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“Tor Sapienza merita un risarcimento per i danni di guerra e per la TAV” sostiene il professore e filosofo Nicola Marcucci

8 settembre 2022 - Oggi pubblichiamo una sintesi del discorso del decano e fondatore dell’Università Popolare Michele Testa (UPMT) professor Nicola Marcucci nell’ambito dell’evento culturale che si è svolto ieri presso la Sala Falconi. Il filosofo dell’UPMT prende spunto da due episodi nella storia di Tor Sapienza, il crollo totale dell'alta torre centrale ad opera dei soldati tedeschi in ritirata e l’abbattimento per la realizzazione della TAV della vecchia stazione ferroviaria di Tor Sapienza dove operò Michele Testa, per chiedere un risarcimento ad un quartiere che sta festeggiando i cento anni dalla fondazione.
«Care amiche e cari amici, come quasi tutte/tutti sanno, l’anno prossimo, esattamente il 20 maggio 2023, ricorre il centenario della fondazione di Tor Sapienza ad opera di Michele Testa.
L’Università Popolare Michele Testa, che porta il nome del fondatore di Tor Sapienza, che cosa può fare in occasione del centenario?
Partiamo da una considerazione: Tor Sapienza ha subito due ferite profonde, l’una a causa della seconda guerra mondiale, l’altra a causa dell’alta velocità.
A causa della prima, non c’è più la torre da cui ha preso il nome: quella della Sapienza Nuova del Casale dei Boccamazzi; e a causa della seconda, non c’è più la stazione ferroviaria e il casello dove operò Michele Testa.
A proposito della prima, c’è rimasta la base quadrangolare, che è stata sede del primo seminario al mondo, fondato dal Cardinale Umanista Pantagati detto Capranica da Prenestina, e, sapete, con quale metodo? quello elaborato da Vittorino da Feltre nella Casa Gioiosa di Mantova, primo esempio al mondo di puerocentrismo, conditio sine qua non della celeberrima rivoluzione copernicana riguardante la pedagogia, la qual cosa è avvenuta all’ombra di quella torre che non c’è più.
Come si sa il Collegio Capranica cura la formazione del clero a partire dalla Controriforma, che però usa altri metodi pedagogici e didattici. Ma noi non vogliamo creare polemiche.
La storia di Tor Sapienza manca di due pezzi importanti della sua vicenda, con responsabili di cui sappiamo gli indirizzi e i loro nomi e cognomi.
La Regione Lazio e il Comune di Roma, da una parte, e la Germania da cui provenivano quei nazisti che dopo aver utilizzata il Casale come deposito d’armi e munizioni, lo fecero saltare in aria minandolo.
Di quei due edifici e di quella storia c’è e ci sono degli eredi, da noi dell’Università Popolare, dal Municipio e dai cittadini.
Chi accetta la sfida di risarcire i cittadini e Michele Testa?
Nel caso dell’alta velocità, la Regione Lazio mise a disposizione dei cittadini una somma corrispondente agli attuali 10 milioni di euro, oggi ne sono rimasti 6.5 milioni. Per quel tipo di risarcimento, fui tra coloro che aprirono una trattativa con l’allora Assessore ai Lavori Pubblici Michele Meta, esattamente sul Parco Lineare Roma Est che va da Porta Maggiore a Gabii (tra la linea ferroviaria e l’autostrada)
La base della torre è stata messa in vendita per circa 900.000 euro
Vogliamo provare a farla acquistare dal Comune di Roma e farne un museo civico dedicato a Michele Testa? Due ferite da curare in maniera abbastanza decorosa.
C’è in vista anche l’anno Santo. E allora, che aspettare per fare una cosa insieme anche con lo Stato Vaticano- Santa Sede? E perché non chiamare in causa anche la Germania, per dare un contributo alla storia. Come danni di guerra? No, perché forse sono decorsi i termini per fare una cosa del genere?
Un’altra cosa che propongo come Università Popolare riguarda proprio Michele Testa. Ma lo sapete che il fondatore di Tor Sapienza non ha avuto giustizia né in vita e nemmeno in morte?
Egli, dovete sapere, che morì il 24 settembre 1944, aveva fatto in tempo a chiedere giustizia rivolgendosi alla Commissione per l’Epurazione dei delitti e gli arricchimenti illeciti di guerra chiedendo giustizia contro colui che lo aveva denunciato per vilipendio alla Regia Maria e al Popolo Italiana. Si trattava di un capo meccanico della Marina Militare che avanzò subito in carriera diventando maresciallo maggiore. Secondo il Nostro, quel tipo non era degno di rimanere nel suo posto. Il Ministero della Marina archiviò subito la pratica, mentre avrebbe avuto almeno un anno per rispondere all’istanza-denuncia di Michele Testa, morto invece nel 1944. Cosicché, dopo tre anni di mancata risposta, si rivolse allo stesso Ministero il maresciallo dei carabinieri in servizio, il figlio di Michele Testa, Paolo. Sta di fatto che il Ministero interpellato mise sotto inchiesta il suddetto figlio che per questo fu anche punito in quanto nella denuncia non aveva seguito le vie gerarchiche.
Allora io propongo una cosa, vogliamo chiedere al Presidente della Repubblica una sorta di riconoscimento con medaglia di qualsiasi pregio?
Io credo che i Municipi IV e V dovrebbero farsi carico di queste richieste, facendosi promotori di esse.
I cittadini di Tor Sapienza, Michele Testa e anche quelli di Colli Aniene e dell’Agro Romano meritano di essere coadiuvati dalle istituzioni di prossimità:
Noi dell’UPMT faremo la nostra parte. Anche il comitato per il centenario farà la sua parte. Ma, nelle cose che ho detto, c’è di mezzo la STORIA.
Tra l’altro noi dell’UPMT proponiamo e ci facciamo carico di pubblicare l’opera omnia di Michele Testa e di raccontare la storia del quartiere e del suo fondatore in tutte le scuole inferiori e superiori.
Anche qui, con quale contributo del Municipio e delle altre Istituzioni?
Grazie per l’attenzione
P.S. Mi permetto di aggiungere anche un’altra piccola cosa. Il nostro territorio ha subito un’altra ferita, l’autostrada che ha spaccata in due la tenuta della Cervelletta. Tre cose che vanno inserite nella ROMA SPARITA.
Noi abbiamo la forza per cambiare la storia di questo territorio, mettiamocela tutta, cercando anche di sanare un’altra piaga, quella della mancanza di cultura politica. Abbiamo ottime carte per andare avanti riorganizzando gli intellettuali almeno di Roma Est, un quadrante di Roma.

NICOLA MARCUCCI
Università Popolare Michele Testa
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