30
settembre 2022 - Ieri, nella sala Falconi di Colli
Aniene, è stato inaugurato il nuovo anno accademico
dell’Università Popolare Michele Testa”. Dopo il saluto
ai presenti da parte del Presidente Domenico Coratella, la
rettrice Rossella Calzetta ha esposto la Lectio Magistralis
che per tradizione apre l’inizio dei corsi. Vi riportiamo
integralmente quanto esposto dalla rettrice.
«Un benvenuto a tutti voi, ai docenti affezionati
e ai docenti “nuovi” e a tutti i nostri soci.
Sono stata nominata rettrice a meta’ corso dello scorso anno
e questo è, dunque, il primo anno accademico UPMT che
mi trovo ad organizzare e ad inaugurare. Inutile nascondere
che sono emozionata, questo mandato rappresenta, per me un
impegno che è motivo di orgoglio ma anche di forte
responsabilità rispetto alla nostra comunità
accademica.
Il tratto che accomuna i curriculum di tutti i docenti incaricati
non è solo l'eccellenza del profilo, la specializzazione
nei diversi campi del sapere, oppure il rilievo dei ruoli
istituzionali ricoperti negli anni, ma la testimonianza di
un impegno costante verso la cultura condivisa.
Durante o alla fine delle rispettive carriere professionali,
i nostri docenti hanno saputo coniugare l’attività
di ricerca, l’impegno didattico e l’attività gestionale
e organizzativa, accomunati da uno spirito di servizio verso
questo progetto.
Un
pensiero particolare va ai soci iscritti, ai precedenti Rettori
Giorgio Sirilli e Antonio Barcella, al nostro Presidente Domenico
Coratella, alla nostra instancabile segretaria Marialuisa
Di Loreto, alla docente Maddalena Smaldore che ci ha sostenuto
durante i primi anni e che continua a seguirci da Monza, che
allo stesso modo, si sono spesi, si spendono, per l’attività
dell’associazione e dell’università.
L’UPMT ha avuto una crescita straordinaria durante la pandemia
da coronavirus e tale generosità è rimasta invariata
fino ad oggi in cui fortunatamente siamo riusciti a tornare
ad abbracciare le nostre attività quotidiane in modo
sereno e consueto.
Un altro pensiero di gratitudine è rivolto ai più
giovani che ci hanno affiancato, a volte, guidato.
Sono modelli di riferimento necessari per noi, tanto più
straordinari oggi di fronte allo smarrimento e alle difficoltà
con cui le giovani generazioni si rapportano al futuro. L’attenzione
che l’UPMT ha deciso di prestare nei confronti dei giovani,
con il BANDO” IL MONDO VISTO DA NOI”, è stata il filo
conduttore dell’ultimo anno, nonostante le grandi difficoltà
organizzative che la nostra piccola associazione ci pone,
ma che ha deciso comunque di affrontare a causa di politiche
nazionali che certo non hanno agevolato la formazione e la
ricerca dell’espressività dell’individuo nel nostro
Paese.
Come ho già scritto in diversi articoli, abbiamo a
che fare con una classe politica miope che, nemmeno in tempi
di crisi, investe nella formazione dei giovani, nella ricerca,
nella cultura e nell’innovazione, che sono i veri motori di
sviluppo di ogni individuo, della società nel suo complesso.
L'Università
UPMT intende perseguire con convinzione alla diffusione della
cultura partecipata, aprendosi ulteriormente alla comunità
anche al di fuori del quartiere di Colli Aniene, di Tor Sapienza
già così strettamente connessi all’associazione
e al centro sociale e culturale: intende collaborare con le
istituzioni, progettare insieme e ottimizzare le risorse per
promuovere valide iniziative sul territorio. È quanto
già stiamo facendo, insieme alle altre istituzioni
scientifiche e culturali e comunali, in un percorso in rete
di divulgazione scientifica e culturale e di ricostruzione
storica.
L’Università
UPMT è anche pronta a mettersi in gioco per intervenire
su problemi relativi alla vita civile e sociale, cercando
non solo di trovare risposte alle esigenze che ci vengono
rappresentate, ma anche di avanzarne di nuove (in accordo
con le altre istituzioni) da sottoporre alla cittadinanza.
Vorremmo tentare di fornire strumenti pragmatici e richiamare
ogni cittadino, noi per primi, alle proprie responsabilità,
in uno spirito di collaborazione e crescita, non di individualismo.
Saper
comunicare la cultura, l’arte, intercettare i cambiamenti
culturali, sociali ed economici; trovare il tempo per ragionare,
riflettere, pensare e lavorare insieme ai nostri interlocutori,
sono obiettivi che ci porteranno a migliorare anche al nostro
interno. Nei più recenti studi di neurologia il progetto
“Train the Brain” ha dimostrato che lo stimolare la mente,
ancora meglio con l’apporto delle arti, la “narrazione” del
sapere (come spesso fa il nostro professore più amato
e mentore Nicola Marcucci), riesce a produrre linfa e creatività
oltre che una benefica prevenzione corticale evitando il deterioramento
cognitivo.
È una coltivazione ambiziosa e stimolante, soprattutto
se rapportata al vasto panorama culturale così modificato
dalle tecnologie digitali. Aspettiamo i frutti, ma in parte
già li assaporiamo. Sono frutti che arricchiranno la
nostra comunità di nuovi modi di pensare e di guardare,
di nuovi e fecondi dubbi, di nuovi progetti condivisi.
La
caratteristica che ci contraddistingue sta nella terminologia
“popolare” che vuole intendere non solo il riuscire ad arrivare
ad ogni persona, ma la volontà di garantire a tutte
e a tutti lo studio, l’accessibilità dei luoghi, la
disponibilità di spazi, di stanze virtuali online,
nella concreta pratica quotidiana. Un ringraziamento in questo
senso va all’ Associazione Italiana Case (AIC) e al direttore
della sala Falcone Maurizio Poggioni per la loro generosa
accoglienza .
Il nostro compito oggi è quello di perpetuare nel futuro
il patrimonio che ci ha lasciato Michele Testa, non solo riguardo
al prezioso materiale autobiografico a cui stanno lavorando
Il professor Nicola Marcucci, Antonio Barcella e Rita Mattei,
ma per il valore che lui ha dato alle persone e all’importanza
di vivere in una sana comunità. Per farlo dobbiamo
misurarci con le sfide che la modernità incalzante
ci propone. E qui un ringraziamento particolare al docente
Massimo Del Bianco. Senza di lui non saremmo riusciti a stare
al passo con i tempi. Promessa: cercheremo di non lamentarci
attribuendo all’esterno il motivo dei nostri limiti, perché’
a questo punto dipenderà da noi, da ognuno di noi.
Dalla capacità di essere coscienti e responsabili e
preparati e aggiornati. Non cercando le risposte fuori ma
trovandole a partire da noi stessi.
In
questo percorso, vogliamo anche continuare a caratterizzarci
sempre più per l’attenzione particolare che rivolgiamo
a chi è in condizioni svantaggiate. Abbiamo recentemente
pensato a nuovi spazi per esempio spazi di supporto che potrebbero
agevolare quegli studenti che per ragioni personali DSA hanno
bisogno di un supporto riguarderanno gli studenti che attraversano
una fase di difficoltà durante il loro percorso di
studio, e ad un Servizio di Ascolto geriatrico per le persone
che chiedono assistenza di fronte a disabilità gravi.
Ci metteremo le nostre idee e il nostro impegno ma è
chiaro che sarà necessaria una collaborazione sempre
più fitta con enti e istituzioni del territorio e con
ognuno di voi.
Nel modello di università popolare che abbiamo in mente,
tutti contribuiscono ad un riuscito gioco di squadra, mettendosi
a disposizione della comunità.
Ognuno
con le proprie risorse, competenze, energie.... Grazie - Rossella
Calzetta»