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Sicurezza stradale a Colli Aniene – Parte dalle associazioni territoriali una proposta per istituire la “Zona 30”

2 dicembre 2022 - I dati sulle vittime dell’attraversamento stradale (sulle strisce) diventano sempre più preoccupanti, tanto da far iniziare a pensare seriamente alcuni sindaci di adottare nuove tecnologie in aiuto degli attraversamenti pedonali. A riguardo il mondo scientifico sta studiando nuovi dispositivi per la tutela delle persone. Nel frattempo, esistono già alcune soluzioni che sono state ampiamente utilizzate in altre città, del nord ed europee, con risultati molto positivi. Per questo le associazioni territoriali Vivere a Colli Aniene, Associazione teatrale I Scoordinati, Università Popolare Michele Testa, l’Anfiteatro, Associazione Italiana Casa – Ufficio soci, La Chiocciolina ODV, Piccoli Giganti Onlus, I nostri figli al centro della sQuola, Il Foro, Coro Le Fenici… (altre se ne aggiungeranno a momenti) propongono una sperimentazione nel quartiere di Colli Aniene in Roma (quartiere residenziale) che ha già pagato un tributo alto al traffico veicolare. Il principio di base che regola le strisce pedonali è il diritto alla precedenza da parte delle persone che transitano sull’attraversamento. Di conseguenza le auto devono fermarsi poco prima della zebratura stradale per favorire il passaggio. Ma ottenere questo diritto per il pedone è diventato un’utopia nella città di Roma. I controlli per questo tipo di infrazione sono pressoché inesistenti. Attraversare una strada è diventato nel tempo un rischio veramente elevato.
Crediamo che il quartiere di Colli Aniene, pressochè sconosciuto alla polizia locale di Roma Capitale, abbia già pagato un prezzo troppo alto alla mobilità veicolare nel quartiere. Ripetuti investimenti di pedoni e incidenti stradali sono avvenuti in gran parte del quartiere soprattutto lungo i grandi viali che lo attraversano. Nelle ore di punta le strade si trasformano in circuiti stradali dove sfrecciano veicoli ad alta velocità senza un controllo automatico o in presenza della polizia locale. Alcune di queste strade sono di competenza del Municipio (viale Bardanzellu, viale Franceschini, viale Santi, viale Sacco e Vanzetti) e altre del Comune (viale Togliatti).
L’ultimo investimento sulle strisce pedonali di una ragazza è avvenuto in data 28 novembre 2022 su viale Togliatti all’altezza di via D’Onofrio. Proprio sullo stesso punto è morta una ragazza nel 2018 ed io stesso sono stato testimone dell’investimento di una signora circa un anno fa nello stesso luogo.

Altri episodi ripresi dalla cronaca recente:
2018 – Anziana signora investita in via degli Alberini
2016 – Due bambini investi in viale Sacco e Vanzetti
Questi logicamente sono solo alcuni episodi, forse i più gravi, avvenuti in questo quartiere. Ma tanti di noi possono raccontare come hanno sfiorato l’investimento da parte dei tanti veicoli che sfrecciano lungo le strade del quartiere.

Proprio su queste esperienze possiamo indicare le criticità che abbiamo riscontrato parlando con i residenti:
VIALE TOGLIATTI – Strisce pedonali all’altezza di via D’Onofrio soprattutto lungo l’attraversamento della corsia preferenziale destinata agli autobus e sul proseguimento nella carreggiata opposta.
VIALE FRANCESCHINI – Strisce pedonali poste vicino al Bar Centrale dove i veicoli arrivano ad alta velocità uscendo da una curva che offre scarsa visibilità al pedone. Altro attraversamento pericoloso per scarsa visibilità dei veicoli in arrivo è posto a circa 150 metri dal precedente dopo l’incrocio con via Sommovigo.
VIALE BARDANZELLU - Nei pressi dell’Istituto Comprensivo Angelica Balabanoff su viale Bardanzellu i veicoli sfrecciano ad alta velocità e spesso non si accorgono dei pedoni che percorrono la strada. Un problema che si accentua durante l’uscita scolastica dei ragazzi quando i veicoli fermi in seconda fila rendono ancora più complicata la visibilità totale della strada.
VIALE SANTI – Nei pressi degli attraversamenti in prossimità della Scuola Tullio De Mauro.
VIALE SACCO E VANZETTI – Sugli attraversamenti posti in prossimità del parco Tozzetti e del mercato rionale.
VIA GROTTA DI GREGNA – Attraversamento pedonale posto davanti alla Vigor Perconti

LA PROPOSTA - Secondo noi basterebbe installare dei dossi o delle telecamere nei punti di criticità indicati, che oltretutto non sono neppure tanti. Una eventuale “zona 30” per tutto il quartiere sarebbe auspicabile.

LE ZONE 30 - Si tratta di strade urbane con particolari limiti di velocità che migliorano la qualità della vita. Sono a misura d’uomo e non di automobile. I benefici derivanti da questa novità sono tantissimi eppure, soprattutto a Roma, c’è bisogno di un cambiamento culturale. In molte città del nord Italia, comprese metropoli come Milano, sono state già adottate. Dove la “zona 30” è una realtà da tempo, in effetti, le statistiche rivelano una diminuzione degli incidenti mortali e delle lesioni più gravi sulla strada. Ma non solo: è anche una questione di migliorare la qualità della vita. Limitare la velocità aiuta a ridurre l’inquinamento e il rumore. Insomma, i vantaggi delle “zone 30” sono numerosi. Ma accettare un cambiamento del genere è difficile, serve una vera rivoluzione culturale. Del resto basterebbe valutare che la velocità media nelle città è tra i 18 e i 20 km/h. Si corre soprattutto tra un semaforo e l’altro, e poi si torna in fila.

DISPOSITIVI NECESSARI - Per ridurre la velocità dei veicoli si possono usare rallentatori ottici e/o acustici, dossi, rialzi agli incroci, cuscini berlinesi, rotatorie e isole spartitraffico, senza creare ostacoli ai mezzi di soccorso. Il costo di un dosso stradale in gomma di circa 6 metri si aggira intorno ai 300 €. Calcolando che ne occorrono almeno 20 unità possiamo ipotizzare una spesa di circa 6.000 € più la cartellonistica stradale. Nel caso di istallazione di telecamere di controllo la spesa dovrebbe essere un po’ più alta ma non si discosterebbe molto dai 10.000 €.

LA NORMATIVA - I dossi artificiali sono vietati sulle strade con limite di velocità superiore a 50 km/h, su tutte le altre strade non comprese nella definizione “strade residenziali, parchi pubblici e privati, residence e altri luoghi simili”, e anche sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento. Escluse quindi le grandi arterie di scorrimento e i viali principali delle città, dove in caso d’emergenza devono poter sfrecciare i mezzi di soccorso. Quindi questo tipo di dispositivo può essere installato sui grandi viali di Colli Aniene, trasformandolo in zona 30, ma non può essere adottato su viale Togliatti (via di scorrimento principale) dove può essere utilizzato un altro tipo di dissuasore di velocità (telecamere o rilevatore di velocità).

CONCLUSIONI – Delle zone 30 a Colli Aniene si era già parlato ai tempi della presidenza Sciascia. Un progetto che probabilmente ha trovato resistenza soprattutto da parte delle aziende municipalizzate e per questo è stato affossato. È ora di riesumarlo e, se non bastano le richieste delle associazioni territoriali, avvieremo una petizione da parte dei cittadini.

Leggi la proposta completa.

La proposta è stata inviata in data odierna al Presidente del IV Municipio Massimiliano Umberti e agli assessorati ai Lavori Pubblici e alla Mobilità di Roma Capitale.


Antonio Barcella
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