29
settembre 2022 - La Street Art Arte o arte urbana
è nata con forme di arte che si manifestano in luoghi
pubblici, spesso illegalmente, nelle tecniche più disparate:
bombolette spray, adesivi artistici, arte normografica, proiezioni
video, sculture ecc... Questo tipo di arte, soprattutto quella
dei maggiori esponenti, è stata adottata ultimamente
dalle varie amministrazioni per dare colore ad una grigia
periferia. Le motivazioni che spingono tantissimi giovani
a intraprendere questo percorso non canonico dell'arte possono
essere molto varie. Quello che prevale è semplicemente
un modo per esporre liberamente, senza i vincoli di gallerie
e musei; quindi una maniera per autopromuoversi e operare
in piena autonomia. L'arte di strada offre infatti la possibilità
di avere un pubblico potenzialmente vastissimo, spesso molto
maggiore di quello di una tradizionale galleria d'arte.
Un’opera artistica può stupire per la sua bellezza,
per la tecnica realizzativa. Può emozionare o deludere
o risultare incomprensibile ad una prima lettura. La valutazione
di un’opera pittorica è di tipo spontaneo e spesso
legata all’individuo che la osserva. Anche i murales rientrano
in questi canoni e quello che piace ad una persona spesso
è contestata da un’altra. Del resto anche nel passato
ci furono opere artistiche che non furono subito apprezzate
dal pubblico. Sono state censurate, tacciate di cattivo gusto,
incomprese o contestate, ma hanno lasciato il segno nella
storia dell’arte. Perfino il Giudizio Universale di Michelangelo
Buonarroti, quando fu realizzato l’affresco nella Cappella
Sistina, fu oggetto di critiche molto aspre ed il suo autore
rischiò persino l’imputazione di eresia, con accuse
di oscenità e tradimento della verità evangelica.
Non vogliamo paragonare i nostri murales a queste eccellenti
opere, ma prima di criticare questa forma di espressione artistica,
cerchiamo di valutare almeno il messaggio che l’artista ha
voluto inviare all’osservatore.
Partiamo
dal grande murale di Tiburtino III, quello dedicato a “Nannarella”.
Realizzato su una parete di via Mozart, è opera di
Lucamaleonte. Fu patrocinato da Ater, Regione Lazio, Roma
Cares e AS Roma e rientra nell’ambito di iniziative per la
celebrazione dei 150 anni di Roma Capitale. Il murale di Anna
Magnani, infatti, è parte di progetto più ampio
che tra il 2020 e 2022 ha visto la realizzazione, in diversi
quartieri della città, di murales raffiguranti personaggi
iconici della romanità, come Gigi Proietti, Alberto
Sordi, Lando Fiorini e Sergio Leone.
Un
altro grande murale dal titolo “Be love” sorge a poca distanza
dal precedente sempre nella zona di Tiburtino III e racconta
messaggi di pace, di inclusione ma anche di integrazione e
di uguaglianza. A volere la realizzazione dell’opera è
stata proprio la Caritas per contrastare un clima spesso ostile
nei confronti dell’accoglienza. E la missione, finalizzata
a superare barriere, è stata affidata a Tina Loiodice,
famosa street artist che a Roma ha firmato già molte
altre opere.
Non
poteva mancare in questo territorio un’opera dedicata al grande
maestro Pier Paolo Pasolini (foto in alto) che proprio qui
da noi visse alcuni anni della sua vita trovando ispirazione
per il suo libro “Ragazzi di vita”. A cento anni dalla sua
nascita il IV Municipio ha voluto ricordarlo inaugurando gli
eventi che si susseguiranno per tutto il 2022. È stato
inaugurato recentemente (marzo 2022) ed è stato realizzato
dall’artista Leonardo Crudi all’esterno della stazione metro
di Santa Maria del Soccorso. Il murale raffigura Pasolini
e, sotto la sua immagine trovano posto anche i fratelli Sergio
e Franco Citti, amici inseparabili del poeta.
Per
i 100 anni dalla nascita del poeta Gianni Rodari, l’associazione
Piccoli Giganti Onlus dedicò all’artista un murale
posto all’angolo tra via Grotta di Gregna e viale Ferdinando
Santi (Oviesse). Grazie al disegno ideato e realizzato dall'artista
Daniela Melli e da alcune sue allieve, tra cui Livia Proietti
Gaffi, ha preso forma quest’opera artistica. L’immagine racchiude
tutte le storie del grande autore che prendono vita e cercano
di meravigliare sia grandi che piccini.
Probabilmente a Piazzale Loriedo troviamo l’opera più
discussa in termini di “street art” e fu molto contestata
dai cittadini alla sua realizzazione. Badate
bene, non fu il soggetto realizzato ad essere messo in discussione
ma l’atteggiamento dell’amministrazione di prossimità
che, anziché approntare un progetto per far uscire
l’area verde dal degrado, spese diecimila euro per un’opera
che, secondo molti, non ha portato alcun beneficio al territorio.
Cose che succedono quando non ci rende conto che un murale
anche bellissimo in un luogo bruttissimo, peggiora la situazione,
anziché migliorarla. Probabilmente, se il murale fosse
stato inserito in un progetto di rivalutazione complessiva
dell’area, sarebbe stato accolto dai cittadini in maniera
diversa. Il murale fu realizzato dall’Associazione Culturale
“MURo”. Un lettore scrisse a riguardo: “A giudicare dal
gesto della mano della donna protesa in avanti, come per allontanare
da sé la visione dello squalo a poca distanza, ci si
aspetterebbe di vedere un'espressione di spavento nel volto
e una posizione diversa della testa. Il volto, invece, è
inespressivo, e la testa è china su un ginocchio. La
donna sembra malata, con problemi di coordinazione degli arti.
La mano destra, bruttissima, fa compagnia al piede destro
su un muretto separato. Gran parte invece del muro centrale,
è occupato dalla gamba sinistra distesa. Brutta pure
questa.”
Siamo
certi di aver dimenticato qualcosa ma contiamo sul vostro
aiuto per integrare l'articolo. Chi ha altre immagini di murale
tra Colli Aniene e Tiburtino III può inserirle su Facebook
nei commenti all'articolo. Io, ad esempio, ricordo un bellissimo
ed ironico murale alla stazione metro di Santa Maria del Soccorso
dove un gigantesco topo su una forma di formaggio decretava
"Vi siete mangiati anche i buchi".