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settembre 2022 - Oggi i giovani ritornano in piazza
per chiedere un mondo diverso: fermare i cambiamenti climatici
che stanno portando il pianeta verso uno scenario catastrofico.
Noi adulti, primi responsabili di questa situazione, dobbiamo
sostenere questa iniziativa e costringere il mondo politico
ad uscire dal silenzio e dall’inerzia. Purtroppo, invece,
anche questa campagna elettorale ha messo agli ultimi posti
i temi ambientali e quasi tutte le nazioni hanno già
dimenticato gli impegni
presi a Parigi sui cambiamenti climatici.
Ancora
una volta ribadiamo che “NON C’È UN PIANETA
DI RISERVA” per questo dobbiamo restituire ai nostri
figli un pianeta vivibile e a misura d’uomo. Dare priorità
ai temi ecologici è un dovere che viene prima di tutto
il resto.
I ragazzi chiedono e giustamente pretendono che i leader mondiali
ascoltino le loro voci e che si mettano immediatamente al
lavoro per garantire i finanziamenti necessari contro le perdite
e i danni subiti dalle comunità più colpite
dalla crisi climatica.
«Dopo
quattro anni di scioperi, le persone si stanno svegliando,
ma i responsabili politici sono ancora fermi”, afferma Alice
Quattrocchi di Catania “Abbiamo organizzato marce e incontrato
politici, ci siamo impegnati tutti i giorni per avere un impatto,
oltre che per informare le persone di cosa succederà
nei prossimi decenni. Oggi abbiamo davanti nuove elezioni,
ma la crisi climatica è ancora assente dal dibattito.
Più noi parliamo di clima, più i principali
partiti sembrano fare a gara per prenderci in giro con belle
parole a favore dell’ambiente, senza nessun piano completo,
ma anzi chiedendo nuovi rigassificatori o altre misure che
accelerano la catastrofe climatica”
Le persone più colpite dalle conseguenze della crisi
climatica vengono ancora messe a tacere: pensiamo alle persone
migranti, strumentalizzate o trattate come feccia; ma anche
ai lavoratori, premiati prima e subito dopo sacrificati sull’altare
della crisi infinita, come se accettare salari più
bassi e lavoro precario fosse un loro dovere.
Nel frattempo, chi è al potere sembra ancora dedicare
tutto il proprio tempo a distrarre, ritardare e negare i cambiamenti
necessari che ci attendono. Le emissioni di CO2 non si stanno
riducendo, ma continuano ad aumentare. Il mondo continua a
espandere le infrastrutture per i combustibili fossili e a
versare quantità astronomiche di denaro solo a favore
di poche aziende e nel nome dei loro extraprofitti, con somme
di guadagno pari al 700% di quelle normali.
“Abbiamo un estremo bisogno di un piano di giustizia climatica
e sociale che metta prima le persone e dopo il profitto: appunto,
#PeopleNotProfit”, continua Agnese Casadei. “Stiamo ancora
correndo nella direzione sbagliata. La strada da percorrere
è davvero lunga, ma siamo ancora qui e non abbiamo
intenzione di fare alcun passo indietro.”
In vista delle elezioni politiche, Fridays For Future Italia
ha raccolto nell’Agenda climatica un insieme di proposte che
dovrebbero essere incluse in ogni programma e considerate
da ogni candidato per affrontare l’emergenza climatica (fridaysforfutureitalia.it/lagenda-climatica
).
“In questi giorni stiamo incontrando candidate e candidati
e chiediamo loro che la crisi climatica venga affrontata a
partire dall’energia e dai trasporti, che si parli di edilizia,
lavoro, povertà energetica e acqua. Abbiamo 5 proposte
e 10 richieste, e sappiamo che il solo voto non è sufficiente
per vedere questo cambiamento realizzato: serve alzare la
voce e battersi per il cambiamento”.
“Vogliamo anche dare un consiglio per i prossimi dibattiti:
parlate con noi, non litigate tra voi. Il punto sono i cittadini.”
Fridays For Future invita tutte le associazioni, i sindacati
e i movimenti ad aderire e a partecipare attivamente allo
sciopero in ogni città. Già FLC ha aderito dichiarando
lo sciopero per il comparto scuola, invitiamo anche tutte
le altre parti a fare lo stesso.
Ci vediamo in piazza. »