2022
– Un anno da dimenticare
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29
dicembre 2022 - Trovare elementi positivi per l’anno
appena trascorso è veramente difficile. Uscivamo fuori
dagli anni del Covid e tutto potevamo pensare meno che un
conflitto avrebbe coinvolto l’Europa a tal punto da creare
una crisi energetica e sociale da cui sarà veramente
difficile risollevarsi. Il passato tragico delle due guerre
mondiali non è servito da insegnamento a nessuno, al
primo accenno di rissa sono spuntati tutti i guerrafondai
del mondo a sostenere i loro principi di lotta. Mi dispiace,
ma io sarò sempre per la pace, quella vera, senza se
e senza ma. Partiamo dal principio che la guerra si fa in
due e ognuna delle due parti ha le proprie responsabilità.
Muoiono sotto i “missili intelligenti” persone inermi costrette
a subire le decisioni delle fazioni politiche, ma muoiono
anche ragazzi di vent’anni che non sanno neppure perché
sono in un territorio sconosciuto imbracciando un’arma che
non sanno nemmeno usare. Vi siete mai chiesti perché
ogni quindici o venti anni viene dichiarata un guerra con
il coinvolgimento di gran parte delle nazioni più potenti
(Kuwait, Iraq, Jugoslavia ed ora Ucraina)? Al di là
degli interessi politici ed economici, esiste la potente lobby
delle armi che deve smaltire gli arsenali obsoleti per venderne
di nuove più sofisticate ed efficaci. In questo scenario
di guerra, non soffrono solo i belligeranti. Le cosiddette
misure restrittive contro la Russia si sono rivelate un vero
boomerang che i nostri grandissimi economisti non sono riusciti
neppure a prevedere. L’inflazione si conta a due cifre, le
bollette energetiche sono arrivate a livelli insopportabili
e il futuro che ci aspetta vedrà una drastica riduzione
del PIL con conseguenze sull’occupazione e sul sociale; la
recessione è dietro l’angolo ma preferiamo ignorarla.
Quanto costa questa guerra all’Italia e all’Europa? Il valore
complessivo non è dato saperlo perché molti
dei finanziamenti sono distribuiti sui vari dicasteri ma non
sbagliamo di certo nell’asserire che si tratta di miliardi
di euro. Un fiume di denaro che poteva essere usato per curare
la gente, migliorare l’ambiente, ristrutturare le scuole ed
i monumenti, aiutare le famiglie povere e rendere migliore
la vita di tutti. Vi sembra poco ? Ma basterebbe un solo dato
per capire che siamo di fronte ad un conflitto demenziale:
quante persone in più sono morte grazie alle forniture
di armi dall’Italia? E per fortuna che noi siamo un
paese che rifiuta la guerra dichiarandolo nella propria Costituzione.
Siamo lo stesso paese che ignora i morti sulle strade per
consentire la mobilità veloce delle automobili all’interno
delle sue città e dei suoi quartieri.
In campo internazionale crescono le proteste in Iran contro
un regime totalitario che discrimina le donne. Da oltre 40
anni infatti l’Iran ha un sistema fondato sull’apartheid di
genere e solo ora il popolo ha trovato la consapevolezza per
protestare contro questa ingiustizia. Rabbia, frustrazione,
disperazione in tutto il mondo stanno spingendo migliaia di
persone a scendere in strada. Non si comprende il motivo per
il quale non sono state ancora istituite sanzioni e l’interruzione
delle relazioni economiche con l’Iran. Una situazione simile
si verifica in Afghanistan dove la responsabilità dell’occidente
è ancora più grande dopo l’abbandono del territorio
in favore dei talebani. Ad oggi, nel 2022, alle donne non
vengono riconosciuti i diritti fondamentali e gli è
stato negato l’accesso alle scuole e all’università.
Le ragazze afgane non possono più studiare, lavorare
o più semplicemente uscire di casa senza la supervisione
di un uomo. Nel terzo millennio avvengono questi fatti che
non si verificavano neanche nel periodo più nero del
medioevo.
L’ultimo periodo dell’anno è stato caratterizzato dalla
morte della Regina Elisabetta e dall’ascesa al trono di Gran
Bretagna di suo figlio Carlo III. Un pezzo di storia se n’è
andato con lei che ha governato per 70 anni uno stato sempre
presente sullo scacchiere internazionale.
Pensare di elencare tutto quello che è accaduto in
questo 2022 è pressoché impossibile perché
probabilmente non basterebbe un libro. Allora il nostro pensiero,
come è giusto, va alla speranza che il 2023 possa essere
l’anno della svolta con una pace ritrovata e la sepoltura
di tutte le armi come usavano fare i nativi americani. Ma
l’unica certezza che abbiamo è che il nuovo anno… tra
un anno passerà.
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