
le aree urbane e causando danni ai territori, alle città
ed alla salute dei cittadini. Da gennaio a luglio 2022 si
sono registrati in Italia 132 eventi climatici estremi, numero
più alto della media annua dell’ultimo decennio. Preoccupante
anche il dato complessivo degli ultimi anni: dal 2010 a luglio
2022 nella Penisola si sono verificati 1318 eventi estremi.
Gli impatti più rilevanti in 710 comuni italiani. Nello
specifico in questi anni si sono registrati 516 allagamenti
da piogge intense, 367 danni da trombe d’aria, 157 danni alle
infrastrutture da piogge, 123 esondazioni fluviali (con danni),
63 danni da grandinate, 55 danni da siccità prolungata,
55 frane da piogge intense, 22 danni al patrimonio storico,
17 temperature estreme in città/ondate di calore.
È quanto denuncia Legambiente che oggi diffonde i nuovi
dati aggiornati della mappa del rischio climatico, nell’ambito
dell’Osservatorio Cittàclima, commentando quanto accaduto
nella Penisola colpita in queste ultime ore (riferito al 19
agosto scorso) da un violento nubifragio che ha investito
soprattutto il Centro Nord, e nelle scorse settimane anche
il sud, causando anche morti e feriti. In tutto ciò
in questa campagna elettorale, i temi della lotta alla crisi
climatica e di un piano nazionale di adattamento al clima
sono incomprensibilmente sottovalutati dalle varie agende
politiche. Per l’associazione ambientalista l’Italia, che
continua ad essere l’unico dai grandi paesi europei ad essere
sprovvisto di un piano nazionale di adattamento al clima in
bozza dal lontano 2018, non può continuare a rincorrere
le emergenze senza una strategia, servono politiche innovative
ed interventi puntuali.
“Il 2022 in fatto di eventi climatici estremi – spiega
Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente –
è da codice rosso. Chi si candida a governare il paese
per i prossimi 5 anni dovrebbe esplicitare quali soluzioni
vuole mettere in campo per fronteggiare la crisi climatica,
una delle principali emergenze planetarie che rischia di mettere
in ginocchio l’intero Pianeta. L’Italia anche quest’estate
sta pagando lo scotto della crisi climatica con vari nubifragi,
la siccità di questi mesi in Pianura Padana, lo scioglimento
dei ghiacciai come sta raccontando la nostra campagna, in
corso, Carovana dei ghiacciai con dati e monitoraggi scientifici
insieme al Comitato Glaciologico Italiano. Tutti eventi estremi
che dimostrano come non ci sia più tempo da perdere.
Se non si interviene al più presto, rischiamo nei prossimi
anni sia un disastroso impatto sociale ed economico, oltre
che ambientale, sia di sprecare anche le risorse del PNRR.
Servono cambiamenti strutturali, politiche innovative, investimenti
in tecnologie pulite e un piano nazionale di adattamento al
clima non più rimandabili. Senza dimenticare che va
aggiornato anche il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima
(PNIEC) ai nuovi obiettivi europei di riduzione di gas climalteranti
del RepowerEU, va applicato un taglio radicale dei tempi di
autorizzazione dei nuovi impianti a fonti rinnovabili e va
prevista una procedura semplificata per il rinnovo e il potenziamento
di quelli esistenti”.
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