Roma
Est, impariamo a conoscerla – Parte seconda: il fiume Aniene
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5
novembre 2022 - Proseguiamo
oggi con i nostri articoli per conoscere meglio il territorio
dove viviamo attraverso le sue ricchezze e le sue criticità.
Oggi tratteremo il fiume Aniene, il corso d’acqua che attraversa
i nostri quartieri, ricco di storia a partire dalla preistoria
fino ai nostri giorni.
Un lungo corso d’acqua, ricco di storia, che attraversa il
nostro territorio prima di confluire nel Tevere. Ma cosa sappiamo
di lui oltre le cronache locali che raccontano di inquinamento,
miasmi e allagamenti? Per gli abitanti dei primi insediamenti
lungo l’alveo del fiume, compresi i romani, era una risorsa
importante e, proprio per questo, veniva rispettato come una
sorta di dio: intorno a lui sono nate tante leggende. Prima
fra tutte quella che le attribuisce il nome che, secondo lo
scrittore Plutarco, derivò dal re etrusco Anio affogato
nelle sue acque nel tentativo di raggiungere il rapitore della
sua bella figlia Salea.
Era conosciuto anche con il nome di Teverone, così
come veniva chiamato dagli antichi popoli insediati nella
parte bassa delle sue rive. Nasce da un gruppo di sorgenti
sui monti Simbruini posti al confine tra Lazio e Abruzzo.
La piovosità di questo territorio e la natura della
terra costituita prevalentemente da rocce calcaree creano
sorgenti perenni che alimentano il bacino dell'acqua. Il bacino
idrografico è pari a 1466 kmq che si sviluppano tra
le province di Frosinone e Roma. Nella prima parte del suo
percorso si presenta come un torrente con buche profonde poi,
man mano che si scende di quota, la pendenza diminuisce così
come la velocità, il suo letto si allarga ed aumenta
la portata idrica.
La
costruzione del primo acquedotto risale al II secolo a.C.
e, da allora, l’Aniene ha rappresentato una fondamentale risorsa
per gli abitanti di Roma ed ha nutrito popoli e civiltà
rilevanti sorte lungo le sue sponde. L’abbondanza che aveva
caratterizzato il fiume nei secoli passati è ormai
un ricordo: ai nostri giorni possiamo solo costatare che ad
alimentare il fiume è rimasta un’unica sorgente, quella
del Pertuso, motivo per il quale la portata di questo corso
d’acqua è notevolmente diminuita. A meno che per affluenti
non vogliamo considerare i numerosi scarichi industriali e
gli imponenti depuratori che, soprattutto nel Lazio, riversano
acque trattate (spesso sospette) nel fiume. È in questo
modo che il fiume cambia aspetto in modo repentino: l'acqua
limpida e cristallina del percorso abruzzese diventa melmosa
e di quel colore scuro che non ha bisogno di analisi per capire
il suo forte grado di inquinamento.
Una volta era una risorsa: la sua forza era utilizzata per
muovere le pale dei mulini, era la linfa che dava refrigerio
ai prodotti della terra, le donne vi lavavano i panni e gli
animali si dissetavano con il prezioso liquido. Poi è
stato abbandonato. Le persone gli hanno voltato le spalle
e, per l'Aniene, è iniziato il lento e inesorabile
degrado. Due automobili, un motorino, poltrone, un frigorifero
e una vasca da bagno sono solo alcuni degli oggetti che i
volontari hanno trovato nel corso di un’iniziativa ecologica
nel tratto finale del fiume a una decina di chilometri da
Montesacro. In precedenza erano state trovate teste di maiale
e altri residui industriali che la raccontano lunga di come
vengono smaltiti questi rifiuti speciali. Come non ricordare
il recente ritrovamento, durante gli scavi del cantiere delle
complanari A24, di uno sversamento di rifiuti inquinanti con
forte presenza di cianuri, di cui abbiamo dato notizia.
La
depurazione è ancora insufficiente, per pulizia e controllo.
Ultimamente, con il contratto di fiume, firmato presso la
Regione Lazio da enti locali ed associazioni, sono stati fatti
alcuni passi avanti nella direzione giusta. Il Programma di
Azione del Contratto di Fiume Aniene è articolato in
93 schede di azione da implementare in un arco temporale di
5 anni, dal 2022 al 2026. Le Azioni da mettere in campo sono
divise in alcune che riguardano direttamente l’alta valle,
altre che sono indirizzate al tratto della media valle, alcune
per il territorio della basse valle ed infine alcune che sono
trasversali e riguardano l’intero bacino idrografico.
Per ogni azione è stato individuato un soggetto responsabile
di seguire l’andamento e l’implementazione della proposta.
Ogni azione, inoltre, risponde a uno o più dei seguenti
obiettivi generali:
• mitigazione e adattamento ai rischi idrogeologici;
• miglioramento ambientale;
• uso sostenibile delle risorse ambientali;
• valorizzazione turistico-ricreativa dell’ambiente.
Nel
complesso il partenariato pubblico-privato del Contratto di
Fiume Aniene ha condiviso un paniere di azione molto ampio
e articolato, testimone di un forte interesse per il corso
d’acqua e le sue relazione con i territori che attraversa.
Bibliografia:
Dall’ecosistema ager all’ecosistema urbs: il territorio di
Roma (Regione Lazio)
Wikipedia
Sito del Museo del Pleistocene
Contratto di fiume Aniene
Antonio Barcella – Corso Storia del territorio dell’Università
Popolare Michele Testa
Abitare A
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IN
PRIMO PIANO
Università
Popolare Michele Testa
Un
concorso culturale gratuito riservato ai giovani dai 14 ai 30
anni
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Scadenza:
Prorogata al 31 marzo 2023 (nota
1 - nota
2 - vedi
locandina )
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16,00 alle 19,00 e durante le aperture straordinarie della sala
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